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La vicenda Almasri compatta le opposizioni che in aula alla Camera sono tornate a chiedere un’informativa urgente della premier Giorgia Meloni. Richiesta che sarĂ rinnovata oggi nelle capigruppo convocate a Montecitorio e al Senato. Se non arriverĂ una risposta dal governo, annunciano, la protesta andrĂ avanti. Secondo quanto si apprende, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, potrebbero riferire nei prossimi giorni.
Il Pd intanto si dice pronto al blocco dei lavori parlamentari. I 5 Stelle sono per un’altra linea ‘di lotta’: ostruzionismo. “Ci sono alcune urgenze”, dicono da Movimento che ha due mozioni in calendario: quella di sfiducia a Daniela Santanchè il 10 febbraio e un’altra sul caro bollette. Intanto oggi si è avuto un assaggio della strategia dell’ostruzionismo targata 5 Stelle: nella discussione generale sul dl Cultura alla Camera, si sono iscritti in massa a parlare all’attacco di Meloni e governo.
Al momento, le opposizioni non hanno ricevuto notizia su quale sarĂ la risposta alla richiesta di informativa urgente. Sarcastico Riccardo Magi: “Chiamate Chi L’ha Visto? perchĂ© su Almasri il governo è sparito. E a quasi una settimana dal rinvio dell’informativa di Nordio e Piantedosi, ci prepariamo a una capigruppo al buio, in cui nessuno sa se l’intenzione dell’esecutivo sarĂ quella di riferire o meno sulla liberazione, via Falcon di Stato, del torturatore libico”.
Fonti parlamentari dell’opposizione scommettono perĂ² che oggi una qualche disponibilitĂ arriverĂ . Almeno questa è l’aspettativa. “Meloni no, ma potrebbe venire Nordio”. Una disponibilitĂ , se ci fosse, che perĂ² i 5 Stelle considerano insufficiente: è Meloni che deve riferire. Ieri è stato proprio Giuseppe Conte ad aprire il fronte della protesta in aula. “Deve spiegare la premier, deve spiegare perchĂ© lei donna, madre e cristiana ha imbarcato con tutti gli onori del volo di Stato per sottrarre alla giustizia un boia, solo lei puĂ² chiarire quali sono le motivazioni che espongono il nostro Paese alla vergogna nazionale e internazionale”, l’affondo del leader M5S nei confronti di Meloni.
Prosegue Conte: “La sorella della premier Meloni ha detto che la presidente del Consiglio è come Frodo, ma qui è piuttosto una frode, si sta perpetrando una frode ai danni degli italiani…”. Il leader M5S poi ironizza sul complotto evocato dalle parti della maggioranza: “La prestigiatrice Meloni riesce a tirare fuori non un coniglio, ma il complotto”. E i 5 Stelle, oltre alla maratona di interventi in aula, lanciano anche un bombing via social con l’hashtag #MaQualeComplotto.
Tutte le altre opposizioni – Pd, Avs, Azione, Iv e PiĂ¹ Europa – si sono unite alla richiesta in aula di Conte dell’informativa urgente. Mette in chiaro la capogruppo dem, Chiara Braga: “Non accettiamo il silenzio della Presidente del Consiglio, che parla nei talk show degli amici ma non nelle sedi istituzionali. Il governo deve riferire immediatamente in Parlamento: non siamo disponibili a riprendere i lavori dell’Aula facendo finta di nulla”.
Mentre il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, ribatte ad Antonio Tajani. “Il governo riferirĂ . Non decide l’opposizione chi deve andare”, ha detto il titolare della Farnesina. “Ricordo al ministro -replica Boccia- che l’opposizione ha il diritto di chiedere e sapere la veritĂ su quanto è accaduto, e il paese di conoscerla. Mi auguro che nella conferenza dei capigruppo i toni del governo siano meno arroganti e che ci sia una risposta positiva alle nostre precise richieste”.
E ancora Nicola Fratoianni: “Meloni deve rispondere in Parlamento di questo gigantesco pasticcio, un’onta infame descritta in una serie di chiacchiere come frutto di un cavillo. Nessun cavillo, si tratta di qualcosa di diverso: si tratta di complicitĂ , di scelta politica e se fosse fondata su una ragione di Stato Meloni venga a dire se la ragione di Stato della Repubblica italiana si chiama tortura, stupro, assassinio e liberazione di un criminale. Per noi tutto questo non ha nulla a che fare con la ragione di Stato”.
Quindi Angelo Bonelli: Meloni “dopo aver liberato Almasri è riconosciuta in tutto il mondo come la vera complice dei trafficanti”. Caustico Matteo Renzi: “Le opposizioni unite chiedono che il Governo riferisca sulla vicenda Almasri. Meloni non c’è, Nordio non c’è, Piantedosi non c’è. Saranno tutti a Roccaraso”.
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