Pichetto: nuovo nucleare integrerà produzione elettrica, con prezzi gas a livelli alti dovremo intervenire

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Cosa ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Il nuovo nucleare”.

“Abbiamo una domanda di energia che secondo tutte le previsioni esploderà nei prossimi anni. Concordano gli analisti che nei prossimi 20 anni arriveremo a un raddoppio della domanda di energia, se lo portiamo sull’Italia noi attualmente nel 2024 abbiamo avuto un consumo di energia elettrica di 312 miliardi di kWh. Le previsioni che sono inserite nel Pniec davano al 2050 680 miliardi di KWh, devo dire che quando gli analisti mi hanno dato quel valore ho pensato fosse molto alto ma oggi a un anno e mezzo da quell’analisi mi sto convincendo che forse siamo in difetto perché la domanda sta veramente esplodendo, basta seguire cosa sta accadendo con i data center con l’intelligenza artificiale. Noi dobbiamo andare verso la neutralità, l’obiettivo è arrivare a emissioni zero nel 2050 ma per fare questo non possiamo basarci su quelle che sono le produzioni di energia neutre odierne solo, nel senso che l’idroelettrico, geotermico, fotovoltaico, eolico, e un contributo dell’idrogeno non si riesce a dare quella continuità che al momento solo il nucleare può dare”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Il nuovo nucleare”.

“IL NUCLEARE INTEGRERÀ LA PRODUZIONE ENERGETICA DA ALTRE FONTI”

“Quando parliamo di nucleare non parliamo di metterlo in sostituzione della produzione energetica ma di integrare le nostre produzioni con anche una quota del nuovo nucleare, condivido quando si dice non esistono gli strumenti, è vero non ci sono ancora questi piccoli reattori né quelli che vengono detti small reactor né quelli più avanzati con il raffreddamento a piombo che sarebbero quelli di quarta generazione a fissione. Tutti poi condividono l’obiettivo finale della fissione”, ha aggiunto il ministro.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

“DUBBI SU REFERENDUM ABROGATIVI SONO STATI FUGATI”

“Quello dei referendum è uno dei temi che ci siamo posti immediatamente ed è uno dei temi della piattaforma per il nucleare sostenibile avviata nel 2023 che ci ha portato a sentire molti costituzionalisti su questo tema. E devo dire che la risposta maggioritaria o comunque i dubbi sono stati fugati dal fatto che quasi tutti dicono che i referendum fanno riferimento a modelli di centrale che non sono più attuali rispetto a quella che è la nostra prospettiva. Da noi il referendum è abrogativo e non c’è dubbio che possa esserci una iniziativa anche sulle nuove norme, ma l’obiettivo è quello di arrivare a essere pronti dal punto di vista giuridico come paese nel momento in cui si dovrà fare una scelta rispetto a questi nuovi piccoli reattori che da più parti del mondo stanno andando avanti con ricerche e sperimentazioni”, ha ammesso il ministro.

“CON NUOVI REATTORI POSSIBILE CHE SCORIE POSSANO ESSERE USATE COME COMBUSTIBILE”

“Di scorie ci sono due tipi quelle del cosiddetto deposito geologico che sono scorie dei reattori nucleari di prima e seconda generazione che abbiamo quasi tutte tra Francia e Inghilterra e che devono andare in un deposito geologico che in tutta Europa esiste solo in Finlandia per il resto sono tutti depositi temporanei. Queste scorie peraltro, secondo i dati che riportano gli esperti, diventano combustibile di questi nuovi piccoli reattori avanzati di quarta generazione per cui può anche darsi che non sia necessario un deposito geologico e o che vi sia la necessità di un deposito geologico del residuo che potrebbe anche essere a livello europeo, ed è certamente un tema che stiamo affrontando con l’apporto diretto anche di Francia e Inghilterra dove sono state mandate a vetrificare le scorie delle nostre centrali di prima e seconda generazione” ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Altro tema è il giorno in cui ci sarà questo nuovo strumento dei piccoli reattori: certo la valutazione va fatta su quel momento ma è un po’ come dire quando mi si contesta quale sarà il prezzo dell’energia si vedrà in quel momento se conviene andare avanti coprendo l’Italia di fotovoltaico cosa che io non vorrei o di eolico oppure avere un piccolo reattore, ma dipenderà naturalmente da quello che è il livello di sicurezza. È una valutazione che va posta sulla realtà, ad oggi non faccio l’affermazione ‘costa di più o costa di meno’: se costa di più non si fa, se costa di meno si fa la valutazione”, ha spiegato Pichetto.

“ANCHE IL NUCLEARE POTREBBE ESSERE INTEGRATO IN TARIFFA COME LE ALTRE ENERGIE”

Sui costi “non c’è energia che non sia integrata in tariffa: in Italia interveniamo su tutte le produzioni termoelettriche a eolico, fotovoltaico, idroelettrico, geotermico. La valutazione che mi permetto di fare è che la valutazione si farà rispetto al costo dello strumento e al costo di produzione di energia elettrica, lo Stato valuterà quanto integrare con il modello di tariffa allo stesso modo in cui sta facendo alle altre energie. Va assolutamente parificato” ha ricordato il ministro. “Sulle scorie il grande problema che abbiamo in questo momento, riguarda i rifiuti a bassa intensità prevalentemente ospedalieri. Attualmente ci sono circa 100 depositi”, ha proseguito il ministro aggiungendo che probabilmente anche il nostro paese “dovrà superare le difficoltà” legate alla sindrome Nimby, “come vengono superate per i termovalorizzatori, per alcune discariche, per gli impianti eolici, per gli impianti fotovoltaici, bisogna tenere tutto in equilibrio”.

“SE IL GAS TERRÀ QUESTI PREZZI DOVREMO TROVARE UN INTERVENTO ANCHE SUL PREZZO COMPLESSIVO”

Si è verificato un aumento dei prezzi del gas sopra i 50 euro al MWh “certamente anche per le tensioni di mercato successive alla chiusura del gasdotto attraverso l’Ucraina che ha fatto venire meno un quantitativo non rilevantissimo, un 4-5% del consumo europeo e che peraltro sull’Italia non ha impatto. Tensioni sul mercato olandese che vorrei dire ha anche una valenza finanziaria” ha affermato il ministro Pichetto Fratin. Il Ttf “vede anche molte operazioni di acquisto e vendita a termine come in tutte le borse valori ordinarie e questo determina qualche tensione che va oltre, al punto che io stesso dico che se non minacciassimo un price cap che significa sospendere le quotazioni e vuol dire che non si può più scommettere a termine né vendere a termine. È chiaro poi che nella realtà essendo noi un paese molto dipendente dal gas o meglio molto dipendente nel prezzo finale dall’utilizzo di centrali termoelettriche ha un peso molto superiore agli altri paesi. In questo momento sono in strettissimo rapporto con il ministro dell’Economia Giorgetti perché credo che assolutamente dobbiamo andare avanti con misure temporanee, L’abbiamo fatto sui grandi utilizzatori di energia elettrica con l’energy release, stiamo ragionando sulle energivore da gas, ma è chiaro che se il gas terrà questi prezzi dovremo trovare un intervento anche sul prezzo complessivo che riguarda tutti, imprese e utenze domestiche. Siamo in Europa quelli che hanno stoccaggi abbastanza buoni, però stiamo scendendo e li dovremo ricostituire e ricostituire gli stoccaggi a questo prezzi diventa un problema serio per l’estate tanto che tre giorni fa ho dato il via alle aste di stoccaggio per ricostituirle in vista del prossimo inverno”, ha concluso il ministro.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga