LECCE – In mattinata, in Commissione urbanistica a Palazzo Carafa, è stato dato il via libera alla trasformazione della masseria (abbandonata da tempo) “la Porchera” in una struttura turistico-ricettiva con piscina (la minoranza si è astenuta). Si tratta di un immobile al confine tra Castromediano e Cavallinoz, un’antica porcilaia, un vecchio fabbricato rurale poi adibito a fabbrica di tabacchi. La legge 98 della Regione Puglia consente la trasformazione di vecchi fabbricati rurali in strutture ricettive. Chiaramente, i singoli Consigli comunali poi devono votare il cambio di destinazione. Sarà realizzata una piscina e servizi igienici: 7 camere, parcheggi e un’ampia area verde con piantumazioni locali, tutto senza aumentare la volumetria esistente, ma ci vorrà una variante della destinazione d’uso. All’interno della proprietà c’è un “relitto stradale”, un pezzo di una vecchia strada provinciale per la quale è stata chiesta la “sdemanializzazione” (quel tratto di strada, che ormai non è più utile, verrà acquisito dalla proprietà).
Lunedì prossimo il voto definitivo in Consiglio per una delibera attesa dal settembre 2024, che è rimasta nel dimenticatoio, mentre chi investe attende e perde tempo e soldi. La piscina di 262 metri quadri non convince Sergio della Giorgia, di Lecce Città Pubblica, perché si tratta di una zona in cui affiorano molte rocce e l’impatto paesaggistico potrebbe essere negativo. “Si tratta di una zona che non è sottoposta alcun tipo di vincolo-puntualizza assessore all’urbanistica Giampaolo Scorrano -È una zona priva di essenze di pregio, con rocce affioranti. Nulla osta, dunque, alla realizzazione di una piscina secondo i termini di legge. Vorrei ricordare che si tratta di una vecchia delibera che la precedente amministrazione non ha portato in consiglio solo perché mancavano 45 giorni alle elezioni. Nessuna incidenza particolare sulla scarsa vegetazione e l’affioramento della roccia. Se devo installare una piscina, preferisco farlo sulla roccia anziché dove c’è il deflusso delle acque, nella parte di vegetazione”. Il consigliere di centrosinistra Antonio De Matteis si è detto favorevole alla realizzazione della piscina e alla riqualificazione di una masseria abbandonata: “Gli imprenditori devono essere aiutati a intervenire e riqualificare vecchie strutture”.
LECCE SUPERERÀ QUOTA 700 STRUTTURE TURISTICHE
Lecce si conferma la città ideale per gli investimenti in ricettività turistica con 1 milione di visitatori e tantissime attività che continuano a sorgere. I numeri sono stati comunicati ieri nella Commissione attività produttive di Palazzo Carafa: le strutture ricettive in città sono 696, soprattutto concentrate nel centro storico, ma ne stanno nascendo molte altre. Ci sono progetti di rilancio anche di vecchi hotel: in primis il Cristal (chiuso da 13 anni, con 64 camere e 128 posti letto) e l’hotel Cappello, che sarà completamente riqualificato e rilanciato. In pieno centro storico, invece, rinasce il vecchio Palazzo INPS, che diventerà un albergo di 60 camere, tra via XXV Luglio e l’angolo di via Fazzi. Previste due nuove strutture anche nelle marine (San Cataldo e Torre Chianca). In totale sono 22 le vere e proprie strutture alberghiere già operative a Lecce, 39 affittacamere extralberghiere, 77 case vacanze e 15 residence. Alcune società hanno investito per ristrutturare importanti palazzi che sono diventati strutture extra lusso. Ma il vero boom in questi anni ha riguardato soprattutto i b&b familiari nella città di Lecce (che non necessitano di apertura della partita iva, a patto che il proprietario risieda all’interno e possono offrire fino a un massimo di 9 posti letto), che sono saliti a quota 311 (senza considerare gli abusivi e quelli in nero). Sono di meno i B&B imprenditoriali (che hanno l’obbligo di partita iva e un tetto massimo di 6 camere e 18 posti letto), che salgono a quota 132. C’è ancora molta illegalità nel settore che l’assessore al ramo, Maria Gabriella Margiotta, promette di sradicare con controlli mirati. L’idea è di non limitare i B&B (come ha fatto Firenze nel centro storico), ma di garantire controlli costanti con l’aiuto delle forze dell’ordine.
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