La sinistra agrigentina ha ufficialmente avviato la campagna elettorale con un incontro, in vista delle elezioni amministrative del 2026, tra i leader locali del Partito Democratico, del Movimento Cinque Stelle, della Federazione dei Verdi e di Italia Viva. L’obiettivo era discutere una bozza di programma condiviso e individuare un candidato Sindaco per l’area progressista. Tuttavia, l’assemblea è stata segnata da forti tensioni, con scintille tra Movimento Cinque Stelle e Italia Viva, che hanno portato all’uscita polemica di Roberta Lala.
Durante l’incontro è stato istituito un Gruppo di coordinamento per organizzare nuovi appuntamenti e ampliare l’alleanza coinvolgendo altre realtà della sinistra progressista. Tra i membri del coordinamento figurano Serena Rizzo e Gaetano Alletto per il Pd, Lina Parisi e Leonardo Tanto per il Movimento Cinque Stelle (che saranno presto sostituiti dal coordinatore territoriale Gino Buscemi) e Pippo Di Falco e Pasquale Cucchiara per i Verdi. Del coordinamento non fa parte Roberta Lala presente per conto di Italia Viva che ha abbandonato la riunione dopo un duro confronto con Gino Buscemi del Movimento Cinque Stelle.
Scontro tra Buscemi e Lala: la frattura tra le forze progressiste
Il nodo del contendere è stata la presenza di Italia Viva nell’alleanza. Gino Buscemi ha espresso il malcontento del Movimento Cinque Stelle per la partecipazione di questo partito al “campo largo”, un tema già dibattuto a livello nazionale. Di fronte a questo veto, Roberta Lala ha reagito con fermezza: “Per costruire la sinistra ad Agrigento occorrono voti e non veti”. La scena ha ricalcato le divisioni già viste a livello nazionale tra Conte e Renzi, evidenziando qualche fragilità nell’alleanza progressista agrigentina.
Le priorità del programma della sinistra agrigentina
Nonostante le tensioni, l’assemblea ha proseguito i lavori approvando un documento presentato da Nino Cuffaro, dirigente del Circolo Pd agrigentino. Il testo denuncia la frammentazione della sinistra e il suo recente fallimento alle elezioni comunali, attribuendo la vittoria del centrodestra a divisioni interne e a una gestione amministrativa segnata da corruzione e clientelismo. Per rispondere a questa crisi, il documento propone una coalizione ampia e inclusiva, che coinvolga società civile, partiti e movimenti locali.
Le priorità dell’agenda progressista includono:
- Urbanistica: stop al consumo indiscriminato di suolo agricolo con un nuovo piano regolatore.
- Centro storico: recupero delle aree abbandonate, con particolare attenzione a Ravanusella e al museo civico.
- Crisi idrica: miglioramento della gestione dell’acqua e maggiore ruolo del Comune.
- Mobilità: sviluppo del trasporto pubblico ecologico e pedonalizzazione del centro.
- Ambiente: tutela del verde pubblico e recupero delle aree degradate.
- Politiche culturali: collegamento tra la Valle dei Templi e il centro storico, con la cultura come motore di crescita.
- Welfare: maggiore attenzione a giovani, anziani e bambini, con gestione trasparente dei fondi pubblici.
- Istruzione: creazione di un polo universitario internazionale per favorire l’inclusione.
- Periferie: miglioramento dei servizi e creazione di spazi di aggregazione.
Il futuro dell’alleanza progressista
Il coordinatore territoriale del Movimento Cinque Stelle, Gino Buscemi, ha ribadito la necessità di definire con precisione la composizione dell’alleanza per evitare ambiguità politiche. Il riferimento, ancora una volta, era rivolto a Italia dei Valori, il che ha portato allo scontro con Roberta Lala e alla sua decisione di lasciare l’incontro.
Pippo Di Falco dei Verdi ha espresso la sua soddisfazione per questo primo incontro ed ha sottolineato che la sinistra agrigentina deve distinguersi per il suo impegno per affermare il diritto alla salute, migliorando i servizi sanitari soprattutto, ma anche i vari servizi sociali che versano in città in uno stato di abbandono o sono carenti, sostendo l’occupazione, la difesa dell’ambiente e vigilando per superare le attuali criticità emerse quest’anno in occasione dell’evento Agrigento Capitale della cultura affinchè non sia per la città una esperienza fallimentare.
Presenti all’assemblea anche la parlamentare empedoclina Ida Camina del Movimento Cinque Stelle e l’ex deputato Angelo Capodicasa.
Riuscirà la sinistra agrigentina a superare le tensioni interne e presentarsi compatta alle prossime elezioni ?
Le prossime riunioni dovrebbero servire anche a questo, dicono gli organizzatori.
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