L’ex governatore lucano è l’unico urologo ad aver risposto all’avviso dell’Asl per coprire i turni dell’ambulatorio. Pittella disponibile a coprire solo una parte delle ore previste. M5S e Cgil all’attacco:«Inopportunità politica»
«Come può svolgere contemporaneamente l’incarico di presidente del Consiglio regionale e di urologo per l’Azienda sanitaria di Potenza?». È questa la principale domanda che accende, in questi giorni, il dibattito politico in terra lucana sulla figura di Marcello Pittella.
Tra qualche giorno, l’ex governatore dovrebbe prendere servizio come urologo negli ambulatori dell’Asp di Potenza e Sant’Arcangelo. Infatti, il collegio di direzione dell’Azienda sanitaria di Potenza ha reso noto il conferimento dell’incarico a tempo indeterminato di specialista ambulatoriale convenzionato al presidente del parlamentino lucano.
Pittella unico urologo ad aver risposto all’avviso dell’Asl
La delibera – a firma del direttore generale Antonello Maraldo, del direttore amministrativo Pierluigi Gigliucci e del direttore sanitario Luigi D’Angola – è giunta circa 40 giorni dopo l’avvio di una ricognizione sulla disponibilità di specialisti per colmare varie lacune d’organico dell’azienda.
Nella delibera di incarico è emerso che l’esponente di Azione sarebbe stato l’unico urologo a rispondere all’appello dello scorso 10 gennaio, limitando la propria disponibilità in riferimento alla copertura totale delle 32 ore settimanali di attività ambulatoriale richieste, di cui 15 a Potenza, 5 a Sant’Arcangelo, 6 a Lagonegro e 6 a Senise.
In pratica, il presidente del Consiglio si sarebbe reso disponibile per le 15 ore di Potenza e le 5 di Sant’Arcangelo, attestando che, in futuro, a fronte di un’ulteriore ricognizione, potrebbe comunque assumere un impegno ulteriore.
Nel testo è evidenziata la necessità di acquisire, da Pittella, «un’apposita dichiarazione attestante la mancanza di incompatibilità», mentre non è presente alcuna menzione relativa al compenso stimato per le sue prestazioni. Un atto che ha scatenato l’ira dell’opposizione che vuole chiarezza sul possibile svolgimento del doppio ruolo di Pittella.
In particolare, attraverso una nota, le due consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Alessia Araneo e Viviana Verri, hanno sollevato le loro perplessità. «Ci pare lecito chiederci se un già presidente della Giunta regionale, attualmente presidente del Consiglio regionale possa contemporaneamente assumere incarichi diretti all’interno dell’azienda sanitaria che pure fa capo alla Regione», hanno esordito le pentastellate.
Al di là dei potenziali profili di incompatibilità, le due consigliere reputano «inopportuna» questa sovrapposizione, nella misura in cui «è proprio la politica a orientare le scelte sulla sanità pubblica che, inevitabilmente, impattano sulla vita dell’azienda». Dunque, Verri ed Araneo hanno chiesto di adottare politiche che non solo evitino ogni potenziale conflitto di interesse, ma che rafforzino la sanità pubblica a beneficio della collettività lucana evitando di alimentare ulteriormente la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni.
Cgil: «Da classe dirigente lucana nessun rispetto per le istituzioni»
Dello stesso avviso anche i sindacati, tra cui la Cgil lucana che ha parlato di «un’inopportunità politica indicativa dello scarso rispetto delle istituzioni da parte della classe dirigente lucana».
Quindi, il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, e la segretaria generale della Fp Cgil di Potenza, Giuliana Scarano, auspicano che «la strada del buon senso istituzionale ricomponga questa ennesima incresciosa vicenda, facendo appello a quell’etica politica che riteniamo ancora un caposaldo per governare e governare bene, mettendo le istituzioni al servizio dei cittadini e delle cittadine».
Il precedente del consigliere Vizziello
L’opposizione ha contestato anche il silenzio sul caso del presidente della Regione, Vito Bardi, che invece fu protagonista di un duro intervento in aula in una questione analoga di qualche anno fa. Nel 2021, infatti, a ottenere l’incarico di specialista ambulatoriale convenzionato per l’Azienda sanitaria di Matera era stato Giovanni Vizziello, eletto due anni prima nella lista Fratelli d’Italia, e oggi consigliere regionale per “Basilicata casa comune”. A causa delle polemiche che ne seguirono, Vizziello fece un passo indietro, ma abbandonò anche il partito dei meloniani assumendo un ruolo di opposizione nei riguardi del governo Bardi.
Per questo, in merito alla (non) posizione del governatore, il coordinatore politico di “Basilicata Casa Comune”, Lindo Monaco, non ha risparmiato critiche: «La malapolitica si nutre dei colpevoli silenzi – ha detto – di chi pur osservando le ingiustizie si gira dall’altra parte e si alimenta con comportamenti che non sono confacenti o disonorano le istituzioni. La buona politica trova il suo connotato distintivo nell’etica e nell’estetica pubblica. Principi ai quali spesso ci siamo sentiti richiamare proprio dal Presidente Bardi. Ma etica ed estetica non sono valori relativi o esercitabili solo in alcuni casi», ha poi concluso Monaco.
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