Il Summit sull’intelligenza artificiale di Parigi, l’Al Action Summit organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron, ha aperto il dibattito globale sull’evoluzione e la regolamentazione dell’AI, con la partecipazione di leader politici, esperti del settore tecnologico e accademici.
Ci sono segnali, da più parti, che spingono verso un alleggerimento delle regole europee sull’AI a favore di investimenti.
In parallelo, l’Europa è scesa in campo con InvestAI, un ambizioso progetto di partenariato pubblico-privato da 200 miliardi di euro, il Cern dell’AI, per costruire la European AI champions initiative.
Il Summit sull’AI di Parigi: i protagonisti
Il summit ha visto la partecipazione di figure di spicco come Sam Altman di OpenAI, Dario Amodei di Anthropic e Demis Hassabis di Google DeepMind, che hanno discusso il futuro dell’intelligenza artificiale.
Hassabis, premio Nobel per la Chimica 2024, ha previsto che l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), potrebbe eguagliare o superare le capacità umane, in soli cinque anni.
Il summit non ha solo trattato di economia e regolazione, ha affrontato anche temi sociali e ambientali.
Anne Bouverot, inviata di Macron per l’IA, ha evidenziato l’impatto ambientale dell’IA, che richiede ingenti risorse energetiche (la domanda di elettricità in Europa per i data center aumenterà del 160% entro cinque anni, secondo il report del Beyond Fossil Fuels).
Christy Hoffman, segretario generale della UNI Global Union, ha ammonito sui rischi di disuguaglianza nel caso di un utilizzo della tecnologia senza il coinvolgimento dei lavoratori.
Dichiarazione finale
Usa e Regno Unito non firmano la dichiarazione finale per una AI più inclusiva, aperta ed etica, perché considerata contraria all’interesse nazionale, criticando l’eccessiva regolamentazione ed i rapporti con la Cina.
Ma le parole d’ordine, per non restare indietro nella corsa all’IA rispetto agli USA e Cina, sono semplificazione e investimenti.
AI Action Summit a Parigi: rendere l’Europa competitiva
“Se vogliamo crescita, posti di lavoro e progresso, dobbiamo permettere agli innovatori di innovare, ai costruttori di costruire e agli sviluppatori di sviluppare“, ha detto il Ceo di OpenAI Sam Altman in un articolo su Le Monde.
Durante il summit, il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la volontà di stimolare l’industria dell’IA in Europa, auspicando una regolamentazione che favorisca l’innovazione e l’attrazione di investimenti, pur senza sacrificare la sicurezza.
“Semplificheremo. Siamo tornati in gara,” ha dichiarato, indicando l’intenzione di rendere l’Europa più competitiva con gli Stati Uniti e la Cina.
“Esiste il rischio che alcuni decidano di non avere regole, e questo è pericoloso. Ma c’è anche il rischio opposto, se l’Europa si impone troppe regole“, ha dichiarato Macron a quotidiani regionali francesi.
Il presidente francese ha affermato che è cruciale sviluppare intelligenza artificiale che sia “al servizio dell’umanità” e regolata per proteggere dai pericoli potenziali. Tuttavia, ha anche esortato l’Europa a snellire la burocrazia, promuovere più startup AI e investire nelle capacità computazionali.
Spesso, secondo Macron, l’Europa è troppo lenta per gli investitori. “Non dobbiamo avere paura dell’innovazione,” ha aggiunto, “Avanziamo, e
avanziamo velocemente, ne abbiamo bisogno,” conclude Emmanuel Macron.
Con queste parole, il presidente francese ha risposto alle non troppo velate accuse contro l’AI Act europeo pronunciate da JD Vence, vicepresidente statunitense, secondo il quale “l’America vuole essere partner, ma norme devono alimentare la crescita IA, anziché limitarla“.
Commissione Ue: regole più semplici e InvestAI, un investimento da 200 miliardi di euro
L’intervento più rilevante è stato quello di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che ha annunciato un enorme investimento pari a 200 miliardi di euro da parte dell’Unione Europea. E nel contempo ha detto che una semplificazione delle regole sarà opportuna.
Le regole
La Presidente dell’UE Ursula von der Leyen ha ricordato ai dignitari che la normativa dell’UE sulla sicurezza dell’IA è stata concepita anche per semplificare le interazioni tra gli Stati membri del blocco.
“Lo scopo della legge sull’IA è quello di fornire un unico insieme di norme di sicurezza in tutta l’Unione europea – 450 milioni di persone”, ha sottolineato von der Leyen. “Invece di 27 diverse regolamentazioni e sicurezze nazionali nell’interesse delle imprese”.
“Allo stesso tempo, so che dobbiamo rendere le cose più semplici e ridurre la burocrazia – e lo faremo”, ha aggiunto.
In queste stesse ore: un gruppo di 60 aziende europee, che vanno dalle grandi aziende tecnologiche alle startup specializzate in IA, tra cui Mistral, hanno chiesto all’Ue una semplificazione.
Questa iniziativa, denominata EU AI Champions Initiative, è stata presentata all’AI Action Summit di Parigi.
L’iniziativa è guidata da General Catalyst, una società di venture capital americana, e mira a semplificare le normative europee sull’IA e sui dati, considerate troppo rigide.
L’obiettivo è coinvolgere la Commissione Europea in un processo strutturato per identificare le semplificazioni normative, ridurre la complessità e le sovrapposizioni tra le diverse leggi. Arthur Mensch, CEO di Mistral AI, e Robin Rombach, co-fondatore di Black Forest Labs, sottolineano l’importanza di sfruttare appieno il potenziale dell’IA e di semplificare le regole per evitare che l’Europa venga tagliata fuori dalla corsa all’IA.
I fondi
I fondi invece saranno destinati allo sviluppo di un’”IA affidabile” attraverso un partenariato pubblico-privato che include oltre sessanta aziende, tra cui colossi come Airbus, L’Oréal, Mercedes e Spotify.
Presentando InvestAI, il Cern dell’Ai europeo, von der Leyen ha sottolineato che l’Ue intende posizionarsi come un leader globale nell’IA, destinando 20 miliardi di euro a gigafactory per rafforzare le infrastrutture tecnologiche europee.
Macron ha anche promosso l’uso di energia nucleare come vantaggio per l’industria europea, rispetto alla dipendenza dai combustibili fossili, facendo un chiaro riferimento a Donald Trump.
Le voci critiche: non sottovalutare i rischi
Tra le voci critiche ad un allentamento della regolazione in materia di IA si è espresso Yoshua Bengio, uno dei massimi esperti di IA ed il Santo Padre ha anche inviato un messaggio ai partecipanti, sottolineando la necessità di mantenere un controllo umano sulle decisioni prese dall’IA, per evitare che la tecnologia limiti la nostra comprensione della realtà e per tutelare la dignità umana.
“Mentre gli algoritmi possono essere usati per manipolare e ingannare, il ‘cuore’, inteso come la sede dei nostri sentimenti più profondi e autentici, non può mai ingannare. Chiedo a tutti i partecipanti al Summit di Parigi di non dimenticare che solo il ‘cuore’ umano può rivelare il significato della nostra esistenza”, osserva Papa Francesco nel testo inviato all’AI Action Summit di Parigi.
Bilancio dell’AI Action Summit di Parigi
Il Summit di Parigi ha evidenziato le ambizioni dell’Europa di essere protagonista nello sviluppo dell’IA, ma ha anche messo in luce le sfide globali legate alla sua regolamentazione, sicurezza e impatti sociali.
La discussione su come bilanciare l’innovazione con la protezione dei diritti umani continua a essere al centro del dibattito.
Ma ora, accanto a Usa (con ChatGpt e competitor), Cina (con DeepSeek), è scesa in campo anche la Ue, la prima a regolamentare l’intelligenza artificiale, ma, al contempo, la prima ad essere consapevole che occorre trovare un punto di equilibrio fra la protezione dei diritti umani e la promozione dell’innovazione digitale, senza rischiare di frenare lo sviluppo economico e tecnologico dell’UE.
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