Dopo il caso delle truffe a nome Crosetto, arriva nuovo allarme da Bankitalia

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Dopo il caso della truffa Crosetto, arriva nuovo allarme da Banca d’Italia. L’istituto di Via Nazionale ha avvertito che di recente si sono verificati alcuni tentativi di truffa che utilizzano indebitamente il nome e il logo di Bankitalia. Tra gli esempi citati, le richieste di denaro per ottenere dall’istituto lo sblocco di somme precedentemente investite o richieste di somme per liberare giornalisti rapiti all’estero con la promessa di una restituzione da parte della Banca d’Italia.

“La Banca d’Italia è completamente estranea a tali richieste” ha spiegato in una nota l’istituto di Via Nazionale, aggiungendo che “si raccomanda pertanto di non fornire alcuna risposta e denunciare i casi all’Autorità giudiziaria. Per qualsiasi dubbio o necessità di chiarimento è possibile inviare una richiesta di informazioni alla Banca d’Italia tramite la pagina Servizi on line”.

La Banca d’Italia –  conclude la nota –  si riserva di fare segnalazioni all’Autorità giudiziaria, anche al fine di tutelare le proprie ragioni e la propria immagine.

Truffa a nome di Crosetto

L’allarme di Bankitalia arriva in concomitanza con lo scoppio di una truffa che ha preso di mira alcuni dei maggiori imprenditori italiani. In pratica, un gruppo di truffatori, spacciandosi per membri dello staff del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, hanno contattato imprenditori, tra cui Giorgio Armani, Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle e Massimo Moratti per citarne alcuni, richiedendo ingenti somme di denaro per urgenti “questioni di sicurezza nazionale”.  

Questi fondi sarebbero stati necessari per pagare il riscatto di giornalisti e soldati rapiti o per altre emergenze non specificate. I truffatori assicuravano alle vittime che la Banca d’Italia avrebbe rimborsato il denaro non appena l’emergenza fosse stata risolta.

Tutto questo avveniva attraverso un software in grado di replicare la voce di Crosetto e molti numeri “clonati”, inclusi quelli con prefisso di Roma e quelli dello staff di Crosetto. Gli investigatori stanno tracciando il denaro, che si ritiene sia transitato attraverso conti esteri prima di sparire in paradisi fiscali. Sono stati attivati inoltre attivati canali di cooperazione internazionale per cercare di bloccare i fondi illecitamente sottratti mentre Crosetto ha denunciato l’accaduto e un’indagine è attualmente in corso.

Occhio ai pagamenti online

Solo qualche giorno fa, Via Nazionale ha suonato un nuovo campanello di allarme sui rischi legati ai pagamenti online, in particolare quelli effettuati tramite carte prepagate, che rappresentano il terreno più fertile per le frodi. Nel documento, Banca d’Italia ha evidenziato come il tasso di frode per i pagamenti a distanza sia dieci volte superiore (0,072%) rispetto a quelli effettuati fisicamente presso gli esercenti (0,006%).

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Il rapporto di Palazzo Koch ha dipinto un quadro preoccupante con numeri che non lasciano spazio a interpretazioni:

  • Tassi di frode: la moneta elettronica e le carte di pagamento si rivelano i mezzi piĂą vulnerabili, con tassi di frode rispettivamente dello 0,025% e dello 0,019%, contro lo 0,001% dei bonifici. Anche i bonifici istantanei mostrano una maggiore esposizione (0,048%) rispetto ai bonifici ordinari (0,001%).
  • Ammontare delle frodi: nel primo semestre del 2024, i bonifici fraudolenti hanno raggiunto circa 50 milioni di euro (un aumento del 67% rispetto ai primi sei mesi del 2022), mentre le transazioni fraudolente con carte di pagamento si sono attestate a 33 milioni di euro (un incremento del 4%) e quelle con moneta elettronica a 13,1 milioni di euro (un aumento del 35%).
  • Numero di transazioni fraudolente: nello stesso periodo, si sono registrati meno di 13.000 bonifici fraudolenti, mentre le transazioni fraudolente con carte e moneta elettronica ammontano rispettivamente a 384.327 e 232.753. I prelievi fraudolenti agli sportelli automatici (ATM) sono stati 17.700.
  • Tipologie di frode: le frodi che coinvolgono carte di pagamento e moneta elettronica avvengono spesso all’insaputa del titolare, attraverso meccanismi di sottrazione illecita di informazioni riservate. Si tratta di scenari come smarrimento, contraffazione o furto dei dati della carta. Le frodi sui bonifici, invece, si concretizzano spesso attraverso la “manipolazione del pagatore”, ovvero l’inganno perpetrato ai danni del cliente che viene indotto a effettuare un pagamento dal truffatore.
  • Confronto europeo: nel primo semestre del 2023, i tassi di frode italiani si allineano sostanzialmente a quelli delle principali giurisdizioni europee. L’Italia registra un tasso di frode per le carte di pagamento inferiore alla media europea, probabilmente a causa del minore sviluppo dell’e-commerce nel nostro paese. Tuttavia, i tassi di frode per la moneta elettronica risultano piĂą elevati a causa dell’ampio utilizzo delle carte prepagate tradizionali, soprattutto per le transazioni a distanza.

 



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