Jack White e la polemica sulla durata dei suoi show

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Jack White risponde ai fan che pensano di avere diritto a show lunghissimo a causa del costo del biglietto. “Ho visto show di 45 minuti che mi hanno cambiato la vita”

Jack White ha voluto mettere le cose in chiaro con i suoi fan sul tour elettrico che sta portando ormai in giro dallo scorso anno a supporto del nuovo album No Name. Gli show, annunciati spesso con poco preavviso, presentano tutto il classico repertorio di White, con brani dai diversi progetti del suo catalogo, location piccole e l’assoluto divieto di riprendere la performance.

Un contesto che, come in molte cose dell’artista di Detroit, vuole omaggiare un certo modo di fare musica che ridotta più una versione attualizzata del blues rock del passato che il continuo strizzare l’occhio alla modernità tipica di tanti altri acts.

E al passato White guarda anche per quanto riguarda la durata dei suoi set che, spiega, non devono necessariamente pareggiare le performance lunghissime di molti altri artisti sulla scena. 

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Il commento arriva in risposta a qualche lamentela da parte di fan che hanno forse avuto da ridire sulla durata dello show paragonata al costo del biglietto.

Per offrire un contesto, il tour di “No Name” ha offerto performance lunghe circa 90 minuti con un prezzo medio di circa 170 dollari.

Jack White e la polemica sulla durata dei suoi show

Jack White ha dato spazio ad un momento polemichetta nei giorni scorsi attraverso i suoi account social, commentando la lunghezza dei suoi show.

La rockstar americana si è rivolta ai suoi fan con un post su Instagram per dare il suo punto di vista su quelli che credono di avere diritto a setlist lunghissime per il solo fatto di aver speso una determinata cifra per un biglietto.

C’è da dire che la durata media dell‘ultimo tour di Jack White non scandalosamente breve – si parla di circa 1 ora e 30, 1 ora e 45 minuti – ma forse è il prezzo, con biglietti che oscillano tra i 90 e i 220 dollari, a far storcere il naso a qualcuno.

Ma la durata non ha nulla a che vedere con la qualità, dice White: “I Beatles e i Ramones hanno suonato set di 30 minuti, e se potessi, farei lo stesso in questo momento della mia vita da performer. […] Ho visto una pletora di concerti rock’n’roll durati 45 minuti e mi hanno lasciato a bocca aperta e mi hanno ispirato oltre ogni immaginazione. Capite chi c’è nella stanza, lasciate tutti esausti e ispirati (si spera) e soprattutto volendo di più, senza aver bisogno di 3 ore per farlo”, ha detto.

E proprio i concerti lunghissimi, tipici di certe produzioni di oggi, sono secondo Jack White qualcosa che, per prima cosa, non può essere preteso, magari solo per avere un argomento di conversazione, e poi molto lontani dal concerto di show rock.

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“So che viviamo in un’epoca attuale dove alla gente piace dire “Questo e quello ho suonato per 3 ore ieri sera! “, e vantarsene il giorno dopo.”, ha aggiunto il leader di White Stripes e Raconteurs. “Non sono sicuro che tutti voi lo sappiate (o forse vi ricordate? ) com’è un vero show rock o punk, se la pensate così, penso che stiate parlando di uno spettacolo di luci laser in arena con pyros, schermi enormi con video prefabbricati, cantanti che volano sulla folla, cannoni sparamagliette, ecc, non è questo il tipo di show che stiamo facendo. È come dire che un film dovrebbe essere migliore perché hanno speso 300 miliardi per realizzarlo, beh io non ho mai visto quel film. Non c’è nessuna scaletta, e non è un film Marvel, o una residenza a Las Vegas, è rock’n’roll ed è un organismo vivente che respira”.




PHOTO CREDIT: Annie Lesser/imageSPACE/Shutterstock / ipa-agency.net / Fotogramma

No Name e il tour di Jack White

Nel 2024, Jack White ha pubblicato il suo sesto album solista, No Name, che segna un ritorno alle sue radici rock crude e intrise di blues che ricordano i suoi primi lavori con i White Stripes. L’album è stato inizialmente pubblicato a sorpresa il 19 luglio 2024, tramite dischi in vinile white-label non contrassegnati distribuiti presso le sedi della Third Man Records a Detroit, Londra e Nashville. Questa uscita in stile guerrilla è stata seguita da un’uscita digitale e fisica più ampia il 2 agosto 2024.

L’album presenta contributi di collaboratori di lunga data, tra cui il bassista Dominic John Davis e il batterista Patrick Keeler, ed è stato interamente prodotto da White presso il suo Third Man Studio a Nashville.

Dopo l’uscita dell’album, White ha intrapreso il No Name World Tour, iniziato il 1° dicembre 2024 al Clockenflap Music & Arts Festival di Hong Kong. Il tour include date in Australia, Canada, Giappone, Stati Uniti ed Europa, con esibizioni programmate fino a maggio 2025. In particolare, White ha scelto di esibirsi in locali e festival più piccoli, spesso annunciando spettacoli con un preavviso minimo per creare esperienze dal vivo spontanee e intime.

Nelle prossime settimane Jack White darà anche il via ad un breve tour Europeo che partirà il 21 febbraio con tre date a Parigi per poi spostarsi ad Utrecht, nei Paesi Bassi, due al Troxy di Londra, per concludere a Birmingham e Glasgow.

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