“ADERIRE ALLA CAMPAGNA PER IL RAFFORZAMENTO DELL’ONU” — Sito Ufficio Stampa Comune di Modena

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Aderire alla Campagna per il rafforzamento e la democratizzazione dell’Onu promossa in occasione dell’80° anniversario della nascita delle Nazioni Unite (1945- 2025), che culminerà in ottobre con l’Assemblea dell’Onu dei Popoli e la Marcia Perugia-Assisi della pace e della fraternità. Ma anche istituire un riconoscimento civico in favore dei cittadini italiani e stranieri che si siano distinti nell’ambito della pace e della giustizia.

È quanto chiede il Consiglio comunale di Modena all’Amministrazione comunale attraverso l’approvazione della mozione sulla Giornata dei diritti umani illustrata da Grazia Baracchi (Spazio democratico) e firmata anche da Avs, Pd, M5s, Pri-Azione-Sl, Modena civica, Lega Modena e Modena per Modena. Oltre ai proponenti, si è espressa a favore della mozione anche FI, mentre si sono astenuti Fratelli d’Italia e Modena in ascolto. Il documento chiede, inoltre, di invitare e ospitare a Modena uno dei rappresentanti dei Popoli che parteciperanno all’Assemblea, di collaborare alla realizzazione del programma di attività 2024-2026 del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani e “di promuovere azioni comunali in favore della pace e della cooperazione internazionale sostenendo e rafforzando la rete delle associazioni e dei soggetti impegnati in città sui temi del dialogo e della pace, anche attraverso la partecipazione a bandi e progetti europei e regionali”.

Aprendo il dibattito, per il Pd, il consigliere Luca Barbari ha evidenziato il ruolo di stimolo che il Comune può ricoprire “affinché siano sempre di più i progetti nelle scuole e all’Università sui temi dei diritti umani” e ha proposto, una volta attuata la mozione, che venga dato all’ex consigliere Vittorio Reggiani il riconoscimento civico come operatore di pace. Per Alberto Bignardi, che ha ricordato tra i diritti negati in molte parti del mondo anche quelli delle comunità Lgbtq+, “la mozione è un atto di responsabilità e di visione che riconosce un ruolo centrale alle Nazioni Unite e alla cooperazione internazionale per garantire un futuro più giusto, pacifico e inclusivo”.

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Si è detto d’accordo sulla proposta del riconoscimento a Reggiani anche Giovanni Silingardi del M5s, che ha sottolineato come la mozione inviti a continuare a perseguire i valori della pace e dei diritti umani: “La pace non può essere considerata utopia e con questa istanza esprimiamo con convinzione che bisogna credere in questo percorso quotidiano”.

Il capogruppo di Avs Martino Abrate, riprendendo la mozione sulle Foibe, ha evidenziato come il senso della memoria si debba tradurre nel “fare nostro il messaggio di pace. A nessuno – ha detto – dobbiamo fare per ragioni di etnie diverse quello che è stato fatto agli italiani”.

Katia Parisi di Modena civica ha ricordato che “Modena ha una lunga tradizione di attenzioni ai diritti umani”, ma che “non ci si deve fermare a quanto già fatto: con questa mozione ribadiamo il nostro impegno nel promuovere azioni che coinvolgano non solo le istituzioni, ma anche le scuole, le associazioni e i singoli cittadini”.

Andrea Mazzi (Modena in ascolto) ha espresso condivisione rispetto al valore della pace ma ha parlato di “indeterminatezza” della mozione: “Con questo documento mettiamo in votazione qualcosa che non ha un contenuto specifico. C’è semplicemente un manifesto – ha affermato – e con la mozione diamo mandato a qualcuno di riempirlo come vuole”.

Anche per Franco Dario (FdI) si tratta di una iniziativa fumosa: “Dobbiamo offrire degli ambiti concreti – ha detto – e fare di tutto per rendere meno astratto il tema dei diritti umani. Quello che manca in questa mozione è la concretezza: cosa chiediamo al Comune? Quali sono le azioni con cui questa giusta idea viene portata avanti?”

Opinione non condivisa da Maria Grazia Modena (Modena per Modena), che si è detta “stupita” di queste considerazioni e ha sottolineato che “la mozione è talmente chiara e dettagliata che ha raccolto firme di tutte le parti politiche”.

Per Giovanni Bertoldi di Lega Modena “il tema dei diritti umani deve unire tutti: dobbiamo smettere di parlare e iniziare a fare qualcosa perché non rimangano nell’aria ma trovino una certa concretezza. C’è indeterminatezza ma ci sono le idee e ci sarà modo di accordarsi su come riempire questo contenitore con proposte”.

Grazia Baracchi del Pd ha ricordato che Modena aderisce al Programma delle città per la pace dal 1995 e che la concretezza della mozione si ritrova anche in tale programma. “Si deve lavorare per educare alla pace – ha affermato – e la mozione chiede che l’Amministrazione sostenga la rete che si sta strutturando e che mira, ad esempio, a fare formazione nelle scuole per poter costruire una generazione che metta questo valore al primo posto”.

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Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini ha evidenziato che “è lecito che uno condivida o meno quanto scritto nella mozione, così come è lecito pensare che sia fumosa. Per il rispetto che, come gruppo consiliare, abbiamo sempre dimostrato per determinate situazioni e per l’importanza del tema – ha concluso – ci asterremo”.





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