Innovazione energetica, Terna lancia il primo Innovation Zone in Nord Africa

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Stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie, trasferire conoscenze ai talenti locali, supportare l’industria e l’imprenditoria emergente nel segno di una cooperazione internazionale: sono gli elementi che qualificano il nuovo Terna Innovation Zone inaugurato a Tunisi, progetto di responsabilità sociale d’impresa promosso da Terna, la società italiana che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica nazionale, per accelerare l’innovazione energetica in un Paese che da tempo intrattiene rapporti con l’Italia.

Il nuovo Terna Innovation Zone, primo hub di innovazione in Africa gestito dal Gruppo italiano e secondo a livello globale dopo l’avamposto a San Francisco, è volto a promuovere l’innovazione tecnologica e favorire lo sviluppo delle competenze locali per un futuro energetico sostenibile.

Così concepito, il Terna Innovation Zone contribuisce agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa, che punta a consolidare la cooperazione economica ed energetica con l’Italia individuando nella Tunisia uno dei nove Paesi pilota dove attuare azioni concrete lungo sei direttrici di intervento in cui oltre a sanità, istruzione e formazione, agricoltura, acqua, rientrano anche energia e infrastrutture.

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Un ulteriore tassello di una collaborazione che assisterà alla realizzazione di Elmed, la prima interconnessione elettrica in corrente continua, grazie alla sinergia con il gestore tunisino della rete elettrica e del gas, STEG (Société Tunisienne de l’Électricité et du Gaz). Uno dei progetti più significativi del Piano Industriale 2024-2028 di Terna che va nella direzione di incrementare il livello di indipendenza energetica del nostro Paese e diversificare le fonti di approvvigionamento.

Il Piano Mattei per spingere l’innovazione energetica in Africa

Oggi l’Africa ospita circa il 18% della popolazione mondiale, di cui è il 60% composto da giovani sotto i 25 anni. Nonostante contribuisca solo al 3% dei consumi energetici globali e al 4% delle emissioni di gas serra, il continente è costretto a subire le più gravi conseguenze legate al cambiamento climatico. L’accesso all’energia costituisce un pilastro chiave in vista del trend di crescita della popolazione, che nel 2050 si prevede conterà un quarto di quella globale e aumenterà la domanda di energia e, in particolare, di elettricità.

Come recita il Piano Mattei, l’obiettivo è di “garantire l’accesso all’energia a basso costo nel rispetto della sostenibilità ambientale con il ricorso a fonti energetiche affidabili, pulite e sostenibili, in un processo di transizione giusta e inclusiva”. Una opportunità, quella dell’innovazione energetica, che si inquadra in un contesto che ha un bisogno particolare di investimenti. Si stima, infatti, che in Africa siano necessari 500 miliardi di dollari per assicurare l’accesso all’energia a tutta la popolazione e 438 miliardi di dollari per l’adattamento climatico entro il 2030.

In tal senso, il Piano prevede una serie di interventi finalizzati allo sviluppo di filiere energetiche sostenibili come quella dei biocarburanti anche nel rispetto della biodiversità e alla promozione degli investimenti nelle energie rinnovabili, che offrono vantaggi in termini di costi e competitività. Tutte sfide, queste, che richiederanno di affiancare alle competenze locali e alle visioni innovative, il supporto di grandi aziende italiane del settore energetico.

Terna Innovation Zone, Italia e Tunisia sempre più legate nel segno dell’innovazione energetica

L’Africa è una terra ricca di opportunità, ma per l’innovazione energetica sono necessari investimenti, infrastrutture e trasferimento di competenze: fattori indispensabili per costruire collaborazioni solide e durature con un paese come l’Italia che, grazie alla sua posizione geografica, rappresenta un ponte naturale tra il Continente europeo e il Continente africano. Un rapporto che si regge sull’eredità culturale di una “formula” che in passato è stata in grado di coniugare l’esigenza italiana di rendere sostenibile la propria crescita con quella di coinvolgere le nazioni africane in un processo di sviluppo e progresso, con un approccio basato sulla condivisione e sulla collaborazione.

In Tunisia, il trasferimento di competenze verrà facilitato dal nuovo Terna Innovation Zone di Tunisi, il secondo hub del Gruppo dopo l’Innovation Zone negli USA che si concentra sullo scouting di soluzioni tecnologiche per supportare le startup italiane nella Silicon Valley tramite partnership strategiche con l’ecosistema di imprese, grandi fondi di investimento, istituzioni accademiche e centri di ricerca.

(Nella foto Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna)

Innovazione energetica: opportunità per startup e professionisti

Il Terna Innovation Zone tunisino mira a potenziare il panorama dell’innovazione energetica a sostegno dell’imprenditorialità tramite programmi di open innovation, offrendo alle startup tunisine l’accesso a risorse, competenze e opportunità derivanti dal network globale di collaborazioni attive in diversi ecosistemi internazionali dell’innovazione, nonché il know-how tecnico messo a disposizione dal Gruppo italiano. Partirà fra pochi giorni la prima “call for startup” a cui seguirà un programma di scaling rivolto alle realtà tunisine più promettenti e innovative nei campi della transizione energetica e digitale.

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Inoltre, forte dell’impegno verso una twin transition equa e accessibile a tutti, il Terna Innovation Zone di Tunisi si focalizzerà sulla formazione di ingegneri e tecnici nel settore energetico. Una opera che sarà resa possibile anche grazie ai rapporti che la società intrattiene con le università locali. L’intento è quello di preparare una nuova generazione di professionisti, dotandoli delle competenze tecniche e della cultura dell’innovazione necessarie a gestire l’evoluzione delle infrastrutture elettriche e l’implementazione di tecnologie all’avanguardia, con lo scopo di migliorare l’efficienza del sistema energetico in Tunisia.

L’importanza di valorizzare il talento e alimentare il progresso tecnologico

Alla presenza di Faycel Tarifa, Presidente e Direttore Generale di STEG e di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna ha sottolineato che il Terna Innovation Zone in Tunisia non fa che “confermare il nostro impegno per una transizione energetica giusta e inclusiva che valorizzi le eccellenze locali, contribuisca alla crescita dell’ecosistema dell’innovazione tunisino e crei nuove opportunità per startup, professionisti e giovani talenti del settore energetico”.

“Questo progetto – ha proseguito Di Foggia – interpreta i valori della responsabilità sociale d’impresa, coniugando innovazione, formazione, condivisione di conoscenze e cooperazione internazionale, per costruire un futuro energetico sostenibile insieme ai nostri partner tunisini. Il Terna Innovation Zone non sarà solo un luogo fisico, condiviso con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e con la Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria, ma anche un simbolo del nostro impegno a valorizzare il talento e alimentare il progresso tecnologico”, ha concluso l’AD.

(Nella foto Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, con il ministro Gilberto Pichetto Fratin)

Elmed, il ponte energetico che unisce Europa e Africa

Un ecosistema di startup robusto apporta benefici significativi a livello locale, specialmente nei settori del digitale e dell’energia, e rappresenta un indicatore positivo per gli investitori grazie alla sua capacità di riflettere un’economia vivace e orientata al futuro. Ma gli impegni di Terna in Tunisia non si esauriscono con l’accelerazione dell’ecosistema locale per abilitare l’innovazione energetica.

L’hub tunisino è strettamente connesso al progetto Elmed: la prima interconnessione elettrica in corrente continua tra Europa e Africa, attraverso un cavo sottomarino di circa 200 chilometri che si snoderà tra la stazione elettrica di Partanna, in provincia di Trapani, e quella di Mlaabi, nella penisola tunisina di Capo Bon.

L’infrastruttura, frutto della collaborazione tra Terna e STEG e sostenuta da un investimento di circa 850 milioni di euro, favorirà una maggiore integrazione delle energie rinnovabili, creando un ponte energetico tra i due continenti. Ciò apporterà vantaggi in termini di sicurezza, diversificazione dell’approvvigionamento energetico e sostenibilità, allineandosi con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa.

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Italia e Tunisia protagoniste dell’innovazione energetica nel Mediterraneo

Oltre alla spinta tecnologica per l’innovazione energetica, il nuovo Terna Innovation Zone a Tunisi si configura dunque come un progetto concreto di cooperazione internazionale e di sviluppo socioeconomico. L’estensione dell’Accordo di Cooperazione industriale fra Terna e il gestore tunisino della rete elettrica e del gas consentirà tra l’altro di mettere a terra una serie di attività di knowledge-sharing su tematiche di comune interesse, al fine di perseguire l’eccellenza nella gestione delle reti di trasmissione elettrica e di rispondere alle sfide del settore dell’energia. In questo modo, Terna intende consolidare insieme a STEG il ruolo dell’Italia e della Tunisia come protagoniste della transizione energetica e digitale nel Mediterraneo, favorendo la nascita di nuove sinergie tra imprese italiane e tunisine, come previsto dal Piano Mattei.



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