Conflitti armati, disinformazione e rischi ambientali sono tra le minacce percepite come piĆ¹ impattanti da qui ai prossimi dieci anni: la fotografia scattata dall’ultimo Global Risks Report del Work Economic Forum
I conflitti armati tra Stati sono considerati i rischi globali piĆ¹ urgenti per il 2025. Misinformazione e disinformazione sono invece in testa alle minacce di breve periodo mentre, nel lungo termine, i rischi percepiti come piĆ¹ impattanti sono tutti di carattere ambientale, guidati dagli eventi metereologici estremi, dalla perdita della biodiversitĆ e dalla crisi degli ecosistemi. E non si tratta di rischi isolati, bensƬ di situazioni estremamente interconnesse: ogni volta che uno di questi eventi si aggrava influisce negativamente sugli altri. A delineare lo scenario ĆØĀ la ventesima edizione del Global Risks ReportĀ redatto dal World Economic Forum e presentato, come da tradizione, a Davos a inizio anno. Per creare questa istantanea del rischio globale, vengono raccolte le previsioni di oltre 900Ā espertiĀ di rischi globali, responsabili politici e business leader intervistati a settembre e ottobre 2024, su tre orizzonti temporali distinti: lĀanno in corso, a 2 eĀ aĀ 10 anni.
Per il 2025, dunque, iĀ conflitti armati tra Stati emergono come principale rischio, individuato da quasi un quarto degli intervistati. Solo lo scorso anno il timore per le guerre occupava lĀottavo posto in classifica, a testimonianza delle crescenti tensioni geopolitiche e la frammentazione a livello globale. Un dato confermato anche dalla crescita delle spese militari, che – stando ai dati Stockholm International Peace Research Institute – nel 2023 hanno raggiunto il livello record di 2.443 miliardi di dollari (+6,8% rispetto al 2022 e in crescita per il nono anno consecutivo).Ā I cinque maggiori Paesi in termini di spesa militare sono stati gli Stati Uniti, che con 916 miliardi di dollari rimangono il leader indiscusso, la Cina (296 miliardi di dollari), la Russia (109 miliardi di dollari), lĀIndia e lĀArabia Saudita.
Figura 1 Ā La spesa militare mondiale dal 1992 al 2023 (miliardi di dollari)
Fonte: Global Risks Report 2025, World Economic Forum
Per il secondo anno consecutivo alĀ primo postoĀ nella graduatoria dei principali problemi che il mondo dovrĆ invece fronteggiareĀ entro 2 anniĀ si confermano misinformazione e disinformazione, sottolineandone la persistente minaccia alla stabilitĆ e alla fiducia nelle istituzioni.Ā La misinformazione ĆØ un contenuto falso, impreciso o fuorviante che viene diffuso senza l’esplicita intenzione di ingannare, anche se gli effetti possono essere dannosi. Al contrario, la disinformazione ĆØ un contenuto falso o fuorviante che viene condiviso con l’intenzione di ingannare o garantire un guadagno economico o politico e che puĆ² causare danni pubblici.Ā Si tratta di meccanismi che, anche a causa dellĀutilizzo non responsabile dellĀintelligenza artificiale, possono influenzare elezioni politiche, seminare dubbi su quello che sta veramente accadendo nelle zone di guerra e offuscare lĀimmagine di prodotti e servizi di altri Paesi. Due esempi su tutti: la misinformazione legata alle elezioni USA del novembre 2024 e la disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina. Nel primo caso, secondo un monitoraggio Newsguard, il 24% delle affermazioni false circolate ha avuto origine da narrazioni sponsorizzate da governi stranieri, come lĀIran e la Russia, e un altro 22% basato su deepfake generati dallĀAI o realizzati con altri strumenti digitali. Nel secondo caso, le false narrazioni sullĀUcraina, molte delle quali promosse dagli apparati di propaganda del Cremlino, circolavano giĆ mesi prima che le forze russe invadessero il Paese il 24 febbraio 2022. Dal presunto genocidio perpetrato dallĀUcraina nei confronti dei suoi abitanti di lingua russa, fino allĀidea che lĀideologia nazista sia radicata nella leadership politica del Paese: queste sono solo alcune delle decine di narrative utilizzate per giustificare lĀinvasione dellĀUcraina da parte della Russia. E sempre Newsguard ha identificato quasi 650 siti che hanno contribuito a diffonderle.
Figura 2 Ā Classifica dei rischi globali percepiti come piĆ¹ impattanti nel breve e nel lungo termine
Fonte: Global Risks Report 2025, World Economic Forum
Mantenendo lĀorizzonte di breve periodo, lĀedizione 2024 del Report vedeva lĀinflazione al settimo posto della classifica dei rischi maggiormente impattanti a 2 anni. QuestĀanno, invece, anche questĀunico rischio di natura economica scompare, nonostante le future mosse di politica monetaria delle Banche Centrali dipenderanno ancora dai movimenti dellĀinflazione, secondo un approccio guidato dai dati. Come ampiamente previsto dai mercati, nella prima riunione dellĀanno la Federal Reserve, dopo tre tagli consecutivi, ha deciso di mantenere i tassi inalterati nella forchetta fra il 4,25% e il 4,50%. La preoccupazione principale ĆØ che il processo di disinflazione si stia arrestando, motivo per cui, a fronte di unĀeconomia solida e di una bassa disoccupazione, si ĆØ valutato di non proseguire con il ciclo di allentamento. Nel Vecchio Continente, invece, la BCE ha inaugurato il 2025 con unĀulteriore sforbiciata di 25 punti base, portando il tasso di interesse di riferimento al 2,75%.Ā
LĀorizzonte di lungo periodo ĆØ, invece, dominato dai rischi ambientali: al primo posto incombono gliĀ eventi meteorologici estremi, cui seguono gli effetti piĆ¹ ĀsilenziosiĀ del cambiamento climatico, dai cambiamenti critici del Āsistema TerraĀ (scioglimento delle calotte glaciali, riscaldamento degli oceani) allaĀ perdita della biodiversitĆ e alla distruzione di interi ecosistemiĀ fino allaĀ carenza di risorse naturali.Ā Il quinto rischio ambientale per rilevanza ĆØ l’inquinamento, percepito come minaccia significativa anche nel breve termine. Il sesto posto nel ranking di breve periodo riflette la consapevolezza crescente dei gravi impatti sulla salute e sull’ecosistema di un’ampia gamma di inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Nel complesso, gli eventi meteorologici estremi sono stati identificati sia come rischi immediati, sia nel breve e nel lungo periodo.Ā Ā Il panorama di lungo periodo ĆØ inoltre offuscato dai rischi tecnologici legati alla misinformazione, alla disinformazione e ai possibili impatti negativi delle soluzioni di intelligenza artificiale.Ā Ā
In altre parole, in una visione di lungo termine, i rischi piĆ¹ severi riguardano la capacitĆ di affrontare le grandi transizioni in atto, ecologica, digitale e demografica. Se ĆØ vero che i processi di transizione portano con sĆ© il rischio implicito di non essere Āa costo zeroĀ, ĆØ altrettanto vero che possono rappresentare megatrend positivi da cavalcare. Rischi e opportunitĆ che devono essere interpretati e gestiti dagli investitori istituzionali perĀ definireĀ un adeguato profilo rischio/rendimento di portafoglio.Ā Quali strategie di investimento e qualiĀ asset classĀ consentono governare questi rischi in un contesto caratterizzato da nuovi equilibri globali e continua incertezza sui mercati finanziari?Ā Di questi temi si discuterĆ nel corso dellĀannualeĀ Convegno di Primavera organizzato da Itinerari Previdenziali.Ā
Michaela Camilleri, Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
Ā 10/2/2025
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