Terminata l’assemblea organizzata dai gruppi Scelgo Sergnano e Siamo Sergnano, proviamo a stendere un primo ancorché parziale bilancio di questa iniziativa. La sala piena con numerosa gente in piedi, ci ha immediatamente confortato sulla bontà dell’iniziativa: i nostri concittadini hanno risposto alla grande, segno di attenzione ed interesse su un tema così delicato come il nuovo impianto di biometano.
Erano presenti tutti gli ospiti invitati: il Sindaco di Sergnano e i sindaci dei paesi limitrofi, il rappresentante legale della società proponente e anche il consigliere regionale Riccardo Vitari.
Si sono alternati al microfono, coordinati da Zucchi, moderatore della serata, i nostri rappresentanti e consiglieri Samarani, Riva e Franceschini che in modo semplice ma preciso ed efficiente, hanno spiegato con calma e dovizia di particolari perché la nostra posizione fosse contraria a tale progetto.
I numerosi interventi degli spettatori, a partire da quello del sindaco di Sergnano e di Barbaglio sindaco di Pianengo, in rappresentanza di tutti gli altri, non si sono discostati in nulla dalle linee da noi tracciate concordando in toto sulla valutazione negativa da noi presentata.
Il rappresentante legale della società Energia verde bio Sergnano, nei suoi due interventi, non solo non ha dissipato alcun dubbio sulla validità della loro pur lecita iniziativa ma, in realtà, è sembrata a tutti una difesa di facciata, piuttosto fiacca, in cui è mancata completamente la convinzione e la determinazione normalmente presenti quando ci si trova a sostenere le proprie idee.
Ciò apre la porta a un paio di osservazioni:
Di certo la società proponente si è trovata davanti un fronte decisamente più compatto di quanto avesse potuto prevedere o gli fosse stato fatto credere;
Il tono dell’assemblea impostata e condotta su livelli sempre molto civili, ha però fatto intravedere non solo una profonda preparazione dei consiglieri ma anche e soprattutto la decisione nel sostenere le proprie idee e la caparbietà nel voler andare fino in fondo.
L’impressione complessiva è stata che la Società fosse convinta di avere in mano delle buone carte da giocare al tavolo della Conferenza dei servizi di giovedì 13 e si sia resa conto solo in quel momento che anche la minoranza ne potesse avere di altrettanto valide.
A più di un partecipante all’assemblea è frullato in testa il pensiero che qualcuno, presumiamo del paese, abbia illuso la Società che avrebbe potuto ottenere in tempi rapidi l’approvazione del progetto, senza alcuna difficoltà, scoprendo solo durante il prosieguo dell’assemblea stessa che questa non fosse la verità.
Ora la partita si sposta sui vari dossier di osservazioni e pareri motivati che dovranno essere depositati entro mercoledì 12 in Comune e che verranno letti, studiati e verificati nella CdS convocata per il giorno dopo. Solo in quel momento, capiremo veramente se la compattezza dimostrata, anche dalla maggioranza, a sfavore del progetto sarà una realtà consolidata.
A questo proposito vogliamo sottolineare la posizione del sindaco Giroletti, che pur dichiarando pubblicamente la propria contrarietà al progetto, si sia sfilato di fronte alla sollecitazione arrivata dai consiglieri, dicendo di non essere il decisore finale, confermando di affidarsi al giudizio della Responsabile dell’ufficio tecnico e del Segretario del Comune. Senza nulla togliere alla professionalità di queste due figure, è pur vero che la materia in discussione sia specifica e non usuale. Siamo stati molto più soddisfatti, però, quando ha garantito di volersi avvalere di consulenti esterni; un passo questo, più volte in precedenza da noi suggerito e che trova ora, finalmente, una sua positiva realizzazione. Rimane sempre il dubbio che non sia ancora chiaro per la nostra Amministrazione, che la bocciatura del progetto da parte nostra non dipenda solo da una mera, pur se discriminante, valutazione tecnico-normativo, bensì da una comprovata impossibilità del nostro paese nel reggere un ulteriore carico dovuto a questo impianto considerata la sua già delicata situazione agricola ed ambientale.
Va detto anche che, almeno per quel che riguarda i nostri dossier, preparati con l’aiuto di uno staff di consulenti fra i quali un avvocato e un dottore agronomo sono non solo corposi ma anche zeppi di osservazioni e considerazioni scritte in punta di diritto, che sottolineano in modo chirurgico le numerose, e alcune gravi, lacune delle carte presentate dalla Società proponente.
Siamo, ovviamente, curiosi di sapere come andrà a finire.
Gian Paolo Samarani
Paolo Franceschini
Marco Riva
Mario Andrini
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