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Dopo una fase di stallo, le immatricolazioni all’Università di Bologna tornano a crescere, segnando un +3% rispetto all’anno scorso. Un trend positivo che si accompagna a una trasformazione della popolazione studentesca: mentre diminuiscono gli iscritti provenienti dal Centro-Sud, si registra un’impennata di studenti internazionali sotto le Due Torri o nei Campus romagnoli. È questa la fotografia restituita oggi in conferenza stampa dal rettore Giovanni Molari. “Quello degli alloggi è sicuramente uno dei problemi principali – assicura il rettore- ma non ha ridotto l’attrattività dell’Ateneo”.

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A Bologna +3% di studenti iscritti all’università

Il calo dei fuorisede da altre regioni, considera Molari, “è un trend che ha anche aspetti positivi ed è comunque compensato dall’incremento degli studenti internazionali. Ma più che il problema degli alloggi, è il costo della vita che ha inciso di più, visto che comunque l’incremento di 800 studenti in più non è piccolo”.

Alloggi di fortuna e case che non sono case. Noi, studenti senza dimora “espulsi” dalla città

 

I nuovi iscritti all’Alma Mater in questo anno accademico sono 26.748, in aumento del 3% rispetto ai 25.937 dello scorso anno (appunto 800 in più). A questi si aggiungono altri mille studenti internazionali che sono ancora in fase di perfezionamento. In totale, quindi, l’Alma Mater torna a superare quota 90.000 iscritti, come nel 2021-2022.  

In particolare, aumentano del 7,8% le immatricolazioni ai corsi magistrali. Sono in lieve aumento (+0,7%) anche i nuovi iscritti ai corsi triennali e a ciclo unico. Come lo scorso anno (fu -4%), diminuiscono ancora gli iscritti da fuori Emilia-Romagna: -6%. In particolare i fuorisede in arrivo dal Sud Italia calano dell’8,7% a fronte di un aumento di matricole negli atenei del Meridione. Crescono in parallelo i nuovi iscritti da Bologna e dal resto dell’Emilia-Romagna.

Boom degli studenti stranieri

Il vero primato l’Alma Mater quest’anno lo registra sugli studenti internazionali, che aumentano del 23% (l’anno scorso l’incremento fu dell’11%). Le crescite più importanti riguardano Cina (+27%), Turchia (+43%), Russia (+8%), Pakistan (+172%), Turchia (+43%), Germania (+50%), Belgio (+253%), Spagna (+143%) e Romania (+24%). Nel complesso, gli studenti internazionali oggi rappresentano il 14% di tutti gli iscritti all’Alma Mater.

Burnout, stress e magri guadagni: l’altra faccia del dottorato

 

“Sono più che raddoppiati in pochi anni- sottolinea Molari- è un bellissimo risultato, che premia i nostri sforzi. In Italia siamo già un’eccellenza, vogliamo continuare in questa direzione per essere sempre più un Ateneo internazionale”.

Si collega a questo quadro la seppur lieve diminuzione degli studenti che beneficia dell’esonero totale dalle tasse: si parla di 24.305 studenti, contro gli oltre 26.000 dell’anno scorso. Questo accade appunto per effetto anche del calo degli studenti da fuori regione e dell’incremento degli studenti internazionali che godono di una ‘flat tax’ introdotta nel 2022.

Gli alloggi ancora un punto dolente

Sul fronte degli alloggi, quest’anno sono stati messi a disposizione dall’Ateneo altri 116 posti gestiti da Ergo, per un totale di oltre 2.300 letti. A breve inoltre dovrebbero essere inaugurati nuovi studentati a Ravenna, Forlì e Bologna (al Battiferro). Rispetto alla distribuzione nei diversi Campus, le matricole sono in aumento le sedi di Bologna (+3%), Cesena (+3%), Ravenna (+12%), trainata soprattutto dal corso triennale internazionale in ingegneria delle costruzioni, e Rimini (+4%). In leggero calo invece Forlì (-2%), ma si tratta di una flessione poco significativa a fronte della complessiva dimensione del Campus (si tratta della sede romagnola più popolosa) e della notevole crescita dello scorso anno (+16%). Quest’anno sono in aumento del 4% gli iscritti alle lauree Stem (scientifiche e tecnologiche), “ma comunque meno di quanto ci auguriamo tutti”, commenta Molari. Dopo il calo dell’anno scorso torna poi a crescere anche l’area umanistica, mentre rimane stabile quella medica. Secondo l’Alma Mater, tra l’altro, l’incremento delle iscrizioni premia anche la scelta di accettare solo i Tolc (test di ammissione) in presenza per l’accesso ai corsi a numero programmato.

Infine torna a crescere anche il numero dei laureati, che nel 2024 sono stati oltre 20.000 (+4%) e diminuisce dell’1% il numero degli studenti che abbandonano gli studi (-2,4% negli ultimi due anni), con un tasso di studenti in regola col percorso di studi del 78%. Inoltre, il 60,5% dei laureati Alma Mater proviene da famiglie senza titolo di laurea (i cosiddetti ‘first generation’).

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