Dietro le quinte della redazione dell’editore “Terre di mezzo”- aperta al pubblico in occasione di Bookcity per festeggiare il trentesimo compleanno -, si respira un’atmosfera familiare e nel team di lavoro si percepisce un armonico scambio intergenerazionale, lavoratori e lavoratrici con i capelli bianchi affiancati da tanti giovani. Sabina, responsabile senior del progetto Scuola, mi accoglie con Sara, editor e referente della collana “Archivio”
“Terre di mezzo”: evocativo è già il nome dello street magazine nato a Milano nell’ottobre 1994, e dell’Editore, che solo due anni dopo comincia a pubblicare anche libri accanto al giornale, per offrire alle inchieste uno spazio adeguato. Nel nome brilla la predisposizione a rifiutare muri o barriere, che dividono nazioni e culture, e l’orientamento a attraversare appunto “le terre di mezzo” con attitudine all’accettazione dell’altro, al riconoscimento e all’inclusione. Per usare il lessico civile di Massimo Recalcati, i confini sono abitati e vissuti come luoghi porosi di transito, in grado di alimentare lo scambio con l’alterità per allargare l’orizzonte del mondo .
Le narrazioni del giornalismo d’inchiesta gettano ponti su periferie e marginalità, carcere e disagio psichico e intercettano tematiche emergenti, come il consumo alimentare consapevole, il volontariato giovanile e un nuovo turismo lento e rispettoso dell’ambiente, che nel tempo ispira la ricca collana di guide ambientali per viaggiare a piedi o in bicicletta lungo pellegrinaggi antichi e moderni.
In questo nostro tempo, ove prevale la pulsione securitaria e l’altro viene da molti considerato non solo straniero, ma nemico, non abbiamo bisogno di muri, ma di ponti, come sostiene, con la consapevolezza di chi ha fatto il mestiere del muratore, lo scrittore Erri de Luca: i muri servono sempre per dividere, anche in uno stesso appartamento. Unica opera edilizia cordiale è il ponte, che serve ad unire non a dividere, a collegare, a scavalcare le rivalità, parola che appunto proviene dallo stare su due rive opposte.
In questi decenni l’Editore è entrato in distribuzione in libreria a livello nazionale con collane di albi illustrati, ha accompagnato il cambiamento socioculturale, ma le radici dell’avventura editoriale milanese sono rimaste saldamente agganciate alla sensibilità delle origini.
La maggior parte dei libri del catalogo è dedicata alla fascia d’età da 0 a 14+ (la storica collana “L’acchiappastorie” e la nuova collana a fumetti “UAU!”) e vanta titoli ormai ‘classici’, come “La grande fabbrica delle parole”.e le avventure del ”Cane puzzone”. La collana “Slanci” propone storie che danno voce ai sentimenti che popolano gli anni della transizione all’età adulta, cercando strategie comunicative per intercettare i giovani lettori. “Un ragazzo è quasi niente”, per esempio, lo fa con una cifra stilistica originale in versi sciolti, che raccontano la fragilità di un sedicenne ben lontano dallo stereotipo del maschio che non piange mai e mostra sempre i muscoli.
Pochi e molto selezionati i titoli per adulti della collana “I biplani”, voci nuove, ma anche inediti di autori noti , tutti impreziositi da progetti di illustrazione. Tra questi, “La prima frase è sempre la più difficile”della poetessa polacca Wisława Szymborska, sulla forza dell’ispirazione, che non è privilegio esclusivo di poeti e artisti, ma per tutti capacità di mantenere intatto lo stupore per le cose; “Il ragazzo selvatico” di Paolo Cognetti, che racconta il trasferimento da Milano in una baita di montagna con la speranza di ritrovare l’ispirazione a scrivere, e “Contro tempo” di Antonio Tabucchi, che ha per protagonista un uomo di fronte a un bivio che lo fa deragliare con serenità verso l’imprevisto.
“Terre di mezzo” si occupa anche della storia dal basso e delle memorie della gente comune , attraverso la collana “Archivio”, che pubblica i migliori diari dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Il vincitore del Premio Tutino 2023, “Tutta la polvere del mondo in faccia”, è un diario della malattia, affrontata con coraggio, ma soprattutto con il supporto di una comunità di affetti, che, come un branco di delfini, ti spinge avanti.
Per valorizzare la scrittura diaristica che dà voce ai migranti, è stato ideato anche il concorso DiMMi (Diari Multimediali Migranti), che non rimane confinato alle biografie di chi arriva con i barconi. Nell’ultima antologia pubblicata a settembre, “Nella stessa acqua”, sono raccolte storie che spaziano dalla violenza alla carcerazione, dall’attivismo al lavoro senza sicurezza e tutela, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi dei diritti e del dialogo interculturale.
Nel corso di quest’ultimo anno l’editore ha potenziato anche il canale di ascolto del mondo dell’educazione, attraverso focus group, una newsletter e webinar tematici, che intendono incrementare il dialogo con le scuole.
Grazie all’Associazione “Insieme nelle Terre di mezzo” si festeggiano anche altri due compleanni: 20 candeline per Fa’ la cosa giusta, fiera nazionale che valorizza le “buone pratiche” di consumo e produzione e gli stili di vita sostenibili, attraverso un programma culturale in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. La ventunesima edizione è in programma dal 14 al 16 marzo 2025 nei padiglioni di Fiera Milano Rho .
24 candeline per La Notte dei senza dimora, iniziativa per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della povertà estrema e dell’emarginazione sociale., che riguarda a Milano 2.343 persone che vivono in strada o sono ospiti in centri di accoglienza, come attesta la ricerca della Fondazione Rodolfo de Benedetti . Qui puoi ascoltare il podcast delle loro storie.
Rita Bramante
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