Lo stilista napoletano ad Highgrove per la King’s Foundation. Un gala con i grandi nomi di fashion e food italiani
L’invito a cena — nella tenuta reale di Highgrove, nel Gloucestershire — è dell’ambasciatore italiano a Londra Inigo Lambertini e della moglie Maria Grazia, insieme con la King’s Foundation. Una serata con re Carlo III d’Inghilterra e la moglie Camilla, che si è svolta ieri nell’incanto della campagna inglese. Un appuntamento per celebrare lo slow food italiano, ma anche la slow fashion. Sessanta gli invitati in arrivo dal Belpaese, ambasciatori eccellenti del cibo e della moda sostenibile, fronti ai quali il sovrano d’Inghilterra è molto attento.
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E fra i trenta «ambasciatori» dello slow fashion — nel suo smoking con il petto a lancia e un impeccabile papillon annodato a mano — c’era anche Maurizio Marinella. Che da sempre è vicino alla casa reale inglese e che ha affrontato la serata con grandissima emozione. Fra gli altri ospiti dell’evento — che si è aperto con un aperitivo in una serra allestita nel grande giardino della tenuta — Brunello Cucinelli, Donatella Versace, Angela Missoni, Renzo Rosso, Ferragamo, Remo Ruffini, Roberto Bolle, Patrizio Bertelli… E i «sacerdoti» della cucina Davide Oldani, Carlo Cracco e Giorgio Locatelli, che a Londra è di casa.
Un ponte lanciato verso l’Italia da re Carlo e dalla regina Camilla che all’inizio di aprile saranno a Roma, in Vaticano e a Ravenna. E che dovrebbero tornare poi a Napoli il prossimo novembre, come anticipa lo stesso Marinella che ieri si è ritrovato fra celebrità del calibro di David Beckam e la moglie Victoria, sir Rod Stewart e Sienna Miller che della King’s Foundation sono testimonial. E ha chiacchierato con l’attore italo-americano Stanley Tucci, che è stato più volte a Napoli e che per la Cnn ha realizzato il programma Searching for Italy ottenendo — con la puntata «Napoli e la Costa di Amalfi» — un Emmy nel 2021. Grazie, raccontò lui dopo la vittoria, all’intercessione di San Gennaro. A Tucci — conduttore di una fortunatissima trasmissione della Bbc dedicata al cibo, Tucci- The heart of Italy — è stato ispirato il menu della serata realizzato dallo chef Francesco Mazzei, con drink firmati dal mixologist Alessandro Palazzi con sapori ed erbe italiane raccolte ad Highgrove.
Molta Partenope, dunque, a Corte, a partire dall’ospite della serata: l’ambasciatore Inigo Lambertini è nato a Napoli e ha conseguito la laurea in Giurisprudenza alla Federico II prima di entrare a far parte del Servizio diplomatico italiano. «Avevo anche immaginato un dono per il re e la regina — racconta Marinella —. per raccontare un’altra bella pagina di Napoli, un pastore del Settecento». Marinella ha già incontrato la regina a Napoli, nel 2017. All’epoca duchessa di Cornovaglia, Camilla visitò il suo atelier dopo essere stata accolta da un bagno di folla calorosissimo al suo arrivo in città . «Siamo sempre stati metà inglesi e metà napoletani — ricorda Maurizio Marinella, prima di entrare nella tenuta —. Con mio figlio Alessandro fummo invitati a Buckingham Palace ad un tea party con la regina Elisabetta, un segnale di “amicizia” nei confronti di una’azienda e una famiglia che storicamente ha fornito la Casa reale. Poi Camilla venne a Napoli e visitò i nostri laboratori. E scelse una serie di cravatte per il re dal nostro archivio: tutte del 1947 anno di nascita di Carlo».
Subito dopo la scomparsa di Elisabetta II, Maurizio Marinella venne convocato a Londra, in tutta fretta, con una richiesta precisa: portare in città una poderosa scorta di cravatte nere. Per rispondere alle esigenze dei dignitari invitati ai funerali della sovrana; Capi di Stato, ambasciatori, aristocratici, delegati di ministeri e uffici governativi alla ricerca di un nodo perfetto e appropriato. Cento cravatte in valigia, tessuti di seta nera inviati a Londra nella sua boutique di Mayfair. Per seguire e interpretare al meglio anche le esigenze di chi, come il l’ambasciatore italiano — alto più di due metri — ha avuto bisogno di una cravatta su misura. «Decidemmo in quella occasione di esporre nella nostra vetrina una foto della sovrana in visita a Napoli. Era il 1980 ed Elisabetta II restò a lungo in città , dalla quale ripartì a bordo del Britannia mentre Castel dell’Ovo era illuminato da fuochi d’artificio bianchi, rossi e blu. I colori della bandiera inglese», ricorda Marinella che con gli altri ospiti ha incontrato ieri studenti ed ex studenti della King’s Foundation e rappresentanti dei movimenti Slow food e della Moda per celebrare il loro impegno nella promozione di metodi sostenibili per le persone e il pianeta.
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