Salvatore in coma in Spagna. Un fermo: «L’ha pestato lui»

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Nelle riprese delle telecamere del bar “Sin Nombre” di Puerto del Carmen, una delle principali località turistiche di Lanzarote, si vedono volare sedie e sgabelli nella terrazza del locale. Sulla scena ci sono 7 o 8 ragazzi, alcuni accorrono dall’esterno, uno dei quali si copre il capo con il cappuccio. Un minuto circa di confusione. Poi, dopo che il caos si placa e una parte del gruppetto sparisce, si sente un amico di Salvatore Sinagra dire: «Morto. Guarda che è morto». E subito dopo un’altra voce, in italiano: «Oh, porta via il tuo amico». Le immagini riprese alle 21,54 del 25 gennaio e le testimonianze hanno portato al fermo, sabato scorso, di un ragazzo accusato del brutale pestaggio del 30enne siciliano, originario di Favignana, che lotta contro la morte all’ospedale universitario Doctor Negrín di Las Palmas di Gran Canaria. Ha un ematoma cerebrale per i colpi ricevuti al cranio e si trova in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva.

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L’AGGRESSORE
Il presunto aggressore ha 25 anni, è residente a Lanzarote ed era già noto per i suoi precedenti penali. Gli agenti della Guardia Civil, che indagano sul caso, lo hanno arrestato alle 23,40 di sabato scorso. Dopo l’interrogatorio in caserma, il pregiudicato è stato formalmente accusato di lesioni gravi. Oggi sarà condotto davanti al giudice del tribunale di Arrecife, il capoluogo dell’isola, per la convalida del fermo. Sarà il magistrato a valutare se contestare il più grave reato di tentato omicidio, date le condizioni della vittima. È stato un pestaggio di inaudita violenza, gratuita, avvenuto per un banale diverbio. Salvatore, dopo aver giocato con un suo amico di Palermo a calcio balilla nel bar, era uscito per fumare una sigaretta, quando lo ha raggiunto un ragazzo con il quale poco prima aveva discusso. Potrebbe averlo colpito con un tirapugni.

IL VICE CONSOLE
Angosciato per le gravi condizioni del figlio, Andrea Sinagra è accorso subito al suo capezzale, assieme all’altro figlio e a una loro cugina. Sono assistiti dal console responsabile del vice consolato d’Italia alle Canarie, Gianluca Cappelli Bigazzi, e confidano che la «solida attività investigativa della Guardia Civile» faccia giustizia. Salvatore «è grave ma stabile» e «i sanitari fanno di tutto per assicurare che mantenga i parametri vitali», ha spiegato il responsabile del viceconsolato d’Italia alle Canarie Gianluca Cappelli Bigazzi, dopo che il giovane, trasferito la scorsa settimana da Lanzarote a Las Palmas, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per ridurre l’ematoma al cervello, provocato dal pestaggio. «Siamo fiduciosi nel lavoro della Guardia civile, che sta svolgendo una solida attività investigativa sul caso e ha portato a sviluppi», con il fermo del 25enne spagnolo. Gli inquirenti hanno perquisito la sua abitazione alla ricerca di un’eventuale arma di ferro con la quale potrebbe essere stato colpito il 30enne.

UNA VITA TRA DUE ISOLE
Dopo aver riseduto per anni a Lanzarote, dove aveva gestito un caffè a Playa Honda, Salvatore era tornato in vacanza sull’isola vulcanica (descritta sempre come un posto tranquillo), per andare a trovare un suo amico di Palermo che abita lì. Sarebbe rientrato a giorni nell’altra sua isola, Favignana. Il caso ricorda quello di Niccolò Ciatti. Il giovane di 22 anni fu massacrato di botte, fino alla morte, nell’agosto del 2017 in una discoteca di Lloret del Mar, sulla costa della Catalogna. Era in vacanza quando fu aggredito da tre uomini di nazionalità russa e anche il quella circostanza il feroce pestaggio fu ripreso dalle telecamere del locale. I tre furono arrestati e condannati a pene fra i 12 e i 15 anni di carcere.

La comunità di Favignana si stringe attorno alla famiglia Sinagra, molto conosciuta sull’isola. «È un fatto gravissimo – ha detto il sindaco, Francesco Forgione – Chiediamo che tutte le istituzioni preposte si attivino per fare piena luce sull’accaduto e individuare i responsabili». In un post su Facebook il Comune ha pubblicato la foto del giovane, accompagnata dalla frase: «Forza Salvatore!».

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