Il ragazzo è accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e fabbricazione e utilizzo di ordigni esplosivi. Il questore di Bolzano: «Concreti progetti di attentati terroristici»
Blitz, all’alba di oggi (mercoledì), della Sezione antiterrorismo della Digos di Bolzano. Un quindicenne altoatesino è stato arrestato con l’accusa di far parte di un gruppo satanista, neonazista e suprematista, pronto a compiere un atto terroristico (avrebbe dovuto uccidere una persona vulnerabile e poi pubblicare il video dell’omicidio sul dark web) in occasione della “Settimana del terrore”.
Il minorenne è un “militante”, attivo su vari canali Telegram i cui membri stavano preparando una serie di azioni terroristiche. A ciascuno, era affidato il compito di scegliere una vittima, tra persone vulnerabili, riprendere l’omicidio e pubblicare il video su un sito russo del dark web. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il quindicenne altoatesino avrebbe «contribuito attivamente alla realizzazione del piano», e dimostrato la propria «lealtà» al gruppo riproducendo i simboli della setta su muri e veicoli in sosta, nei pressi di un impianto sportivo della provincia. Luogo peraltro scelto come teatro per l’omicidio.
Dopo aver acquisito conoscenze specifiche in materia di esplosivi attraverso ricerche online, ed essersi auto-ripreso con il cellulare mentre sperimentava un ordigno rudimentale, si era dichiarato pronto a passare all’azione, e a portare a termine l’attacco terroristico. Ed è stato in quel momento che gli agenti della Digos sono passati all’azione per impedirglielo.
Poco prima che facessero irruzione in casa sua, all’alba, è riuscito a inviare un ultimo messaggio nella chat di gruppo: «I have the fed on the door» («ho la polizia alla porta»). Il ragazzino è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale per i minorenni di Bolzano, su richiesta della Procura, e scortato presso l’istituto di custodia minorile di Treviso. È accusato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, fabbricazione e utilizzo di ordigni esplosivi, porto abusivo d’armi, danneggiamento aggravato, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Da una prima analisi dei dati salvati sul suo smartphone, sono emerse immagini e video di aggressioni, omicidi e sparatorie scolastiche, inclusi contenuti pedopornografici, oltre che filmati delle frange più radicali dell’Islam, quali video sullo Stato Islamico, attentati, decapitazioni, sparatorie nelle scuole e sostanze esplosive auto-prodotte. Materiale frutto di ricerche che faceva tramite motori di ricerca con l’intelligenza artificiale, che interrogava anche per avere informazioni sullo stato emotivo dei terroristi durante l’esecuzione di atti cruenti, oltre che sulla percezione del dolore da parte degli attentatori suicidi durante il “martirio”. Sul web si muoveva agilmente, e ha dimostrato di possedere anche conoscenze nel campo delle criptovalute, dal momento che è risultato essere possessore di un portafoglio di bitcoin.
Il questore di Bolzano, Paolo Sartori, parla di una «situazione assai delicata e complessa. Inquietante da qualunque punto di vista la si voglia analizzare, sia per la giovanissima età dell’arrestato, sia per i contesti eversivi e terroristici internazionali nei quali si è fatto coinvolgere, sia, soprattutto, per i concreti progetti di attentati terroristici e omicidi che si era proposto concretamente di attuare». Restano da chiarire però diversi elementi, sui quali proseguono le indagini della Digos. A partire da quale fosse e quanto fosse estesa la rete di contatti del minorenne arrestato.
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