L’appello al ministro Giuli: «Salviamo Aquileia dal parco fotovoltaico»

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Ha promesso di tornarci, ad Aquileia. Incantato dal «mistero» dei mosaici, emozionato dal poter ammirare così da vicino «un patrimonio storico e artistico unico al mondo».

Un patrimonio da valorizzare. E da difendere, soprattutto. Il ministro alla Cultura, Alessandro Giuli, in visita venerdì 7 febbraio nella città romana, ha accolto così l’appello del sindaco Emanuele Zorino per dire no a un parco fotovoltaico che avrebbe messo a rischio una storia lunga più di duemila anni. «Come Ministero abbiamo preso una posizione ferma – ribadisce Giuli –. Non siamo dogmatici sulla transizione energetica però siamo estremamente attenti a valorizzare un patrimonio che deve essere custodito con la massima attenzione. Su questo non possiamo in alcun modo transigere».

Il ministro Giuli ad Aquileia: “Conquistato dal mistero dei mosaici”

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La visita alla basilica

Il ministro Giuli osserva i resti archeologici, ne ascolta la storia illustrata da Andrea Bellavite, direttore della Società di conservazione della Basilica di Aquileia che lo conduce, assieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al deputato Walter Rizzetto e ai consiglieri regionali Stefano Balloch e Igor Treleani e al sindaco Zorino, alla scoperta della basilica, dei mosaici paleocristiani, della cripta degli affreschi e di quella degli scavi. Si ferma, chiede informazioni, ammira, chiede ancora.

Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia, presente con il presidente Roberto Corciulo, illustra l’aula meridionale del battistero, conosciuta come Südhalle. «È eccezionale» ribadisce ancora una volta Giuli davanti al prezioso mosaico “del pavone”.

Da sinistra: Ciriani, Balloch, Giuli, Rizzetto, Bellavite e Treleani (foto Bonaventura)

Tappa al museo archeologico

La visita del ministro – dopo l’omaggio alla tomba dei militi ignoti, là accanto alla basilica, luogo in cui Maria Bergamas, madre di uno dei tanti soldati caduti nel primo conflitto mondiale, il 28 ottobre del 1921, scelse la salma di colui che avrebbe rappresentato per tutta l’Italia il Milite Ignoto – è proseguita al Museo archeologico nazionale. Ed è qui che Giuli ha potuto ammirare i nuovi depositi aperti al pubblico a novembre, sei sale che restituiscono un’esclusiva visione del patrimonio archeologico della città sito Unesco dal 1998, contribuendo in modo significativo ad arricchirne l’immenso patrimonio storico e archeologico.

Esposti qui, per oltre 500 metri quadrati, più di 5.000 manufatti in pietra e moltissimi altri reperti in vetro, osso, metallo e ceramica. «Mi avete conquistato» dice il ministro al sindaco Zorino. «Avete fatto un gran lavoro, è tutto straordinario» aggiunge con parole piene di apprezzamento al direttore del Museo di Miramare alla guida della direzione regionale dei Musei Fvg Andreina Contessa, e al direttore del Man Marta Novello.

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Il no al fotovoltaico

Il ministero alla Cultura aveva deciso di opporsi al progetto di parco fotovoltaico di 9.989 kWp di potenza esteso su una superficie di 210 mila metri quadrati che avrebbe messo a repentaglio il sito archeologico.

Il terreno sul quale dovrebbe sorgere l’impianto fotovoltaico e, sullo sfondo, la basilica

Il terreno sul quale dovrebbe sorgere l’impianto fotovoltaico e, sullo sfondo, la basilica

Una decisione fermamente ribadita ieri dal ministro: «È un patrimonio che non può essere messo a rischio in alcun modo e che va custodito con la massima attenzione. Ho potuto ammirare dei mosaici unici. Tutto il complesso architettonico, tutte le stratificazioni della cultura di Aquileia così come il museo archeologico sono eccezionali sotto ogni aspetto. Il sindaco Zorino ha scritto che Aquileia è una città dell’anima e io con questa visita penso di averne conosciuto un pezzo ed è stato bellissimo».

Il sindaco di Aquileia Zorino indica l’area del parco fotovoltaico

La strada da percorrere, dunque, è già stata tracciata. E si dovrà continuare a percorrerla, nel nome della valorizzazione e della tutela. «C’è un dialogo costante con gli enti locali – spiega ancora Giuli – avviato dal precedente ministro che io proseguo con tanto piacere. Quindi qui mi rivedrete presto».

Un caso nazionale

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Il progetto di parco fotovoltaico di Aquileia era diventato un caso nazionale. Con l’approdo in Parlamento dell’ordine del giorno depositato dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Rizzetto di Fdi e l’interrogazione presentata dalla deputata del Pd Debora Serracchiani nella commissione Ambiente della Camera per evidenziare le criticità e le problematiche che avrebbe determinato la costruzione di un impianto solare fotovoltaico su un’area archeologica. L’attenzione nei confronti della città romana, dunque, è stata massima. Determinando una grande mobilitazione che ha oltrepassato i confini regionale.

Aquileia come esempio

Una mobilitazione che il primo cittadino di Aquileia ha apprezzato. Non esita a definirla «storica» la giornata vissuta ieri con la visita del ministro Giuli, iniziata in piazza Capitolo e poi proseguita alla scoperta della storia della città. «Da tempo stiamo lavorando per far riscoprire sempre di più il valore di Aquileia – spiega Zorino – che è attuale. Anche le azioni che i ministri Giuli e Ciriani hanno messo in campo sono importanti perchè concrete e pragmatiche. C’è stata una presa di coscienza».

«Dopo questa bellissima visita in cui il ministro ha promesso di tornare per approfondire le tante tematiche da affrontare per il parco archeologico – afferma – abbiamo ulteriormente dimostrato come Aquileia, capitale dell’antichità, sia capace di mandare un grande messaggio. Non siamo solo una terra di passaggio ma possiamo dire molto e l’abbiamo dimostrato anche con la questione del fotovoltaico. Il panorama nazionale ha risposto in modo compatto con 150 sindaci che hanno preso coraggio nei confronti di una legge e questo fa ben sperare. Una realtà come la nostra può dare messaggi importanti come lo faceva nell’antichità».

Confronto fra enti

Collaborazione e gioco di squadra fra tanti Enti. «Questo sta facendo sviluppare progetti come quello del grande parco archeologico – conclude Zorino –. Abbiamo il supporto della Regione, il Governo può fare ancora molto a livello di finanziamenti, ma tutti hanno compreso quale sia il valore della nostra città».

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Prima dei saluti, c’è il tempo per un brindisi. «Con un Refosco, vino di Aquileia».



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