Dall’Half Time Show al Festival

Leggendo il titolo qualcuno si chiederà:

Cosa c’entra l’Half Time Show con il Festival di Sanremo?

Semplice, alla base dei due eventi oramai, la musica è un tramite, una comparsa e non la protagonista.

L’esibizione di Kendrick Lamar nell’intervallo dell’evento sportivo più visto dell’anno, ha dimostrato ancora una volta che quello che conta è il contorno.

Nei giorni scorsi, i giornali e i siti statunitensi non parlavano della musica del rapper, ma dei possibili colpi di scena che avrebbe potuto mettere in atto.

Si parlava del dissing con Drake, della possibile protesta contro il neo presidente Donald Trump (prima della fine del secondo tempo ha tagliato la corda).

Insomma, dell’artista che si è portato a casa una settimana fa ben quattro Grammy Awards, si narrava di tutto tranne che della sua musica.

Erano passate le due del mattino in Italia quando è iniziato lo show di 15 minuti.

In pochi istanti, al centro del campo hanno preparato un palco stupendo (noi nell’intervallo della finale di Coppa Italia siamo in grado di montare un palco che sembra quello di una festa di paese).

Lo spettacolo é stato almeno per quanto mi riguarda, fatto molto bene (vedi che poi è quello che ti resta in testa?).

Tutto studiato nei minimi particolari, ad aprire il tutto un fantastico Samuel L. Jackson vestito da Zio Sam.

Dopo qualche minuto sul palco è comparsa SZA, poco dopo si è vista anche Serena Williams che ha fatto un piccolo cameo.

Qualcuno prima dello spettacolo aveva scomodato Prince, che si esibì per l’Half Time Show sotto la pioggia nel 2007.

Sono state due esibizioni molto diverse, quella del genio di Minneapolis uno spettacolo puro con la musica al centro.

Il palcoscenico Lamar comunque se lo è mangiato, questa è stata la prima per un rapper solista in questo evento.

In passato ci sono stati tutti insieme Dr. Dree, Snoop Dogg, Mary J. Blige, Eminem e lo stesso Kendrick.

Sarà così anche all’Ariston?

Scorrendo la lista dei cantanti, di rapper, o presunti tali, ce ne sono un po’.

Personalmente non credo che ce ne possa essere uno all’altezza di Kendrick, anche perché il rap è cosa loro.

In Italia chi lo fa davvero, è lontano dal music business.

Poi i tempi televisivi come sempre penalizzeranno la musica, in favore dell’audience, più si va lunghi più i numeri aumentano.

In questi giorni in molti mi hanno chiesto un parere sul cast, io ho sempre dato la stessa risposta.

Per fortuna ci sono personaggi come Giorgia, Brunori SAS, Lucio Corsi e Simone Cristicchi.

Sono curioso di ascoltare la canzone di Francesca Michielin, uscita da X-Factor ma con dei gusti musicali davvero notevoli (sentirla cantare le canzoni dei Led Zeppelin mette i brividi).

Tra gli outsiders potrebbero arrivare sorprese da Willie Peyote, Serena Brancale e Noemi, il resto sarà sicuramente un successo sulle piattaforme, una volta i dischi si vendevano, adesso si ascoltano così prima di scordarsele.

Quello che mancherà quest’anno al Festival, è invece la grande professionalità di due amici.

Il primo è Ernesto Assante.

Ancora ricordo il ritorno da Sanremo giusto un anno fa, ci eravamo messi a discutere sul risultato finale e sul successo dell’ultima edizione firmata Amadeus.

Pochi giorni dopo all’improvviso la notizia della sua scomparsa, ci manca e di certo ci mancherà ascoltare i suoi racconti.

Altro amico che mancherà, colui che da sempre è stato vicino a Sanremo Giovani, il grande Massimo Cotto.

Per uno strano gioco del destino, due professionisti che come pochi sapevano parlare di musica, se ne sono andati in pochi mesi.

A lui è stata dedicata Casa Sanremo, arrivata alla diciottesima edizione, il 14 Febbraio quel luogo ospiterà una serata dedicata a Massimo con la presenza della moglie Chiara Buratti.

Anche in questo caso, sarà dura non fare la classica telefonata post Sanremo per scambiarci i pareri su questo e quello.

Tra una settimana tireremo le somme, scommettiamo che si parlerà dei look, della scenografia e poco della musica?

Parafrasando un famoso spot anni ’80 “guardare per credere“.

Spero di sbagliarmi, ma nel frattempo cercate di ricordare a memoria (senza guardare su internet), i vincitori del Festival degli ultimi 10 anni.