Bankitalia: tasso frode più alto per i bonifici istantanei

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Nel primo semestre del 2024, il tasso di frodi sui pagamenti elettronici è rimasto stabile, con carte e moneta elettronica tra i mezzi più colpiti. Così emerge dal Rapporto sulle Operazioni di pagamento fraudolente in Italia di Banca d’Italia secondo cui l’indicatore di frode si mantiene costante per i bonifici (0,001%) e, sebbene più elevato, è in calo per la moneta elettronica (0,025%).

Frodi sui pagamenti elettronici: il report di Bankitalia

Bankitalia precisa innanzitutto che i bonifici sono utilizzati prevalentemente per pagamenti di elevato importo nei trasferimenti tra persone fisiche (P2P) e tra imprese (B2B), mentre le carte di pagamento e la moneta elettronica, che in Italia è costituita in larga parte da carte prepagate, sono strumenti impiegati prevalentemente per l’acquisto di beni e servizi al punto vendita fisico o virtuale (P2B), originando pertanto un gran numero di transazioni ma di importo contenuto.

Via Nazionale sottolinea anche che per frode o operazione fraudolenta si intende l’operazione con uno strumento di pagamento effettuata senza il consenso del legittimo titolare (cd. operazione di pagamento “non autorizzata” o disconosciuta) o in conseguenza di una manipolazione operata a danno di quest’ultimo da parte del frodatore (cd. “manipolazione del pagatore”)

Ebbene, la maggior parte delle operazioni fraudolente in valore, sottolinea il report di Bankitalia, riguarda i bonifici iniziati elettronicamente (esclusi quelli eseguiti allo sportello tradizionale) e i pagamenti con carte di debito e credito. Per quanto riguarda i volumi, invece, le carte di pagamento rimangono lo strumento con il maggior numero di operazioni fraudolente, seguito dalla moneta elettronica.

Bonifici: valore medio frode a 3500 euro

Nel dettaglio, nel primo semestre del 2024 il valore dei bonifici fraudolenti in Italia ammontava a circa 50 milioni (+67% su base annua rispetto ai primi sei mesi del 2022), mentre le transazioni fraudolente con carte di pagamento si sono attestate a 33 milioni (+4%) e quelle con moneta elettronica a 13,1 milioni (+35%).

Il rapporto di via Nazionale mette in luce come il valore medio delle operazioni fraudolente è di gran lunga maggiore per i bonifici, registrando 3.500 euro contro 86 euro delle carte di pagamento, 39 euro per la moneta elettronica e 462 euro per i prelievi da ATM. “Queste evidenze – si legge nel report di Banca d’Italia – nel loro complesso suggeriscono che la probabilità di registrare un’operazione fraudolenta, desumibile dal tasso di frode, è più elevata nei pagamenti con carte e con moneta elettronica, ma la perdita potenziale, catturata dall’importo medio della frode, è più ingente nel caso dei bonifici”.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il tasso di frode è molto contenuto per i bonifici ordinari, ben più elevato per i bonifici istantanei. In particolare, nel 2024, rivela Bankitalia, il tasso di frode in valore per i bonifici ordinari risultava pressoché stabile nel tempo e pari allo 0,001%, mentre per i bonifici istantanei si collocava allo 0,048%, in crescita su base annua. Con riferimento ai volumi, il tasso di frode era pari allo 0,001% per i bonifici ordinari, contro lo 0,017% per i bonifici istantanei.

Operazioni fraudolente: ecco dove sono più frequenti geograficamente

Il report di Bankitalia mette in luce anche che la maggior parte delle operazioni fraudolente con carte di pagamento e con moneta elettronica sono relative a operazioni transfrontaliere. Nel 2024, il 61% del valore complessivo delle operazioni fraudolente con carte di pagamento era rappresentato da operazioni transfrontaliere (il 71% in termini di volumi). Nel caso della moneta elettronica, inoltre l’incidenza delle frodi con operazioni transfrontaliere saliva al 78% e 87%, rispettivamente, in termini di valore e di volumi. Per i bonifici, invece, la quota di operazioni fraudolente transfrontaliere risultava essere più contenuta (27% in valore e 17% in volume), in coerenza con
il diverso caso d’uso cha caratterizza questo strumento, poco utilizzato dagli utenti soprattutto nel commercio elettronico internazionale.



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