«Serraia e Piazze sono una bomba a orologeria»

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Servono interventi ampi e puntuali per disinnescare una «bomba a tempo». L’allarme è stato lanciato dal Comitato per la tutela dei laghi di Serraia e Piazze, ieri mattina in conferenza stampa a Trento alla presenza dell’assessora comunale del capoluogo Giulia Casonato e del sindaco di Baselga di Pinè Alessandro Santuari. Lo ha fatto presentando quattro dossier sullo stato ecologico dei due bacini e del torrente Silla nel 2024.
Il punto sul fitoplancton
Il primo rapporto è quello sul fitoplancton presente nelle acque del Serraia, con un confronto rispetto alla situazione degli anni passati. «Il lago, secondo la classificazione Ocse, si trova in uno stato medio fra l’eutrofia e l’ipertrofia, quindi in una condizione di eccessiva abbondanza di sostanze nutritive come il fosforo e di scarsità di ossigeno — ha spiegato il presidente del comitato, Fulvio Mattivi — In altre parole, potrebbe essere considerato un “malato grave”. Significa che le problematiche emerse non sono dovute ad annate particolarmente sfortunate, ma sono ormai una costante e vanno affrontate tenendo presente che si parla di un ecosistema estremamente complesso».
Anche il 2024 non ha fatto quindi eccezione sul fronte della sempre più evidente fioritura dei cianobatteri, ma qualche timido progresso è stato sottolineato: «Durante il 2024 le cose sono andate meglio rispetto agli anni precedenti — prosegue il presidente — Il mese più delicato è stato agosto, quando sono iniziate a emergere colonie di cianobatteri fra cui la Microcystis e la Woronichinia. La fioritura successiva ha formato striature molto visibili sulla superficie del lago, inoltre è stata notata anche la presenza dell’Aphanizomenon, una specie pericolosa che era assente da anni. È andata tutto sommato abbastanza bene grazie soprattutto alle abbondanti piogge e, ne siamo convinti, allo stop estivo dei pompaggi idroelettrici, che ha impedito queste fioriture avessero effetti devastanti come quelli del 2023, quando venne imposto il divieto di balneazione. Abbiamo comunque a che fare con una bomba a tempo, che richiede interventi concreti».
Pompaggio delle acque
Quello del pompaggio idroelettrico è il tema di un altro dei dossier presentati, ed è forse l’aspetto su cui il comitato punta maggiormente il dito chiedendo delle risposte immediate: «Nel 2024 il concessionario idroelettrico ha pompato oltre 1.2 milioni di metri cubi di acqua — dichiara Mattivi — Questo nonostante la sospensione dei pompaggi nei mesi di gennaio, marzo, giugno, luglio, agosto e settembre. A novembre, nello specifico, sono stati pompati oltre 400.000 metri cubi, un terzo del totale: durante questo periodo c’è stato un pompaggio ininterrotto di 20 giorni, che ha abbassato il livello dell’acqua del lago di Serraia di circa 26 centimetri. La prima parte del torrente Silla, emissario, era completamente asciutta, con le ovvie conseguenze per tutta la parte naturale interessata. Questa quantità va necessariamente ridotta». E qui si apre anche l’appello alle autorità e a Dolomiti Energia, che attraverso Dolomiti Edison Energy gestisce la centrale idroelettrica di Pozzolago: «Nessuno sembra preoccuparsi troppo di questo tema, visto che è stata rinnovata la concessione e l’ente, in risposta alle nostre osservazioni, ha anche minacciato di tutelare in ogni sede la reputazione e la correttezza del suo operato — osserva il presidente — A questo proposito ci teniamo a specificare che quanto si sta facendo non è assolutamente illegale e nessuno di noi lo ha affermato, le nostre sono perplessità: non capiamo, ad esempio, la necessità di abbassare di 26 centimetri le acque del lago nel giro di tre settimane, visto che il pompaggio verso il lago di Piazze dovrebbe essere effettuato solo per le quantità in eccesso».
Meteo e immagini satellitari
Gli ultimi due rapporti presentati sono quelli relativi al meteo e al raffronto, tramite foto satellitari, dei laghi di Serraia e Piazze: «Il 2024 è stato un anno molto piovoso, soprattutto nei mesi di maggio e giugno — ha evidenziato Mattivi — Questo ha ridotto i tempi di ricambio delle acque e quindi la fioritura meno intensa e più tardiva rispetto ad anni in cui era stata devastante come nel 2017, 2019 o 2020. La differenza rispetto a quelle annate, caratterizzate da pompaggi abnormi, è evidente soprattutto paragonando le immagini del satellite, che hanno fotografato chiaramente, ad esempio, come a settembre 2020 il lago visto dallo spazio fosse completamente verde».
«Iniziare un percorso»
«Non dobbiamo per forza essere negativi o pessimisti — ha concluso — Il clima ci sta portando a una situazione più pericolosa per i nostri laghi, l’eutrofia in bacini come quello di Serraia è ormai una condizione certa a prescindere dagli interventi. Ma si tratta di un problema evidenziato per la prima volta già 52 anni fa. Serve che amministrazioni, pubblici e privati inizino un percorso che darà i suoi frutti solo fra decenni, che si ragioni sul lungo periodo per ridurre il carico di nutrienti esterno e interno del lago».



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