Sostenibilità, Rotelli (FdI): periodo finale precedente legislazione UE fase più “violenta” di Timmermans

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Roma – “Penso che questa sia un’occasione, quella anche di fare un po il punto di questi primi mesi di attività”.

Così il presidente della Commissione Attività produttive, commercio e turismo On. Mauro Rotelli, intervenendo questo pomeriggio alla sala Koch del Senato all’incontro “Ambiente ed energia. Contro le eco-follie per un futuro realmente sostenibile”.

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” Se io dovessi dirle come è stata gestita la Commissione ambiente in questi primi due anni direi che è stata gestita “a destra”, cioè una Commissione ambiente che ha delle caratteristiche di praticità e concretezza, che non ha perso tempo nell’affrontare tematiche che non avevano diciamo l’urgenza di essere affrontate e messe a terra con urgenze purtroppo continue. In realtà ci siamo trovati una situazione davanti, appena entrati al governo di questa nazione, a decine di importanti infrazioni europee, tutte in ambito ambientale, con una tutela e una difesa del territorio praticamente inesistente, al punto che il Governo ha dovuto nominare non soltanto un commissario Castelli, ma numerosi commissari”.

“La questione della Terra dei Fuochi, che è all’ordine del giorno, delle ultime ore, sta lì a semplificare e a diciamo testimoniare il fatto che ci sono state intere parti di territorio amministrate non certo dalla nostra parte politica che hanno subito uno dei più grossi disastri e violenze che riguardano la nostra storia, il nostro periodo repubblicano. Io penso che da questo punto di vista aver avuto la necessità di nominare o addirittura rinnovare commissari nelle figure di generali dei carabinieri per provare a mettere ordine a questa vicenda la dice lunga su quello che ci siamo trovati come eredità. Un’eredità che poi veniva anche dal contesto europeo perché questo governo Meloni è nato e l’attività della Commissione si è svolta anche nella parte finale della precedente legislatura europea. Che è stata oltretutto la parte posso dire anche più violenta dell’attività di Timmermans e dei suoi perché proprio avvicinandosi alla tornata elettorale bisognava portare a casa tutta una serie di provvedimenti “bandiera” sui quali ci si era impegnati. Noi abbiamo visto calarci tra capo e collo direttive e regolamenti europei fatti esattamente apposta, addirittura per non far mettere neanche bocca ai Paesi membri, perché una cosa una direttiva, una cosa è un regolamento che ti obbliga a fare, senza alcuna neutralità tecnologica più volte citata, a raggiungere determinati obiettivi”.

“Noi quello che abbiamo fatto in Commissione, per esempio, è quello di aver affrontato immediatamente in fase come si dice ascendente questi regolamenti per provare a dire la nostra e a modificarli, devo dire con la collaborazione con quelli che sono i parlamentari e i gruppi europei. Fondamentale cito la questione per esempio del Regolamento sugli imballaggi che è stata uno di quelli nei quali l’Europa per l’ennesima volta ha fatto testacoda, possiamo dire quasi cortocircuito. Perché tu per decine di anni ci dici che per evitare l’uso e l’abuso di materie prime è fondamentale portare avanti una seria e costante economia circolare di recupero. L’ Italia, da questo punto di vista è prima in Europa, quindi come sapete perfettamente vuol dire essere primi a livello mondiale di recupero di materie prime (pratica che mi sembra oltretutto particolarmente patriottica per come la vedo io e quindi decisamente da affrontare e da sviluppare) Bene, a un certo punto la UE dice “no, non va più bene il riciclo ma dobbiamo fare assolutamente solo il riuso”mandando praticamente a carte 48 tutta una filiera che è unica”.

“Una filiera che poi viene anche esplicitata a livello nazionale in manifestazioni tra le più importanti mondiali, come per esempio Ecomondo. Ecomondo, che quest’anno è partito con una relazione iniziale nella quale veniva ben specificato come nel 2023, quindi esattamente durante il Governo Meloni, l’Italia ha abbattuto del 6% le emissioni di CO2. Questo vuol dire che con questo con questo tipo di andazzo, con questo tipo di sistema noi potremmo veramente abbattere del 50% le emissioni come ci siamo impegnati nei contesti internazionali. Questo anche per dire che qui c’è tutto tranne che un ambiente come posso dire “negazionista” rispetto al clima oppure che non intende rispettare gli obiettivi che ci siamo dati e che ci ha dato la comunità internazionale perché al di là di chi produce emissioni in quantitativo industriale molto più di noi è giusto che noi si faccia la nostra parte e la stiamo facendo in maniera assolutamente eccellente”.






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