Il Parlamento europeo chiede alla BCE di valutare l’impatto dei conflitti globali sulla stabilità dei prezzi – Euractiv Italia

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Dilazione debiti

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Il Parlamento europeo ha adottato martedì (11 febbraio) una serie di raccomandazioni per la Banca centrale europea (BCE), in seguito al dibattito di lunedì con la presidente Christine Lagarde.

In una risoluzione non legislativa adottata con 378 voti a favore, 233 contrari e 26 astensioni, i deputati chiedono alla BCE di fare più per arginare l’inflazione, che colpisce soprattutto i più vulnerabili della società, e di garantire che l’eventuale introduzione di un euro digitale tenga conto delle preoccupazioni dei cittadini. Per la prima volta, il Parlamento chiede specificamente alla BCE di valutare in che modo la guerra e i conflitti incidano sulla stabilità dei prezzi.

Nella risoluzione, i deputati sostengono che la BCE ha sbagliato la sua valutazione secondo cui l’inflazione avrebbe dovuto essere solo transitoria e chiedono di migliorare i modelli di previsione economica per consentire una migliore definizione delle politiche.

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Inoltre, il Parlamento ha denunciato la “sovvenzione significativa” al settore bancario derivata indirettamente dalle politiche della BCE, che ha portato a ingenti pagamenti di interessi sui depositi bancari presso la stessa banca centrale, e chiede misure atte ad attenuare il problema.

Realizzazione dell’euro digitale

Sulla realizzazione dell’euro digitale rilanciata lunedì nel suo intervento dalla presidente della BCE, Christine Lagarde, i deputati affermano che la fiducia dei cittadini è necessaria per garantire il successo per una introduzione di un tale tipo di strumento. Nello specifico, gli eurodeputati chiedono che la Banca centrale dimostri i suoi vantaggi, prima che l’eventuale decisione di emettere l’euro digitale sia adottata, trattandosi di una decisione politica, dai legislatori dell’UE, piuttosto che esclusivamente dal Consiglio direttivo della BCE.

Inoltre, gli eurodeputati insistono sul fatto che un euro digitale dovrà affiancarsi al contante fisico, che dovrebbe “rimanere ampiamente disponibile e accessibile”. I problemi di stabilità finanziaria e i potenziali cambiamenti nella struttura del settore finanziario derivanti dall’introduzione di un euro digitale devono essere presi in considerazione anche dalla BCE, aggiungono i deputati.

Invito a presentare un nuovo “piano geopolitico”

Come sottolinea una nota del Parlamento europeo, per la prima volta, gli eurodeputati chiedono alla BCE di elaborare un piano sulla geopolitica 2025-2030 al fine di comprendere meglio le implicazioni delle guerre e dei conflitti sulla stabilità dei prezzi.

Il Parlamento UE chiede anche alla BCE di valutare in quale misura i cambiamenti climatici incidono sulla sua capacità di mantenere la stabilità dei prezzi. Nella risoluzione si afferma che l’ente dovrebbe utilizzare gli strumenti disponibili per garantire che le banche prendano sul serio i rischi finanziari ed esterni, compresi i rischi climatici e geopolitici.

I deputati insistono infine sul fatto che la stabilità dei prezzi rimane l’obiettivo primario della Banca centrale europea e avvertono che il perseguimento degli obiettivi secondari “compromette l’indipendenza della BCE”.

Un dibattito duro e il voto dei vari gruppi

Come sottolinea il Parlamento europeo, durante il dibattito in plenaria di lunedì con la presidente della BCE Lagarde, i deputati si sono scontrati sulla questione di una politica monetaria neutrale rispetto al mercato della BCE e sulla misura in cui la stabilità dei prezzi dovrebbe determinare le sue azioni.

Alcuni deputati hanno inoltre sostenuto che la BCE si dovrebbe concentrare maggiormente sulle esigenze della gente comune, mentre altri hanno affermato che nel mondo volatile di oggi la Banca centrale UE deve essere meglio preparata ad affrontare gli shock geopolitici.

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Per quanto riguarda il voto dei singoli gruppi dello spettro del Parlamento europeo, a favore della risoluzione hanno votato gli eurodeputati del Partito popolare europeo (PPE), gran parte degli esponenti social democratici (S&D) – i voti contrari sono stati cinque – e di Renew Europe (solo tre i voti contrari).

A sorpresa la risoluzione è stata appoggiata dagli eurodeputati polacchi del partito Diritto e Giustizia (Conservatori e Riformisti europei, ECR) che hanno votato in controtendenza rispetto al resto del gruppo, mentre la delegazione italiana del gruppo si è astenuta. A votare contro i gruppi di estrema destra come Patrioti per l’Europa ed Europa delle Nazioni sovrane, ma anche i Verdi e la Sinistra.



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