La Caporetto della Pielle più brutta (69-82) Piombino domina il derby, fischi e contestazione

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di Giorgio Billeri

Waterloo. Caporetto. Corea. Parole che nella storia e nello sport portano il sapore della disfatta, clamorosa, rumorosa, inattesa. Il ko di S.Antimo era stato un indizio, il ko con Piombino ha il sapore della prova. La Pielle Toscana Legno è in crisi, di gioco prima che di risultati: una prestazione inguardabile, difficile trovare altri aggettivi. E alla fine fischi, contestazione, “meritiamo di più”, canta la gente della curva, “La Pielle siamo noi”: un amarissimo remake del rovescio contro la Virtus Roma. Senza fluidità in attacco, senza equilibrio, senza attenzione, ma stavolta anche senza cuore, senza difesa, senza rimbalzi. Con gli occhi vuoti, le gambe molli, il linguaggio del corpo dei perdenti. Con i tiri liberi come nemico giurato: 22/40, 18 punti sprecati dalla linea della carità, un’enormità, 6/25 nelle triple. E poi, una vagonata di rimbalzi concessi alla Solbat (10 offensivi), formazione di livello tecnico non strepitoso, ma piena di energia, di faccia tosta, di voglia di correre. La partita della Pielle è durata quattro minuti, con 13 punti in un amen: poi il blackout, definitivo, come una casa che resta al buio. Campanella si trova davanti una parete del sesto grado, perché questa squadra sembra svuotata, prigioniera delle proprie paure, involuta in attacco, meno efficace anche in difesa: dietro Venucci, nel derby del Palallende, il niente. Bonacini e Leonzio due ectoplasmi, i lunghi, sprazzi di Donzelli a parte, che non producono nulla e soccombono a rimbalzo, Hazners luci e ombre, Del Testa disastroso, Campori e Cepic impalpabili. La Pielle, insomma, sommersa dai fischi dei suoi meravigliosi tifosi, innamorati traditi, perde l’ennesima occasione: pensare che il ritiro di Chieti dal campionato le avrebbe regalato due punti rispetto alle dirette avversarie. Come non detto: la Pielle vista questa sera, senza personalità e senza gioco, difficilmente potrà sedersi al tavolo delle grandi di questa serie B.
Pronti, via, 13-1 in quattro minuti. Vuoi vedere che per una volta non servirà il cardiologo al seguito per i tifosi biancazzurri? Venucci, Leonzio, Donzelli: sembra un’allegra gita domenicale, un tiro a segno. Piombino non vede mai il canestro. Rilassiamoci, dai. Si, come no: la partita della Pielle praticamente finisce lì. Il canestro si trasforma da piscina a cruna di un ago. Bonacini perde palloni in quantità industriale, Vedovato litiga con il canestro, Hazners vorrebbe ma non può, Paesano fa danni. Donzelli, solo lui, la pentole e i coperchi, ma qualcosa è cambiato nell’aria. Il vento spinge Piombino alle spalle: la Solbat non sono i Lakers, ma fa bene le cose semplici. Difende forte, raddoppia sul perimetro: gli esterni di Campanella non hanno mai un tiro comodo, in attacco Castellino martella da fuori, Nicoli trova due triple, De Zardo e Longo entrano come lame nel burro. Accade l’imponderabile: due triple estemporanee di Campori e Cepic tengono accesa la fiammella (28-28), poi il buio. Pesto. La modesta Solbat vola sulle macerie biancazzurre: parzialone di 19-6, anche un rarissimo e beffardo autocanestro di Donzelli: all’intervallo è un clamoroso 34-47. Mai la Pielle aveva subito tanti punti nella prima parte di gara. E lo scout mette i brividi: 3/13 dalla lunga distanza, addirittura 11/23 ai liberi, ormai uno psicodramma dalla linea della carità che era costato carissimo anche a S.Antimo. E 13 palle perse, un’enormità. La gente del Palamacchia fischia all’intervallo: e cosa potrebbe fare altrimenti.
Venucci, soltanto lui, riaccende le illusioni con sei punti di fila. Ma la fiammata finisce lì, Piombino senza fare cose eccezionali gestisce il vantaggio, sempre superiore ai dieci punti. La Pielle proprio non c’è. Campanella ruota i suoi dieci in un continuo tourbillon. Sipala, ex Libertas, firma il più 15 sul 47-62 e lo psicodramma continua, tra palle perse ed errori grossolani al tiro. Livorno torna a meno 11, ma Nicoli, l’esecutore, con due triplone fa calare il sipario. Malinconia sul Palallende, rabbia, incredulità, una pioggia di fischi: la Pielle non è ancora una big, di questo campionato: per diventarlo serve altro. Una sterzata, un elettrochoc. E magari Lucarelli?

IL TABELLINO
PIELLE TOSCANA LEGNO: Baggiani, Bonacini 4, Vedovato 3, Cepic 3, Leonzio 10,Hazners 12, Paesano 3, Del Testa, Simonetti, Venucci 16, Campori 7, Donzelli 11.
SOLBAT PIOMBINO: Longo 4, Castellino 11, Cartaino 11, Forti, Onojaife 7, De Zardo 17, Frattoni 10, Sipala 3, Nicoli 16, D’Onofrio, Ianuale 3, Ferraresi.

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Foto: Simona Marzi



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