Data governance e PMI, a che punto siamo?

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Strategie chiare, tecnologie adeguate e formazione continua. Come integrare qualità, sicurezza e automazione anche nelle PMI per trasformare la data governance in vantaggio competitivo

Risorse limitate e carenza di competenze specifiche rendono più difficile il cammino delle PMI verso una gestione efficace dei dati. L’adozione di policy di data governance richiede impegno e investimenti a lungo termine per garantire sicurezza, conformità e valore strategico. Governare i dati non è solo una questione tecnica, ma una sfida culturale per le PMI che vogliono crescere e innovare. La strada verso l’efficienza e la sicurezza non ammette scorciatoie. Ogni azienda, piccola o grande che sia, si trova a fare i conti con la governance dei dati. Ma possiamo davvero pensare di gestire un business senza una strategia chiara? La mia esperienza mi dice di no.

LE BASI DI UNA BUONA DATA GOVERNANCE

Per governare i dati servono basi solide. La data governance si basa su sette pilastri che, se implementati correttamente, possono trasformare i dati in un vero asset strategico: obiettivi, ruoli, tecnologia, qualità, sicurezza, monitoraggio e formazione. La definizione di obiettivi specifici, misurabili e raggiungibili costituisce il punto di partenza. È fondamentale, inoltre, creare una struttura organizzativa che assegni ruoli e responsabilità chiare, favorendo una gestione trasparente. Dal punto di vista tecnologico, l’adozione di piattaforme avanzate come data warehouse e data lake, supportate da strumenti di automazione, risulta determinante. A ciò si aggiunge l’implementazione di standard di qualità per assicurare la completezza e la tempestività delle informazioni, accompagnata da processi regolari di pulizia e manutenzione dei dati. La sicurezza rappresenta l’altro tassello imprescindibile: misure standardizzate devono garantire la protezione dei dati sensibili da accessi non autorizzati o perdite di dati. Per monitorare e migliorare le performance, è necessario adottare metriche e KPI, oltre a condurre audit regolari per verificare la conformità e individuare le aree di miglioramento. Infine, ma non meno importante, la formazione del personale gioca un ruolo decisivo. Programmi strutturati possono assicurare che tutti i dipendenti siano consapevoli delle politiche aziendali legate alla gestione dei dati, contribuendo a una cultura organizzativa orientata alla qualità e alla sicurezza.

COME TRASFORMARE I LIMITI IN OPPORTUNITÀ

Rispetto alle organizzazioni più grandi – nelle PMI – funzioni diverse possono essere assorbite dallo stesso ruolo: il CEO è anche direttore generale, il CIO è responsabile IT e CISO allo stesso tempo. Da un lato, questo dà una visione d’insieme; dall’altro, può essere un limite. Di conseguenza, la preparazione necessaria deve essere più generalista e meno specialistica, con il vantaggio di permettere una visione più trasversale dei processi aziendali. Per contro, spesso può non essere sufficiente per risolvere in modo efficiente alcune problematiche aziendali. In alcuni casi, l’applicazione dell’approccio bottom-up per l’introduzione di una nuova procedura può risultare la soluzione migliore anche se inizialmente più faticosa da gestire. Durante la pandemia, abbiamo dovuto reinventarci. La necessità di accedere ai dati anche da remoto ci ha obbligati a ripensare tutto, spingendo verso un cambiamento che ha coinvolto ogni reparto. Un altro esempio? La gestione dei turni. Prima, tutto avveniva via email o WhatsApp, con mille intoppi. Abbiamo introdotto un’app HR aziendale che ha reso tutto più semplice e immediato. Il risultato? Tempi di elaborazione delle buste paga drasticamente ridotti e maggiore tranquillità per il personale. Convincere il team di management dell’importanza di un investimento in hardware per il data center non è mai facile. Il coinvolgimento e il dialogo sono la chiave: se riesci a far capire come una migliore gestione dei dati avvantaggi tutti, allora quel “semplice” server diventa una risorsa strategica. La governance dei dati è un cambiamento che coinvolge tutta l’organizzazione. Serve visione, leadership e, soprattutto, una squadra motivata a fare la differenza. Le PMI che accettano questa sfida hanno davanti a sé l’opportunità di trasformare la data governance in leva competitiva.

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Saldo e stralcio

 

Massimo Anselmo direttore Sistemi Informativi di Karol Spa e delegato regionale Sicilia – CIO Club Italia

 





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