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Il I Forum del Turismo nel Lazio. La parola d’ordine è concertazione. Messo a punto il Piano triennale. Verso la creazione del Brand Lazio. Guido D’Amico traccia la rotta per i nuovi target. Coppotelli (per la Triplice): turismo equo ed a misura di Lavoratore

“Dopo molti anni era doveroso dedicare una giornata di lavori, estesa a una platea ampia, sul tema del turismo. Ora abbiamo un Piano Triennale che mette a sistema le meraviglie di cui è ricca la nostra Regione”. Francesco Rocca l’ha data subito, la chiave di lettura del primo Forum del Turismo della Regione Lazio: quello su cui ha governo la Pisana è uno scrigno di bellezze attrattive ma serviva che un evento e degli intenti conseguenti stilassero un piano. Ha provveduto l’assessore Elena Palazzo con il suo staff.

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Altrimenti quello scrigno rischiava di restare chiuso, o peggio. Cioè semi aperto su un mondo di opportunità, incentivate anche dall’anno giubilare, che rischiavano la solita declinazione approssimativa e di celebrazione logorroica.

La rotta di Francesco Rocca

Perciò presso il Salone delle Colonne e con la partecipazione della ministra d’ambito Daniela Santanchè si sono ritrovati tutti quelli che sul legame fra turismo e sviluppo hanno più di qualcosa da dire. Magari non solo da proclamare, ma qualcosa da fare, organizzare, proporre ed indirizzare. Con strategie concrete, background “giusti” ed un solido bagaglio di esperienze ed iniziative non solo a fare carnet, ma ad incrementare la linea.

Cioè rappresentanti istituzionali e operatori del settore, delle associazioni di categoria; tutti uniti nell’obiettivo di delineare strategie condivise per il rilancio del comparto attraverso la costruzione del brand Lazio”. In pratica?

L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi assessori della Giunta regionale, di rappresentanti istituzionali ed operatori del settore, delle associazioni di categoria: tutti uniti nell’obiettivo di delineare strategie condivise per il rilancio del comparto attraverso la costruzione del brand Lazio. Il Forum ha lo scopo di costruire un dialogo costante e aperto con operatori, stakeholders e istituzioni creando un appuntamento annuale.

Valorizzare il territorio

In questo contesto è stato presentato il Piano triennale del Turismo 2025-2027 della Regione Lazio, messo a punto dall’assessorato di Elena palazzo. L’obiettivo è quello di avviare una programmazione che sia quanto più possibile condivisa, in vista anche degli appuntamenti internazionali previsti nei prossimi anni, a partire dall’anno in corso dedicato al Giubileo.

Nella Regione Lazio a guida centrodestra è stata scritta nel vocabolario la parola che trent’anni fa un altro centrodestra cancellò dal suo vocabolario di Governo: concertazione. Significa condividere, mediare, calibrare, bilanciare. È quello che ha fatto l’assessorato al Turismo: ha completato la prima stesura del Piano attraverso un processo di ampia condivisione avviato nei mesi scorsi. Ha coinvolto operatori, associazioni e amministrazioni locali con l’obiettivo di dotare il Lazio di una strategia turistica comune e condivisa.

Francesco Rocca ed Elena Palazzo

Il Piano punta sulla valorizzazione del territorio e sulla creazione di un “Brand Lazio” riconoscibile a livello internazionale. Il concetto di “turismi” sostituisce la visione tradizionale del turismo, includendo nuove destinazioni e prodotti. È un approccio più competitivo e in linea con le attuali esigenze del mercato. Per raggiungere quegli obiettivi si sta già lavorando allo sviluppo di app ed impiegando l’intelligenza artificiale, con servizi mirati all’inclusione.

La Regione Lazio prevede inoltre il potenziamento dell’Osservatorio regionale per una più dettagliata raccolta di dati scientifici sui flussi, imprescindibili per una buona pianificazione degli interventi. 

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D’Amico pioniere di settore

Guido D’Amico

Sulla necessità di sposare il nuovo corso di sostenibilità per cui il turismo è affratellato all’ambiente Confinpreseitalia ha fatto nei mesi scorsi da aprirpista: oltre un anno fa ha realizzato il vademecum per le imprese del Lazio con il percorso per far diventare plastic free ed in linea con la sostenibilità le strutture turistiche. Da questo punto di vista quindi la partecipazione di Confimprese Italia al 1° Forum del Turismo della Regione Lazio non è stata orpello di maniera: ha “portato un contributo sul tema del rilancio turistico del territorio”. È un pezzo della concertazione, un tratto del percorso. Tanto quanto un altro pezzo importante al dibattito lo ha portato il sindacato: il Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli ha parlato anche per Cgil e Uil. Sollecitando un turismo equo ma anche a misura di lavoratore.

E che le singole voci siano importanti per la costruzione del discorso complessivo lo ha ribadito il ministro Daniela Santanchè. Sostenendo che “il dialogo e la collaborazione multilivello tra istituzioni, operatori e cittadini è dirimente per definire un’offerta turistica ampia, ricca e per tutti i gusti. Deve rendere non solo Roma ma l’intero Lazio una destinazione attraente e appetibile per i viaggiatori di tutto il mondo. Nel farlo, rimane fondamentale valorizzare i brand locali e regionali come parte integrante di un marchio più grande, quello del Sistema Italia, che è il nostro grande valore aggiunto. È soltanto facendo squadra che, convertendo le sfide in opportunità di crescita, possiamo portare l’industria turistica – regionale e nazionale – a nuovi livelli di eccellenza e a risultati sempre più soddisfacenti”.

Ascoltare, recepire, restituire

Elena Palazzo

Concetto approfondito dall’assessore Elena Palazzo. «Per vincere le sfide che ci attendono puntiamo a creare un modello Lazio che corrisponde alla nostra visione: si parte dall’ascolto, si recepisce e infine si restituisce. Ho personalmente attraversato tutta la regione incontrando amministratori, operatori e residenti per arrivare alla stesura del Piano del Turismo, una bozza che potrà oggi stesso essere ulteriormente limata grazie ai contributi di tutti, per poi essere consegnata all’iter amministrativo in Consiglio regionale, prima della definitiva approvazione”.

E D’Amico ha centrato il focus. Sottolineando “la necessità di un approccio diversificato”. Perché per D’Amico il filone per collegare piccole e microimprese e visitatori di queste splendide terre è unico, ma la chiave di lettura ha la forma strategica del bouquet.

Di un punto di confluenza da cui partano diverse azioni per ottimizzarne ambiti e risultati. “Il turismo non è uno solo, ma ha tante sfaccettature che richiedono risposte mirate. Oltre al wellness, che resta centrale, dobbiamo rilanciare il settore termale. Ambito, questo, di cui la Regione è ricca, perciò “valorizzando siti come Fiuggi, Suio e Viterbo, che possono tornare a essere il fulcro di un’offerta turistica strutturata e attrattiva”.

Cinesi e cinema

L’ingresso delle terme

Ma non è stato solo quello il tema che il presidente Confimprese ha proposto. Forte dell’esperienza già squadernata pochi mesi fa in quel di Cassino, presso il Teatro Manzoni, D’Amico ha sottolineato la centralità di un serio “focus sul cine-turismo”. Cioè di una “opportunità strategica per promuovere i territori attraverso il cinema e le serie televisive”. Di quella e dell’attenzione “ai nuovi mercati turistici, come quello cinese, caratterizzato da una capacità di spesa elevata e da una permanenza più lunga”.

Anche da questo punto di vista D’Amico è molto più che skillato, reduce com’è da tutta una serie di accordi commerciali che avevano portato Confimpreseitalia a partecipare alla Fiera di Shangai dello scorso novembre 2024. L’associazione ha quindi “ha ribadito la necessità di investire nel rinnovamento del patrimonio immobiliare, lavorando in sinergia con gli albergatori per rendere le strutture ricettive sempre più moderne e competitive”.

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La via della sostenibilità

Che significa? Che il turismo sostenibile non è più un’opzione valida, ma la sola opzione, e che la Pisana deve fare la sua parte per “attrezzare” le strutture ricettive. “Confimpreseitalia è al fianco della Regione Lazio per affrontare queste sfide e trasformarle in opportunità concrete per il territorio e continuerà a promuovere iniziative e collaborazioni”. Lo scopo è e resta “valorizzare le eccellenze del Lazio, sostenendo una crescita economica e sociale che metta il turismo al centro dello sviluppo regionale”.

La mission, come ha ribadito D’Amico in un suo post social, è “rilanciare questo settore strategico per il nostro territorio”. Ed il filone cinematografico? Quello può agire su due piani: valorizzazione dei luoghi ed economia di scala sugli stessi. “Il cinema può essere un volano per attrarre visitatori e valorizzare i territori. Le serie come Montalbano o Carabinieri lo hanno già dimostrato”.

Sui turisti cinesi, che hanno nel loro battage lunghe permanenze e “capacità di spesa alta con una permanenza più lunga”, D’Amico ha la sua ricetta immobiliare. “Per accoglierli al meglio è necessario investire nel rinnovamento del patrimonio immobiliare, in accordo con gli albergatori, affinché le nostre strutture siano sempre più attrattive e moderne”.

Coppotelli, Equo e resiliente

Ma c’è anche un altro aspetto. Quello del turismo equo ed a misura di lavoratore. Un punto sul quale ha puntato l’attenzione il sindacato. Con una posizione espressa dal Segretario Generale Cisl del Lazio, Enrico Coppotelli a nome anche di Cgil e Uil.Il turismo nella nostra regione – ha evidenziato – ha un potenziale enorme che va massimizzato ed esaltato in tutte le sue forme e in tutti i suoi territori. Il grande evento del Giubileo deve essere motore di crescita e sviluppo non solo per la Capitale ma anche per tutto il territorio”.

Sotto questo aspetto, condivide la visione espressa nel Piano triennale del turismo 2025-2027 soprattutto nel passaggio che punta a valorizzare tutte le identità e le peculiarità dei territori provinciali. Ma per Coppotelli ed i sindacati il Giubileo non deve essere un’occasione che finisce con l’Anno Santo: “deve essere una grande occasione di sviluppo e riqualificazione della Capitale e delle province. Ed anche del Lavoro attraverso il pieno rispetto delle leggi per garantire la legalità e la sicurezza a partire dagli ambienti di lavoro”.

Insomma: i soldi ci sono e Coppotelli sollecita – a nome dei sindacati – ad investirli più che a spenderli. Le risorse economiche generate dal Giubileo devono attivare un nuovo ciclo per un turismo sostenibile ed accessibile a tutti, senza mai dimenticare il rispetto di tutte le Persone, senza alcuna distinzione. Dove la parola ‘inclusione’ si declini in tutte le attività rivolte alla cittadinanza, dai servizi sociali all’accoglienza, alle infrastrutture”.

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Occasione di sviluppo

In questo modo, per i sindacati il Giubileo diventa non solo un’occasione di riconciliazione e di preghiera. ma anche un trampolino di lancio per realizzare una progettualità industriale dell’accoglienza. Ce n’è bisogno, Coppotelli ne è sicuro quando dice che “Dobbiamo modernizzare il sistema di accoglienza turistico-culturale, attraverso una rinnovata attenzione verso la creatività e la sostenibilità ambientale, una più elevata qualità dell’offerta e la valorizzazione del patrimonio culturale localizzato anche in periferia. Parimenti– ha concluso- tutte le province devono poter crescere e sviluppare l’offerta turistica, di pari passo con la crescita e lo sviluppo esercitate dalla forza trainante della Capitale“.

Il tutto per ribadire un concetto: quello per cui i player di settore e di sistema devono avere le idee chiare, chiare al punto da tramutarle in fatti. E farle uscire dai discorsi di circostanza, dritte addosso alla realtà.



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