Sfregio alla Foiba di Basovizza, la condanna trasversale della politica. Il presidente Fedriga: «Provocazioni intollerabili»

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«La storia e il rispetto non si cancellano con l’odio. Il Friuli Venezia Giulia non tollera simili provocazioni». Con queste parole ieri, sabato 8 febbraio, il governatore Massimiliano Fedriga ha condannato con forza l’atto vandalico che ha colpito la Foiba di Basovizza.

Severe sono state le varie prese di posizione da parte della politica locale, regionale e nazionale. Il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava ha assicurato che «da oggi il nostro impegno si fa ancora più forte, perché questa tragedia abbia sempre la memoria e il rispetto che merita».

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«Questo attacco – ha commentato la sottosegretaria all’Economia e segretaria regionale di Forza Italia Sandra Savino – non è solo un atto di vandalismo, ma un tentativo deliberato di minare la memoria e la riconciliazione».

«Basovizza – così il deputato di FdI Roberto Menia che propose la legge che nel 2004 istituì il Giorno del Ricordo – non è solo un monumento di pietre e ferro, è una grande tomba, 500 metri cubi di cadaveri, di fronte a cui ci può essere solo pianto, silenzio e rispetto».

Il senatore e segretario della Lega Fvg Marco Dreosto spera che «la Digos riesca a identificare i responsabili e che questi vengano puniti non solo obbligandoli a ripulire il monumento, ma anche imponendo loro un periodo di volontariato al Magazzino 18 e durante le commemorazioni del 10 febbraio».

La deputata del Pd Debora Serracchiani reputa che «la memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono: è particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici».

Per il deputato della Lega Graziano Pizzimenti «la condanna deve essere trasversale: non si può in alcun modo accettare che qualche delinquente insulti così la memoria di migliaia di vittime delle foibe, delle loro famiglie, e di tutti noi italiani».

L’onorevole Walter Rizzetto, coordinatore regionale di FdI, ricorda come «memoria, rispetto e verità storica sono i valori da trasmettere ai nostri giovani, come spesso ha ricordato anche il Capo dello Stato». «La memoria va difesa, i martiri delle foibe rispettati e onorati, non vilipesi. Solo così potremo costruire un futuro fondato sul rispetto, sulla verità storica e sulla civile convivenza», le parole del deputato di FdI, Emanuele Loperfido.

Ieri mattina, appresa la notizia la deputata di FdI Nicole Matteoni si è subito confrontata con il sindaco Roberto Dipiazza «per individuare rapidamente i fondi per poter disporre un rafforzamento dell’impianto di videosorveglinaza e dell’illuminazione attorno al monumento». Matteoni auspica «che le forze dell’ordine individuino presto i responsabili di questo atto di grandissima vigliaccheria».

Per l’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint si è trattato di «un gesto ignobile in un luogo simbolo per il ricordo di una strage di italiani per troppi anni mai raccontata».

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«Anche quest’anno, come nel 2024 – ha ricordato l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, ieri alla Foiba di Basovizza insieme alla sottosegretaria alla Pubblica istruzione Paola Frassinetti – si ripete un gesto che infanga la nostra storia e umilia la memoria di chi fu trucidato, fomentando odio e sentimenti di rivalsa».

L’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti valuta come «sia indispensabile che oltre al lavoro delle forze dell’ordine per individuare e punire i responsabili, tutta la comunità di lingua italiana e slovena si adoperi per isolare sempre più chi incita ad un periodo storico drammatico, che ha sporcato con il sangue di tanti innocenti italiani, sloveni e croati la dura roccia carsica».

Per il capogruppo di FdI in Consiglio regionale Claudio Giacomelli, i responsabili di quel gesto «l’hanno fatto di notte come sciacalli, anonimi come vigliacchi, strisciando come vermi». «Non c’è dignità, non c’è onore, non c’è intelligenza nello sporcarsi le mani e la coscienza in modo così indegno», così i consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo, Roberto Novelli e Michele Lobianco. Mentre il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Diego Moretti sostiene serva «difendere questa memoria proprio da gesti vigliacchi a opera di codardi, che agiscono nell’ombra sottraendosi al confronto, come quello che è accaduto, non per la prima volta, a Basovizza». Il consigliere della Lega Giuseppe Ghersinich considera quelle scritte apparse alla Foiba «provocazioni che mistificano la realtà su avvenimenti storici di estrema gravità e importanza».

«Bisogna riportare l’attenzione sul rispetto delle vittime di tutti i totalitarismi del Novecento», rileva la consigliera regionale del M5s Rosaria Capozzi.

Le altre reazioni

La Skgz, l’Unione culturale economica slovena, condanna fermamente l’atto vandalico alla Foiba di Basovizza, nel quale «riconosce la nota mentalità aggressiva e la sua mano violenta, che semina ostilità tra i popoli dal dopoguerra sino ai giorni odierni ed è simile a quella che si esprime anche attraverso la profanazione dei monumenti dedicati alla Resistenza». «Sotto la vile copertura della notte – aggiunge l’Skgz – gli odiatori seriali si mettono all’opera con l’intenzione di seminare discordia, instillare rabbia e impedire la pace, la convivenza e l’amicizia tra le persone e le nazioni».

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A condannare quanto accaduto anche Renzo Codarin, presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati, e Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli Istriani. Silvano Olmi, presidente del Comitato 10 Febbraio, ricorda infine come «la pacificazione passa attraverso il rispetto dei morti».

Da segnalare infine che su Facebook il giornalista Dušan Jelinčič ha pubblicato un post scrivendo: «Attenzione: provocazione fascista alla foiba di Basovizza. Nessuno sloveno scriverebbe mai quelle parole in quella sequenza!», rilevando a margine che «narodu è al singolare mentre narodom è al plurale».



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