“Accordo tra Enel, Ansaldo e Leonardo per mini reattori nucleari”/ Attesa a breve la firma per lanciare newco

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Enel, Leonardo e Ansaldo compiono un primo passo importante per realizzare mini reattori e garantire all’Italia l’energia nucleare. Le parti hanno trovato un accordo per una collaborazione per i cosiddetti small modular reactor (Smr) ad acqua di terza generazione avanzata. La firma per la newco potrebbe arrivare a breve, in parallelo con una legge delega sul nucleare da parte del Cdm. Per quanto riguarda la ripartizione societaria, a Enel spetta la maggioranza con il 51% e la facoltà di nominare presidente e amministratore delegato, in minoranza Ansaldo e Leonardo, rispettivamente con 39 e 10 per cento.



L’accordo tra le parti è stato anticipato dal Sole 24 Ore, secondo cui inizialmente ci si occuperà delle attività funzionali per costruire il primo mini reattore nucleare in Italia, ma è previsto anche il monitoraggio e la ricerca teorica degli stessi. In una fase successiva, invece, è prevista la realizzazione degli Smr, che può scattare solo con la formulazione di un quadro normativo riguardante la produzione di energia nucleare.

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Nei giorni scorsi Nicola Rossi di Enel, durante un’audizione nelle commissioni Ambiente e Attività produttive alla Camera dedicata proprio al ruolo del nucleare nella transizione energetica e per la decarbonizzazione, aveva spiegato che i mini reattori di terza generazione sono la strada da seguire, non solo per la loro maturità tecnologica, ma anche perché consentono di superare le criticità che caratterizzano i grandi impianti. D’altra parte, chiedeva sostegno dalle istituzioni per accelerare.

IL LAVORO DEL GOVERNO PER IL NUCLEARE ITALIANO

Bisogna, infatti, anche rimuovere gli “ostacoli”: a tal proposito, il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha presentato i decreti che dovranno eliminare le disposizioni che sono incompatibili con il piano. Di sicuro l’intesa è una svolta importante, infatti si tratta di un progetto sostenuto dai ministeri dell’Economia, dell’Ambiente e della sicurezza energetica e delle Imprese. Peraltro, è anche la dimostrazione del lavoro che sta svolgendo il governo per avvicinare società partecipate e migliorare il posizionamento italiano in settori tecnologici avanzati. Dal piano per l’energia emerge che il nucleare potrebbe fornire l’11% della produzione totale al 2050, ma ha una proiezione verso il 22 per cento.



QUALI SONO LE PROSPETTIVE

Gli scenari che si aprono con la joint venture tra Enel, Leonardo e Ansaldo Energia sono importanti: da un lato si vuole massimizzare l’efficienza, dall’altro minimizzare l’impatto con mini reattori che non richiedono anni di lavoro, ma sono realizzabili in contesti aziendali e con potenze medie minori. Anche se l’Italia ha chiuso le centrali nucleari 37 anni fa con un referendum, c’è comunque un know-how industriale molto importante nel nostro Paese, infatti l’industria nucleare è seconda in Europa e ci sono già 50 aziende coinvolte nell’alleanza europea internazionale sul nucleare.

Inoltre, l’Italia può sfruttare la sua eccellenza anche a livello di ricerca, poi ci sono gli obiettivi ambiziosi della Commissione Ue per la transizione energetica e la necessità di trovare nuove fonti energetiche per il consumo in aumento legato all’esplosione dell’intelligenza artificiale e dei data center.

SPAZIO ANCHE PER NEWCLEO?

La notizia dell’intesa non rappresenta un fulmine a ciel sereno, visto che già a novembre si era parlato di una newco a spinta pubblica per il ritorno al nucleare, ma si ipotizzava una svolta prima di Natale, invece sembra essere ora molto vicina. Quel che è evidente è che i lavori sono in corso e che le idee sono chiare per quanto riguarda il bilanciamento dei pesi. Per quanto riguarda il ruolo di capofila riconosciuto a Enel, è legato alle sue “credenziali”, viste le capacità nucleari sviluppare in Spagna e Slovacchia, infatti è l’unica società in Italia che gestisce all’estero impianti nucleari.

Nei mesi scorsi era stato ipotizzato il coinvolgimento della startup Newcleo, che aveva confermato di avere avuto contatti con Ansaldo per un contributo importante, visto che stanno lavorando alla produzione di una miscela ricavata da uranio e plutonio di rifiuti radioattivi per evitare l’estrazione di nuovo uranio.

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