“In Sicilia rilevante infiltrazione della criminalità organizzata”

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Il settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Sicilia, a partire da quello delle discariche, ha manifestato, e per taluni aspetti manifesta ancora, profili di rilevante infiltrazione alla criminalità organizzata. Le influenze della criminalità nel settore e le inerzie verso la modernizzazione del sistema dei rifiuti in Sicilia sono alla base delle molte carenze e dei ritardi che siamo costretti ad affrontare e risolvere. La Sicilia è purtroppo la seconda regione in Italia per numero di illeciti penali nel ciclo dei rifiuti“. Così il presidente della Regione Siciliana e commissario per la gestione dei rifiuti in Sicilia, Renato Schifani, nell’audizione, in videoconferenza, alla seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al sistema dei rifiuti in Sicilia.

Ben due società operanti nel settore – ha proseguito Schifani – sottoposte a misure di prevenzione antimafia (è di pochi mesi fa la pronuncia di confisca da parte del Tribunale di Catania), che facevano capo allo stesso gruppo imprenditoriale, hanno intrapreso un contenzioso giudiziario contro la struttura commissariale per ottenere l’annullamento (accompagnato dalla domanda di sospensione) dell’ordinanza che approva il piano rifiuti. Ciò a dimostrare che, al di là della piena regolarità dei ricorsi avallati dai custodi giudiziari a tutela dei valori patrimoniali delle aziende confiscate, il settore sia soggetto a forte inquinamento dalla criminalità mafiosa“.

Nel corso dell’audizione il governatore ha parlato dei termovalorizzatori. “La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato. In questo contesto, la realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico. Il cronoprogramma – ha proseguito – relativo alla realizzazione dei due impianti prevede la consegna e l’inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026“.

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Le due strutture saranno “finanziate nel limite complessivo di 800 milioni di euro nell’ambito dell’accordo coesione Fsc 2021-2027, sottoscritto con il presidente del consiglio ed approvato dal Cipess” e verranno realizzati garantendo una “capacità di trattamento di 300.000 tonnellate l’anno di scarti” la potenza elettrica installata “sarà di 25 megawatt“. La struttura di Palermo sorgerà a Bellolampo “già sede di un impianto di trattamento meccanico-biologico” e quella di Catania, invece, all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci “area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale“. I due termovalorizzatori “costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla direttiva europea che prevede un limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035“.

Il presidente ha evidenziato, nella sua relazione, che nell’Isola, in seguito al piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nel 2021 “i risultati ottenuti fino ad oggi non sono stati pienamente raggiunti. I risultati relativi alla raccolta differenziata sono stati in generale, nel tempo, inferiori alle aspettative, e comunque al di sotto del 65%. Nonostante un progressivo aumento – ha specificato – la percentuale di raccolta differenziata media annuale in Sicilia, è passata dal 51% nel 2022 (dati Ispra), 55,20% nel 2023 (dati Ispra) e 55,78% fino al 16 settembre 2024 (secondo dati del dipartimento acqua e rifiuti). Purtroppo – sottolinea Schifani – nelle città metropolitane di Palermo e Catania nel 2024 le percentuali di raccolta differenziata (media annuale) risultano molto basse. La quantità di rifiuti destinati alle discariche è rimasta elevata, circa il 70%, con una riduzione, rispetto al dato iniziale, insufficiente per avvicinarsi all’obiettivo del 10%“.

In merito alla condizione degli impianti di gestione e conferimento dei rifiuti in Sicilia Schifani ha evidenziato che “attualmente la volumetria disponibile nelle 6 discariche autorizzate, delle quali 4 pubbliche e 2 private, ammonta a 781.257 metri cubi. Nella Regione Siciliana – ha aggiunto – sono operativi otto impianti di trattamento meccanico, cinque pubblici e tre privati, con una potenzialità pari a 1.815.409 tonnellate l’anno”.

Il governatore ha annunciato anche che “è stato avviato l’iter per la realizzazione di due interventi di ampliamento delle discariche esistenti: la VII vasca di Bellolampo a Palermo per 960.000 mc, che sarà consegnata nel corso dell’anno, e la discarica di contrada Borranea a Trapani, suddivisa in due interventi distinti per complessivi 961.000 metri cubi, una delle quali per circa 631.000 metri cubi che è in fase di consegna al soggetto gestore“. Questi interventi, ha concluso, “attualmente in corso di completamento, sono da ritenere di interesse strategico in quanto consentiranno di frenare nel breve periodo l’emergenza per la città metropolitana di Palermo e per la provincia di Trapani“.



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