Partecipate “sotto tutela” a Bari, così il prefetto vigilerà su incarichi e assunzioni

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Oggi il prefetto di Bari Francesco Russo notificherà al sindaco di Bari Vito Leccese le decisioni prese dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo i sei mesi di lavoro della Commissione di accesso sul rischio infiltrazioni mafiose nel Comune di Bari. Il Consiglio comunale non sarà sciolto (il termine per poterlo fare è scaduto venerdì 7 febbraio), perché “non sono emersi elementi di condizionamento degli organi elettivi del Comune”, dato che “non si è realizzata l’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi, sia passati che attuali”, è la motivazione alla base della decisione del Viminale.

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Oltre all’Amtab, però, già in amministrazione giudiziaria, saranno altre due società partecipate del Comune, Amiu e Multiservizi, a essere commissariate. I sei mesi di lavoro ispettivi della Commissione di accesso istituita presso la Prefettura, hanno scoperchiato anche un sistema di malaffare che avrebbe inquinato il corpo di Polizia Locale di Bari e non solo. È a loro che ci si riferisce quando vengono annunciate “sanzioni individuali nei confronti di dipendenti” del Comune. In totale i dipendenti comunali finiti nel mirino sono 23, di cui undici prestano servizio indossando l’uniforme della Polizia locale. Il ministro dell’Interno, tramite il prefetto, sospenderà dal servizio, per tre mesi, un agente e la prefettura revocherà la qualifica di agente di pubblica sicurezza ad altri 10, che dovranno consegnare l’arma di servizio. Due vigilesse sono già state licenziate perché coinvolte in un episodio emerso dalle carte dell’inchiesta “Codice Interno” della Procura di Bari, che il 26 febbraio dello scorso anno ha portato all’arresto di 130 persone. Le due agenti della Polizia Locale, secondo gli inquirenti, si sarebbero rivolte ad un membro del clan Parisi per “far punire” un automobilista che le aveva insultate dopo aver ignorato un semaforo rosso. Il licenziamento per le due agenti è scattato a fine marzo 2023 dopo che ne era già stata disposta la sospensione all’indomani dell’operazione della Dda barese coordinata dalla Procura.

Tornando ad oggi. La nota del Viminale inviata alla Prefettura indica che proprio al Prefetto spetterà il compito di svolgere un rigoroso controllo nei “settori dei servizi pubblici e sociali, del turismo, del commercio e dei tributi”. Al Comune di Bari viene chiesto, invece, di “adeguare i regolamenti delle procedure assunzionali e di riorganizzare il sistema dei controlli interni per assicurare il rispetto dei principi di legalità e trasparenza”. L’inchiesta “Codice interno”, con le parole di alcuni collaboratori di giustizia, ha rivelato il funzionamento del reclutamento del personale nelle municipalizzate.

Quando il collaboratore Gianfranco Catalano, classe 1986, viene sentito nel 2022 dal pm Fabio Buquicchio, fa alcuni riferimenti all’azienda dei trasporti pubblici. Parla di Umberto Lafirenze, affiliato al clan Parisi, e dice: “Lui è entrato da qualche anno nell’Amtab e si è sistemato lì, nel senso che se magari vuole mettere qualcuno a lavorare devono passare da lui diciamo”. Alla domanda se Lafirenze ha partecipato a un regolare concorso, Catalano spiega: “No, so che ha uno zio, Michele, il soprannome… “Sotto il ghiaccio” si chiama… che all’epoca, anni fa, faceva parte della Multiservizi (di cui è stato presidente Giacomo Olivieri, l’ex consigliere regionale arrestato nell’operazione “Codice interno”, dal quale è partito tutto) e, tramite questo zio qui, mi sa che è riuscito ad entrare nell’Amtab… mi sa…! E’ entrato nell’Amtab”. Il riferimento è a Michele De Tullio, soprannominato “Sotto ghiaccio”, zio di Tommaso Lovreglio, questi a sua volta nipote acquisito del boss Savino Parisi, e come lui ex dipendente Amtab.

Per quanto riguarda l’Amiu, per un anno la prefettura verificherà “le transazioni societarie sia in entrata che in uscita, i conferimenti di incarichi professionali e ogni atto di amministrazione” superiori a cinquemila euro. Al termine del commissariamento, il prefetto deciderà se liberare la società dal tutoraggio o emanare un’interdittiva antimafia. Per 12 mesi, inoltre, il prefetto acquisirà anche la documentazione concernente le assunzioni nella Multiservizi, insieme con copia dei contratti per lavori, servizi e forniture.

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