protagonisti del turismo sostenibile all’Hospitality di Riva del Garda

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La kermesse “Hospitality” di Riva del Garda ha visto una partecipazione massiccia da parte della delegazione trentina della FIVI, guidata da Clementina Balter. Sono emerse nuove opportunità per il settore vinicolo, confermando l’importanza crescente del turismo del vino sia dal punto di vista economico che culturale.

Un evento di successo per il settore vinicolo

La manifestazione “Hospitality”, giunta alla sua edizione annuale, ha avuto un successo inaspettato, accogliendo una rappresentanza significativa della FIVI e di produttori provenienti da diverse regioni italiane. Questo evento ha consentito ai temi legati all’enoturismo di emergere con chiarezza, mostrando come le cantine possano fungere da motore per il turismo, soprattutto in un periodo in cui si cerca di riprendersi dalle restrizioni imposte dalla pandemia.

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Le aspettative iniziali sono state non solo rispettate, ma superate, portando alla luce le potenzialità economiche di un’industria in continua evoluzione. Molti dei partecipanti hanno condiviso esperienze visive e sensoriali, evidenziando come il vino possa costituire un elemento di attrazione per molti visitatori. La facilità con cui questo settore ha saputo adattarsi alle nuove esigenze del mercato ha fatto sì che si potesse parlare di una vera e propria ripartenza.

Il legame tra vino e territorio

L’enoturismo, che sta acquistando sempre più importanza, non è soltanto un modo per degustare vini, ma si è evoluto in una vera e propria esperienza che connette turismo, prodotti locali e cultura. Elementi come i vigneti e le tradizioni locali sono ora parte integrante di un’offerta turistica consolidata.

La partecipazione dei vignaioli a eventi come “Hospitality” dimostra un’intenzione chiara: attrarre visitatori anche nei periodi di bassa stagione con attività diversificate che abbracciano la bellezza dei paesaggi e delle tradizioni. Questi professionisti, infatti, hanno fatto sapere di essere gli “ambasciatori del turismo”, in grado di attirare visitatori in momenti meno gettonati, grazie alla capacità di offrire esperienze autentiche.

L’evoluzione dell’enoturismo: oltre la degustazione

L’aspetto emozionale che il vino porta con sé è innegabile. I vignaioli stanno infatti ridefinendo il concetto di enoturismo, andando oltre la tradizionale degustazione in cantina. Sempre più frequentemente, queste esperienze comprendono visite ai vigneti, partecipazione alla vendemmia e interazioni dirette con il processo di produzione.

Le cantine si sono trasformate in luoghi di incontro e apprendimento, dove si coniugano storia, tradizione e modernità. Attraverso queste esperienze, gli ospiti non solo degustano i vini, ma comprendono anche il legame profondo che esiste tra il vino e il suo territorio. Inoltre, si accentua la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari locali, offrendo così un pacchetto completo per chi desidera esplorare le ricchezze regionali.

Profilo e impatto degli enoturisti

Secondo recenti indagini, l’enoturismo in Italia ha raggiunto un traguardo importante: nel 2024, sono stati registrati circa 12 milioni di visitatori, un numero che testifica la crescita esponenziale di questo segmento di mercato. La maggior parte di questi turisti è di origine italiana, ma vi è una rappresentazione significativa anche da parte di visitatori internazionali, in particolare dagli Stati Uniti, seguiti da turisti provenienti da Germania, Regno Unito e altre nazioni europee.

Questa platea di wine lover si dimostra particolarmente interessata non solo al vino, ma anche ad altri prodotti tipici, contribuendo così a un incremento della spesa turistica. Gli enoturisti non solo tendono a pernottare più a lungo, ma si rivelano anche più propensi ad acquistare prodotti enogastronomici, il che rappresenta un vantaggio per le aziende vinicole e per l’economia locale.

Il ruolo cruciale dei vignaioli indipendenti

Clementina Balter ha messo in risalto durante l’evento il ruolo strategico dei vignaioli indipendenti. Questi professionisti non solo producono vino, ma sono anche custodi della tradizione e del patrimonio culturale del territorio. L’attenzione alla qualità dei prodotti e l’accoglienza calorosa sono gli elementi che caratterizzano l’esperienza unica offerta da queste aziende.

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La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, di cui Balter è presidente, conta oggi oltre 1.700 membri e si impegna a tutela dei diritti e delle specificità del settore. Con attività che spaziano dal dialogo con istituzioni regionali e nazionali fino alla partecipazione a politiche di sviluppo rurale, la FIVI è un protagonista attivo nella valorizzazione del vino italiano, rendendo i vignaioli un alleato fondamentale per il turismo.

L’incontro di Riva del Garda ha rappresentato un passo importante verso il rafforzamento di questi legami, sottolineando come il settore vinicolo non sia solo un comparto economico, ma un vero e proprio patrimonio culturale da salvaguardare e promuovere.

Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sara Gatti





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