BCC: Primo incontro procedura per la cessione del “ramo” Infrastrutture di BCC Sistemi Informatici ad AFAST

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Cessione del ramo ICT di BCC Sistemi Informatici ad AFAST: la posizione di Fisac CGIL

Nel pomeriggio di venerdì, 7 febbraio 2025, si è avviato il confronto sindacale, previsto per legge e contratto, relativo alla cessione di 94 lavoratrici e lavoratori di BCC Sistemi Informatici verso AFAST. Durante l’incontro, la Capogruppo ICCREA e AFAST hanno illustrato alle Segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali i principali motivi della cessione, il percorso di realizzazione, le finalità attese e la durata del contratto di servizio.

Un calendario di futuri incontri di trattativa è stato fissato per il mese di febbraio, con l’obiettivo di approfondire i dettagli dell’operazione, e svolgere il confronto sindacale a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.

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Come Fisac CGIL, abbiamo espresso la nostra netta contrarietà all’operazione di cessione, ribadendo la nostra posizione storicamente contraria a qualsiasi forma di esternalizzazione, in particolare nel settore del Credito Cooperativo.

La decisione del Gruppo ICCREA di cedere il “ramo” ICT “Infrastrutture” di BCC Sistemi Informatici ad AFAST, controllata di Accenture, segna un passaggio critico per il sistema cooperativo bancario. Questa operazione appare come un’inversione di marcia rispetto agli impegni assunti nel Piano Industriale del 2020, che prevedeva la creazione di un Polo Informatico solido e coeso all’interno del Gruppo BCC ICCREA. Tale piano mirava a consolidare l’identità cooperativa attraverso investimenti strategici in tecnologia e competenze interne, garantendo così la continuità dei valori di solidarietà e mutualità che caratterizzano il Credito Cooperativo.

Oggi, al contrario, assistiamo a una scelta che non solo riduce il perimetro aziendale, ma rischia di compromettere l’autonomia strategica del Gruppo. La cessione di un ramo così essenziale al funzionamento dell’intero sistema bancario a una multinazionale esterna non può che destare forti preoccupazioni tra i lavoratori e tra tutti coloro che credono nei principi del Credito Cooperativo.

Impatto sull’occupazione e sulla qualità del servizio

Al di là delle dichiarazioni di intenti, questa operazione si traduce in una riduzione effettiva del personale, anziché in un rafforzamento delle competenze interne. Come Fisac CGIL, avremmo preferito che ICCREA avesse investito in nuove assunzioni, stabilizzazioni e percorsi di formazione per migliorare e consolidare i servizi offerti alle banche del Gruppo, anziché affidarsi a un soggetto esterno.

Questa scelta segna un punto di svolta per il Credito Cooperativo. In un’epoca in cui la digitalizzazione rappresenta una leva strategica imprescindibile, risulta difficile comprendere il motivo per cui si decida di demandare lo sviluppo tecnologico a un attore esterno, anziché investire internamente per mantenere controllo e innovazione.

La cessione del ramo ICT fuori dal Credito Cooperativo rappresenta una mutazione profonda dell’identità dell’ente stesso, generando il rischio di una perdita di controllo sulle strategie tecnologiche e, di conseguenza, sulle dinamiche future del Gruppo.

Confronto col Sindacato e centralità delle persone.

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Inoltre, non possiamo non evidenziare le modalità con cui si è giunti alla definizione di questa operazione. Nonostante le molteplici sollecitazioni da parte nostra, è stato necessario ricorrere a una mobilitazione per tentare di ristabilire un confronto costruttivo. La mancanza di un dialogo preventivo e continuo ha creato un clima di forte incertezza tra i lavoratori, che avrebbero invece dovuto essere coinvolti nel processo decisionale fin dall’inizio.

Alla luce di quanto esposto, la Fisac CGIL ribadisce con fermezza che:

  • I risparmi non si realizzano con la riduzione dei costi del personale, ma attraverso economie di scala e investimenti strategici.
  • La cessione del ramo ICT rappresenta una rottura con l’identità cooperativa e rischia di compromettere la mission del Gruppo ICCREA.
  • La necessità di ripristinare un confronto continuo e partecipato, per garantire il rispetto dei lavoratori e la salvaguardia del modello cooperativo.

Nel corso di questo primo incontro ci sono state rassegnate ampie rassicurazioni sui diversi aspetti dell’operazione di cessione che, tuttavia, non fugano le nostre perplessità e preoccupazioni. Nei prossimi giorni saremo, quindi, impegnati, e non potrebbe essere altrimenti, nello svolgimento di una procedura di contrattazione che dovrà trovare soluzioni per le più ampie tutele e garanzie alle lavoratrici ed i lavoratori coinvolti da tale operazione, a partire dal mantenimento del perimetro contrattuale del Credito Cooperativo.

Fisac CGIL Credito Cooperativo





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