Luca Telese aggredito a Roma: «Zigomi salvi ma la piazza dove abito no, vi mostro gli spacciatori di nuovo al lavoro»

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di
Erica Dellapasqua

Il giornalista e conduttore è stato aggredito sabato da uno dei leader delle occupazioni romane Andrea «Tarzan» Alzetta

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Luca Telese, giornalista e conduttore tv, sui social scrivono che sei stato messo al tappeto con un pugno da Andrea «Tarzan» Alzetta, uno dei leader delle occupazioni romane. Cosa è successo sabato mattina in piazza Pepe?
«Messo al tappeto no, nessun pugno, ti mando una mia foto: lo zigomo come potrai vedere è intatto».

Però sei caduto in terra: come è andata?
«Piazza Pepe, spiego per chi non la conosce, è una piazza simbolica per la città, è come se riassumesse Roma: c’è un acquedotto millenario, la stazione mussoliniana, due meravigliose palazzine liberty, il teatro Ambra Jovinelli. Ecco, la mia casa si affaccia proprio sulla piazza e sabato sono sceso come altri residenti per partecipare a questa assemblea pubblica organizzata da un comitato di sinistra più radicale, vicino all’esperienza di Spin Time Labs, che poi ho scoperto essere in guerra con un altro comitato sempre del posto».




















































Come nasce il diverbio?
«C’era anche la presidente del Municipio Lorenza Bonaccorsi: l’assemblea era convocata sulla riqualificazione della zona, hanno illustrato un progetto da un milione di euro con nuovi giochi per bambini, campetti da calcio, una nuova stazione di compostaggio».

Così il dibattito si è spostato sull’idea di una cancellata per proteggere la riqualificazione, corretto?
«Esatto, io ho chiesto di prendere la parola perché, mi sono permesso di osservare, nelle condizioni in cui si trova quella piazza progetti del genere sono irreali, mi spiace rovinare una narrazione ma chi rifiuta una forma di protezione non è a conoscenza di ciò che succede in quel luogo: spacciatori al lavoro giorno e notte, hanno picchiato e cacciato gli homeless e si è innestata una guerra anche contro i cingalesi, che sono un popolo di lavoratori, rompono vetri e bottiglie per evitare che i bambini frequentino il parco, accendono fuochi, il monumento dedicato a Willy Monteiro è stato di nuovo vandalizzato. Nessuno mi può contestare che io non sia sensibile ai problemi degli extracomunitari ma qui parliamo di un tema diverso, di sicurezza, di protezione e tutela passiva di un bene pubblico che costerà un milione di euro, si tratta di opporre la luce della riqualificazione, del verde e della socialità alle tenebre dello spaccio e del degrado».

Hai citato la cancellata di piazza Vittorio come esempio virtuoso e a quel punto ti hanno dato del fascista?
«Su piazza Vittorio è scoppiato l’applauso, mi davano ragione e forse quello ha dato fastidio. Mi hanno dato del fascista e sono partiti alla carica al grido di “via ringhiere e cancelli da tutta Roma!”»

Però sei stato tu ad avvicinare Alzetta
«Io e Andrea ci conosciamo da anni, sono stato l’unico a dargli voce quando decadde dal consiglio comunale per la legge Severino, mi sono seduto al suo fianco e gliel’ho ricordato. Lui ha ammesso, mi sembrava un confronto tra vecchi conoscenti».

C’è stato un primo contatto

«Gli ho fatto una carezza sulla testa, ci siamo scambiati qualche battuta, ma forse lui non poteva mostrare pubblicamente questa confidenza con me, dopo quello che avevo appena detto. Si è scaldato e si è alzato, ma i suoi tentati pugni sono andati a vuoto: il primo ha sfiorato una povera signora settantenne del loro giro di occupazioni, un altro non mi ha preso».

Tu sei caduto dalla sedia

«Eravamo uno a fianco all’altro, è stato tutto molto goffo».

La presidente pd Bonaccorsi se ne è andata indignata, ha detto che lei non sta dove c’è gente che si mena, e la Digos la voleva portarti via.
«Mi volevano portare via dalla piazza per la mia incolumità ma ho rifiutato, ho detto non mi muovo, e ho anche scelto di non denunciare Alzetta visto che non c’è stato un vero contatto. Con lui è finita con una stretta di mano».

Ora stai facendo video del degrado della piazza

«Ecco, appena dieci minuti dopo l’assemblea fricchettona gli spacciatori erano già al lavoro nel loro ufficio, mentre scatto le foto uno ha appena terminato una minzione sull’acquedotto millenario…»

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3 febbraio 2025 ( modifica il 3 febbraio 2025 | 11:10)

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