lo show di Ballantini è un trionfo

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Dario Ballantini è Lucio Dalla. Foto: Glauco Fallani

LIVORNO – Ovazione al Goldoni e successo strameritato quello del sorprendente trasformista Dario Ballantini ha ottenuto ieri sera, 5 febbraio, sul palcoscenico del teatro portando in scena “Lo spettacolo di Ballantini-conseguenze di quarant’anni nei panni degli altri”. Ecco la nostra recensione.

Dario Ballantini: la recensione e i personaggi

In un grande camerino aperto, appositamente predisposto al centro del gran palco e ben visibile, l’attore livornese si è di volta in volta e assai velocemente “mascherato” in scena annullando se stesso sotto il trucco per far apparire in tutta la loro verosimiglianza alcuni tra gli artisti che il pubblico più ama: Lucio Dalla, Gino Paoli, Gianni Morandi, Ray Charles, Vasco Rossi, Paolo Conte, Zucchero, Adriano Pappalardo, Umberto Tozzi, l’immancabile Valentino hanno letteralmente preso vita sotto gli occhi degli astanti.

“Perché proprio questi e non altri personaggi in un ventaglio dei tantissimi imitati nel corso dei decenni?”. “Si è trattato di una scelta di cuore, ho preferito soprattutto quelli che mi appartengono dal punto di vista musicale” così aveva dichiarato il nostro Ballantini in un’intervista esclusiva rilasciata a “Livornosera notizie” durante la preparazione dello spettacolo. Ad arricchire il tutto sono stati proiettati sul grande schermo filmati appositamente selezionati tra i più celebri servizi realizzati da Dario in oltre trent’anni di militanza nel seguitissimo tg satirico di Antonio Ricci “Striscia la Notizia”.

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Di fronte a un pubblico sempre più attento e divertito il nostro abilissimo concittadino si è, dunque, dimostrato capace di dare vita a una prova attoriale di straordinaria versatilità. Non si è trattato di una sequela di semplici imitazioni.

A cambiare di volta in volta non sono stati, infatti, i soli connotati ma le mille sfumature di ogni personaggio fino a tirarne fuori, e senza filtri servire al pubblico, intime sfaccettature colte grazie a decenni di esperienza focalizzata a esplorare e portare alla luce sotto una sorta di lente d’ingrandimento le peculiarità di ognuno di essi. Senza dimenticare divertenti particolari come Gianni Morandi che si presenta sul palco con una scopa per ricordare quando nel 2023 in occasione del Festival di Sanremo si prodigò a pulire il pavimento con i resti dei fiori che Blanco poco prima aveva distrutto.

Galleria fotografica “Lo spettacolo di Ballantini”

Trasformismo: come Alighiero Noschese

Signori miei, è questo, e non altro, il trasformismo! Non una sequela di superficiali imitazioni come tante, troppe se ne vedono, ma il risultato di un vero e proprio studio profondo dei tic, dei caratteristici modi di porsi, del carattere dell’uno o dell’altro personaggio portato sulla scena.

Il ricordo va a quando, da bambino, mi sorprendevo a seguire sulla Rai i piccoli miracoli che Alighiero Noschese, il più grande “imitatore” (uso questo vocabolo pur essendo consapevole di quanto risulti riduttivo rispetto alla portata di quanto fatto da Noschese) che mai abbiamo avuto, portava nelle case di tutti gli italiani.

Beh, nell’assistere alle performance del nostro Ballantini sul palco del Teatro Goldoni, si riaffacciano alla mente le mille sensazioni che fin qua solo quel grande personaggio si era dimostrato capace di trasmettere, con in più la felice sensazione di vederselo dal vivo a far capire lì, sul palco, come si sia potuto arrivare a un tale risultato svelando i piccoli e grandi segreti di una carriera durata quarant’anni. Una brillante carriera non di rado costellata di incontri faccia a faccia tra imitatore e imitato.

Grande accoglienza da parte del pubblico

Alla fine ben dieci minuti di applausi ininterrotti hanno tributato l’unanime consenso di un Goldoni pieno in ogni ordine di posti per uno spettacolo divertente, brioso, strapieno di aneddoti portato avanti da cima a fondo senza mai la pur minima caduta di ritmo o di interesse per quanto accadeva sulla scena.

Scritto e interpretato Dario Ballantini, ad accompagnare l’artista in scena la fisarmonica di Marcello Fiorini
Regia Massimo Licinio.
Arrangiamenti Marcello Fiorini.
Costumi Nadia Macchi e Dario Ballantini.
Direzione Tecnica Claudio Allione.
Sartoria Teresina Bombardieri.
Trucco Mariangela Palatini.

Articolo e fotografie di Glauco Fallani

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