Pari del Catanzaro nel fango dello Stirpe: col Frosinone finisce 1-1. La puntata di Studio giallorosso

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Frosinone – Catanzaro 1-1

(1-0 a fine primo tempo)

Marcatori: 31’ pt Lusuardi (F), 14’ st Quagliata (C)

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Procedura celere

 

Frosinone (4-3-3): Cerofolini; Oyono A., Monterisi, Lusuardi, Di Chiara; Bohinen, Koutsoupias (30’ st Darboe), Kone; Partipilo (18’ st Ghedjemis), Tsadjout (18’ st Pecorino), Ambrosino (30’ st Kvernadze)
A disposizione: Sorrentino, Vural, Begic, Lucioni, Oyono J., Barcella, Cichella, Bracaglia
All. Greco

Catanzaro (3-5-2): Pigliacelli; Brighenti, Scognamillo, Bonini; Cassandro (29’ st Situm), Pagano, Pompetti, Pontisso (29’ st Ilie), Quagliata; Iemmello, La Mantia (21’ st Pittarello)
A disposizione: Gelmi, Borrelli, Petriccione, Biasci, Seck, Maiolo, D’Alessandro, Coulibaly, Corradi
All. Caserta

Arbitro: Maresca
Assistenti: Capaldo – Minniuti
IV: Vingo
Var: Volpi
AVar: Piccinini

Calci d’angolo: 7 Frosinone, 3 Catanzaro
Recuperi: 1’ pt, 3’ st

Ammonizioni: 8’ pt Pagano (C), 27’ st Koutsoupias (F), 43’ st Ilie (C)

Non si accelera ma nemmeno si scivola e a conti fatti va bene anche così. Sull’insidiosissimo prato dello “Stirpe” – ridotto a fango dalla pioggia continua – il Catanzaro non è riuscito questo pomeriggio nell’impresa di agguantare la terza vittoria consecutiva del suo cammino sbattendo contro un Frosinone orgoglioso e con lui dividendosi la posta in gioco al termine di novanta minuti battagliati. Uno a uno il finale in Ciociaria per merito delle reti messe a segno nel primo tempo da Lusuardi e nella ripresa da Quagliata: risultato in fondo giusto per quanto visto, con una punta d’amarezza data dalle assenze pesanti in mezzo al campo che forse qualcosa in costruzione ai giallorossi hanno tolto.

CRONACA – Alla conclamata mancanza di Antonini infatti si aggiunge anche l’inaspettato forfait di Petriccione che obbliga Caserta, ad inizio gara, a rimodellare la cabina di regia con Pagano. Dall’altra parte Greco prova a pescare carte utili dal mercato: l’ex Di Chiara parte dall’inizio sull’esterno, a Bohinen vanno le chiavi della manovra con Koutsoupias e Kone ai suoi fianchi. Imponente il colpo d’occhio giallorosso sulle gradinate: mille sono i tifosi stipati nel settore ospiti, altrettanti quelli sparsi nelle tribune di casa.

Primo tempo – Ci mette poco la gara ad accendersi: merito del Frosinone subito in percussione ma anche del Catanzaro che attraverso il palleggio, con il passare di minuti, sale in cattedra nella manovra. Al terzo, su azione di corner, Monterisi svetta nell’area giallorossa chiamando all’intervento provvidenziale sulla linea capitan Iemmello; dieci minuti dopo è una sventola di Kone a mettere paura a Pigliacelli con la palla fuori di poco al lato del palo. Le aquile reagiscono e al diciassettesimo, su un cross di Pompetti, sfiorano la rete con una deviazione in tacco aereo di Brighenti; più pericolosi però sono i padroni di casa che al diciottesimo affondano con Ambrosino – conclusione di sinistro, palla alta – e passata la mezz’ora centrano il vantaggio.

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È ancora l’ex scuola Napoli a muovere i fili e buttare in mezzo: Partipilo tocca trovando la risposta di Pigliacelli ma la respinta del portiere finisce sui piedi di Lusuardi che da due passi, quasi di inerzia, infila e rompe gli equilibri. Il Catanzaro allora forza alzando nella manovra anche i braccetti: qualche pallone di più nell’area avversaria arriva – si va dalle parti di Cassandro, più che da quelle di Quagliata – ma all’intervallo si andrà con l’uno a zero gialloblù.

Secondo tempo – La ripresa si apre con il brivido di un gol annullato per fuorigioco agli uomini di Caserta: Brighenti pennella, Iemmello tocca e buca Cerofolini ma la posizione è irregolare e Maresca ci mette meno di un secondo ad annullare. L’atteggiamento delle aquile però è visibilmente diverso: molto più deciso rispetto alla pur buona prima frazione; al cinquantanovesimo Pagano ha l’intuizione di aprire per Quagliata: il quinto opta per la battuta di prima intenzione e ciò che ne viene fuori è qualcosa di molto simile ad un capolavoro, una perla assoluta che si infila all’angolino basso e rimette il risultato in parità.

Conquistato l’uno a uno gli ospiti preparano l’assalto per il finale – dentro finiscono Pittarello, Situm ed Ilie per La Mantia, Cassandro e Pontisso – ma i padroni di casa non demordono e con Kvernadze – subentrato all’ex Ambrosino – impegnano Pigliacelli da fuori. La fotografia delle ultime battute mostra le squadre spaccate tra i reparti, protese senza troppa lucidità ognuna verso la porta dell’altra: alla fine la posta sarà divisa e sarà forse giusto così.





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