Reggina, perché col Siracusa la vittoria è d’obbligo

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La Reggina deve vincere contro il Siracusa. La Reggina deve battere il Siracusa. Domenica, al Granillo, non può esserci altro risultato oltre alla vittoria. E’ scontato ribadirlo? No. Nello sport, questa è la più classica delle frasi fatte: “dobbiamo vincere, siamo costretti a vincere”. Quante volte si sente pronunciare questa frase? Praticamente sempre, anche quando la posta in palio non è per forza altissima. Ed è così comune, così frequente, che non si dà quasi più importanza. Anche perché chiunque vorrebbe vincere sempre e questo è statisticamente impossibile.

Ma Reggina-Siracusa è un caso limite. E lo è soltanto per gli amaranto. La spiegazione è più semplice di quanto si possa immaginare. La Reggina è obbligata a vincere perché, in caso di altro risultato, le possibilità di agganciare il primo posto si riducono notevolmente. Di molto, in caso di pareggio, di tantissimo in caso di sconfitta. Anzi, se dovesse arrivare uno stop ci sbilanceremmo: è praticamente finita, a meno di clamorosi stravolgimenti, incredibili harakiri o miracoli dal cielo.

Il primo motivo per cui la vittoria è un obbligo: l’aspetto sportivo. Il cammino delle due squadre

La Reggina ha sicuramente cambiato marcia negli ultimi due mesi. E’ vero che non perde da un girone (ultima sconfitta a proprio a Siracusa), ma fino a metà dicembre i pareggi si affacciavano spesso dalle parti amaranto, insieme a prestazioni non proprio brillanti. Nelle ultime otto, invece, sette vittorie e un solo pari, a Scafati.

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Il Siracusa ha perso clamorosamente in casa contro il Sambiase un mese fa. L’ultima volta, anche per lei, era stata un girone fa, a Locri, il 20 ottobre, proprio dopo la vittoria sulla Reggina (Locri che infatti è il prossimo avversario aretuseo). Ha pareggiato qualche partita in meno e viene da quattro vittorie di fila.

Insomma, più o meno un cammino simile. Se la Reggina è in un buon momento di forma, si può dire lo stesso anche del Siracusa. Questo è il motivo per cui sarebbe molto difficile pensare a capitomboli aretusei da qui alla fine, se il distacco dovesse mantenersi di +3 o +6. E questo è il motivo (il primo) per cui la Reggina è obbligata a vincere domenica, al di là di ogni frase fatta. E anche il motivo per cui, in caso di pareggio, sarebbe costretta ancora a rincorrere, sperando in un passo falso dell’avversaria.

Il secondo motivo: l’aspetto storico

Su entrambi i fronti, tra componenti societari e addetti ai lavori, si sta trasmettendo il messaggio che la partita non sia ancora decisiva. E che lo dicano da Siracusa è anche scontato, considerando che sono primi in classifica. Ma da Reggio, no, non si può pensare che anche un pari sia da considerare un buon risultato, a patto che non si perda. Questo concetto è solo frutto della mentalità mediocre in cui ormai è entrata una parte di tifoseria, pronta ad accontentarsi di un pari con il Siracusa perché in questo anno è mezzo gli hanno raccontato che pareggiare con Akragas e Sambiase “ci può stare”.

La Reggina, fino a qualche anno fa – e lo ribadiremo fino allo sfinimento – contro il Siracusa ci giocava le amichevoli estive al Sant’Agata o le sgambate infrasettimanali durante le pause per le Nazionali. Come massimo risultato conseguito nella storia conta sette partecipazioni in Serie B, di cui l’ultima nel 1952-1953. Due anni prima, invece, il miglior piazzamento di sempre, un 5° posto in cadetteria. Poi basta. 50 anni di Serie C e diversi nei Dilettanti.

Per questo, vincere contro il Siracusa non deve essere una possibilità, una speranza, un obiettivo, ma proprio un obbligo. E i motivi, oltre a quelli prettamente sportivi, sono storici, legati alla tradizione, al blasone, all’importanza di una piazza che fino a due anni fa si giocava la Serie A. Speculare sul pareggio, o infondere alla piazza l’idea che il pari sia buono, non rappresenterebbe altro che la conferma di un atteggiamento – che di base è già certezza – piccolo, poco ambizioso, e che fa il paio con i dubbi legati a un eventuale cammino in Serie C in caso di promozione. Questa proprietà cosa garantirebbe in terza serie? Salvezze all’ultima giornata?

La Reggina, non dimentichiamolo, è in Serie D per il secondo anno di fila. Mai era successo nella storia. E’ già un fallimento. Nel caso in cui ne dovesse arrivare un terzo, sarebbe storia, ma in negativo. Un vero e proprio dramma, per tanti motivi. Non vincere con il Siracusa, significherebbe avere scarse percentuali di promozione. Un disastro.



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