“Si alzano le imposte. Ma oltre 44mila cittadini sono esentati dall’Irpef”

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Una scelta obbligata, quella di aumentare l’addizionale Irpef, ma da motivare con chiarezza, per evitare polemiche e proteste di cui la giunta non sente certo il bisogno, dopo i primi mesi di attività ben più travagliati del previsto. Ecco lo scenario in cui ha debuttato ieri in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2025-27, nel clima teso delle occasioni importanti. Massimo Mezzetti presenta in prima persona gli indirizzi della manovra finanziaria. Occhi puntati sul sindaco, dunque, ma anche sull’assessore che ha la delega al bilancio, Vittorio Molinari. Lui siede concentrato al solito posto, un po’ distante, e ostenta serenità. Prima della seduta i due hanno confabulato a lungo. Il primo cittadino precisa subito l’obiettivo: “Una politica di sviluppo che non lasci indietro nessuno”. Ma c‘è il problema risorse: pesano il taglio di oltre due milioni di euro nei trasferimenti statali e il tesoretto bloccato, ovvero i 30 milioni del Fondo crediti di dubbia esigibilità (multe, Imu, Tari, canoni e altre somme accertate ma non riscosse) a cui il Comune non può attingere. Come quadrare il cerchio? Mezzetti rilancia: “Abbiamo scelto di non tagliare i servizi, ma di svilupparli. Il Comune non può battere in ritirata dalla sua trincea, la prima porta a cui tutti bussano”. Il senso del discorso è chiaro: la manovra fiscale è inevitabile, ma deve essere equa. E dunque l’intervento è concepito come “una sorta di tassa di scopo”. Lo slogan è “rappresentare gli interessi del futuro di fronte al presente”.

Ecco i numeri. Per il 2025 il bilancio ha un volume di circa 415 milioni di euro, tra spesa corrente (252.9 milioni) e in conto capitale (161.8). Dalla manovra fiscale arriveranno circa 8 milioni di euro, che saranno destinati a manutenzione ordinaria, servizi sociali ed educativi, offerta culturale e associazionismo, ma anche a sostegno dei sistemi di sicurezza. Il primo intervento è il ritocco all’addizionale Irpef: porterà in cassa circa 6.7 milioni di euro. Con una novità, la soglia di esenzione per chi ha un imponibile inferiore o pari a 15mila euro. Sono 44mila cittadini, il 30 per cento dei contribuenti, tra cui oltre 10mila pensionati e 28 mila lavoratori dipendenti che non pagheranno. Per tutti gli altri l’aliquota è allo 0.8%: un aumento di 7 euro al mese, poco più del costo di 5 caffè.

“Chiediamo ai modenesi un sacrificio in più – spiega Mezzetti – ma diciamo fin d’ora, in accordo con le forze sociali, come impiegheremo le risorse aggiuntive”. Nella manovra c’è anche un’altra novità sostanziale. La giunta ha deciso di contrarre mutui per sbloccare 10 milioni di investimenti, pagando 850 mila euro di oneri. Mezzetti la definisce “una scommessa sul debito buono” con due scopi: finanziare il completamento delle opere del Pnrr e liberare risorse per la manutenzione straordinaria, migliorando cura e decoro della città. “Tutto ciò è possibile – insiste – perché siamo tra i Comuni meno indebitati d’Italia”. Previsti anche ritocchi all’Imu (gettito di 800 mila euro), con riduzione dell’aliquota dallo 0.5% allo 0.3% a chi metterà a disposizione alloggi per l’affitto all’Agenzia Casa. L’imposta di soggiorno, inoltre, sarà portata a un euro a notte: un’operazione che vale 191 mila euro. E le risorse andranno a migliorare l’offerta turistica. L’ultimo intervento sul fronte delle entrate riguarda l’incremento degli oneri da scavo (gettito di 500 mila euro). Tra i banchi della maggioranza si vedono volti un po’ tirati, mentre le opposizioni sono in agguato: oggi non è previsto il dibattito ma si preparano i primi caustici commenti.

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Saldo e stralcio

 

Intanto il veterano Paolo Ballestrazzi, fa professione di fede: “Il bilancio – spiega – è l’atto politico per eccellenza. Ho detto al sindaco che avrei sempre votato sì a prescindere, purché ci fossero le condizioni per andare avanti con la coalizione. E mi riservo libertà di coscienza sui singoli provvedimenti”.

“Le indagini sulla qualità della vita – conclude il sindaco – attestano che la città cresce, quanto a ricchezza e reddito pro capite. Ma ci sono indici che fanno risuonare un campanello di allarme: la forbice sociale si allarga. Abbiamo tracciato una direzione di marcia: c’è molta strada da fare”.

“Con la presentazione del bilancio rinnoviamo l’impegno affinché rimangano inalterati i livelli dei servizi ai cittadini, nonostante i pesanti tagli ai comuni decisi dal governo – hanno commentato Diego Lenzini e Enza Carriero del Pd – Accogliamo positivamente il grande sforzo messo in campo dall’amministrazione per affrontare il tema legato all’emergenza abitativa, attraverso un piano casa”.



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