Prima la rapina, poi gli spari, infine la tragedia. Rischia di aggravarsi la posizione del vigilante che ieri sera ha sparato per mettere in fuga i 4 malviventi che avevano compiuto un colpo ai danni di una donna di 63 anni nella sua abitazione in via Cassia, in zona Tomba di Nerone, a Roma. Uno dei ladri, un giovane di 24 anni, è morto questa mattina dopo essere stato raggiunto da una pallottola alla testa sparata dalla guardia giurata. Mentre sono ancora in corso le indagini per fare luce sulla dinamica dell’accaduto, la procura ha aperto un fascicolo a carico del vigilante, un uomo di 55 anni.
Il reato contestato, inizialmente, era di tentato omicidio, ma è presumibile che con la morte del giovane l’accusa possa diventare di omicidio. Nel frattempo, all’altezza del civico 1004 di via Cassia è un via vai di auto e persone, con una pattuglia dei carabinieri che presidia il vialetto di fronte al luogo dove si sono svolti i fatti. E chi lavora e vive nel quartiere descrive la zona come un luogo in cui rapine e furti sono all’ordine del giorno. “Io abito in fondo alla strada, non ho sentito nulla ieri sera, e non conosco neanche la persona che ha sparato – racconta Alessio -. Abito qui da poco, e negli ultimi 3-4 mesi si è sentito di qualche furto. L’amministratore ci aveva avvisato di tenere le luci accese negli ultimi mesi, prima però non avevo sentito nulla di grave”.
Preoccupati non sono soltanto i residenti ma anche i lavoratori del quadrante. “A quanto so io, in questa zona si verificano molto spesso rapine e furti – afferma Corina, che lavora in zona -. La gente che viene mi dice che nelle abitazioni succede anche in pieno giorno. Sto cercando casa in affitto e su questa zona ci ho messo una croce. Anche qui in ufficio ho paura, a volte entrano persone strane. Giro con uno spray al peperoncino, qualche tempo fa mi hanno dato un calcio sul bus”. Copione simile anche nella tabaccheria della zona. Settimio, un dipendente del negozio, racconta: “Ieri sera non ho visto niente, ma ho sentito degli spari, più di uno. Siamo usciti fuori perché pensavamo fossero i petardi dei bambini. La zona è molto presa di mira dai ladri. Solo nel febbraio dell’anno scorso abbiamo avuto tre furti in una settimana. Ma in quel periodo non ne hanno lasciato stare uno degli esercizi della zona. È un continuo”. “Di furti ce ne sono, non solo nelle abitazioni, bisogna organizzarsi con cancellate”, conferma una signora di circa 70 anni.
“Siamo arrabbiati e impauriti, è una situazione che sta degenerando – racconta Nicoletta, del comitato di quartiere Tomba di Nerone -. Poco prima di Natale hanno rapinato le poste qui vicino due volte in poche settimane. È una zona con persone che stanno bene economicamente e tanti anziani, subire una cosa del genere è estremamente impattante. Io l’ho subita dieci anni fa, e prima di riuscire a reagire c’è voluto tanto tempo. È una situazione che sta allarmando tutti. Poi vanno a zone, e ormai sta diventando difficile e bisogna stare attenti a come ci si muove. Come comitato sarebbe il caso di cominciare a muoversi, ma dobbiamo ancora metabolizzare quello che è successo”, conclude Nicoletta. La ricostruzione dei fatti comincia dalle 19 circa di ieri sera quando, nell’appartamento al primo piano della palazzina in via Cassia, dove abita da sola una donna di 63 anni, forzando una finestra, sono entrati 4 malviventi. Uno di loro ha immobilizzato la donna, gli altri hanno cominciato a rovistare nella casa, alla ricerca di oggetti preziosi. Trovata una cassaforte, assicurata al muro, i ladri hanno tentato di smurarla. Il rumore, però, ha allertato il vicinato e, soprattutto, il vigilante residente nel condominio e che stava rincasando dopo il turno di lavoro, armato della sua pistola.
I quattro malviventi, a quel punto si sono sentiti scoperti e si sono dati alla fuga, alcuni si sono calati dalla finestra. Nell’area condominiale, però, si sono scontrati con la guardia giurata e, verosimilmente, è nata una colluttazione durante la quale la guardia giurata ha sparato diversi colpi. Uno ha centrato alla testa il 24enne, deceduto questa mattina dopo essere stato trasportato all’ospedale San Filippo Neri. Al momento non è chiaro se anche altri rapinatori in fuga siano stati attinti da colpi di pistola. La dinamica è ancora da verificare. I carabinieri della compagnia Trionfale, per tutta la notte ieri e ancora nella giornata di oggi, hanno raccolto elementi e ascoltato più volte i testimoni per ricostruire i fatti. I carabinieri, inoltre, stanno tentando di individuare gli altri componenti della banda. L’ipotesi, non del tutto scongiurata, è che altri rapinatori possano essere stati attinti dai colpi di pistola sparati, e che quindi necessitino di cure mediche: questo fa mantenere alta l’attenzione sui pronto soccorso e sulle strutture mediche, non soltanto della zona.
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