La grande passione degli italiani non sempre riesce a collimare con un’accessibilità generale a causa dei costi, degli spazi a disposizione e della sicurezza
L’Italia si conferma un Paese di appassionati di sport. Il recente studio Sport come benessere: fra il dire e il fare promosso da Cisalfa Group ha infatti rivelato che l’80% degli italiani (4 su 5) pratica attività fisica e che la stessa percentuale ritiene fondamentale inserire i valori fondamentali dello sport, dell’alimentazione e della salute fin dalle scuole dell’obbligo, ma allo stesso tempo in molti ritengono che l’attività sportiva non sia ancora accessibile a tutti. Il 31% dei partecipanti alla ricerca auspica infatti una riduzione dei costi, il 29% la creazione di più spazi pubblici attrezzati per lo sport, mentre il 24% insiste anche sul tema della sicurezza per chi si allena di sera e all’aperto.
Italiani e sport: Lo studio
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Da un lato, quindi, i dati sono molto positivi, dall’altro però ci sono ancora dei tasselli da mettere a posto. Ad esempio, il 50% sottovaluta l’importanza della costanza nell’esercizio fisico per raggiungere un benessere duraturo e il 20% ha una vita sedentaria, in particolare tra le donne over 65 e tra i residenti nel sud Italia. La ricerca, realizzata da Cisalfa Group in collaborazione con Community Research&Analysis, offre quindi dati importanti sui quali ragionare, anche dal punto di vista della relazione tra sport, benessere e salute: “Abbiamo promosso una ricerca per coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni sul rapporto tra sport e benessere a partire dall’età scolastica, ma, allo stesso tempo, puntiamo ad accendere i riflettori su quanto ci sia ancora da fare per rendere l’attività sportiva più accessibile per tutti: in questo senso, è necessario fare sistema con le istituzioni non solo per incentivare la pratica sportiva a tutti i livelli, ma anche per avere disponibilità di strutture equamente distribuite su tutto il territorio nazionale. A partire dal 25 febbraio, gli studenti delle scuole superiori avranno un supporto per riflettere su come l’attività sportiva diventi un motore capace di influenzare positivamente molteplici aspetti della vita e favorire una crescita e un mantenimento sani e completi della propria persona. Tutto questo è in linea con la nostra filosofia: credere in un mondo in cui il benessere nasce dallo sport” ha spiegato Boris Zanoletti, Direttore Generale di Cisalfa Group.
Gli sport più praticati e il rapporto con salute e alimentazione
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Per quasi la metà degli italiani (48,3%) lo sport è un elemento centrale, in particolare tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (55,5%). Gli sport più praticati sono quelli individuali come corsa o nuoto, che hanno fatto registrare l’81,7% delle preferenze, mentre il 20,8% si dedica a sport di squadra. Lo studio ha anche indagato sulla crescente consapevolezza delle persone del legame tra attività fisica e alimentazione, riconosciuto dall’84% degli italiani, anche se comunque il 13% ha ammesso di non prestare particolarmente attenzione alla propria dieta, soprattutto tra i più giovani. Fondamentale, in questo senso, l’educazione alimentare: l’83,4% degli intervistati ritiene che fin dalle scuole elementari debbano essere insegnate delle abitudini alimentari sane. Molto importante è anche il rapporto tra sport e salute, non solo fisica ma anche mentale: il 91,3% degli italiani riconosce come questo aiuti a ridurre il rischio di obesità, mentre il 74,5% ritiene che incida favorevolmente nella qualità del riposo e del sonno. Per il 74,7% degli italiani inoltre porta a una diminuzione dello stress, oltre a un miglioramento della concentrazione (71,9%) e a un aumento del rilassamento (68,4%). Ciò nonostante, sono ancora in tanti (il 43,1%) a credere che dei semplici movimenti quotidiani possano bastare a sostituire un’attività fisica strutturata.
Accessibilità, relazioni e tecnologia
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La ricerca si è poi allargata anche su temi trasversali: il 72,8% degli italiani riconosce nello sport un valore educativo e formativo che si riflette anche nella vita di tutti i giorni, con un miglioramento importante anche dal punto di vista dell’inclusione sociale. Proprio per la sua importanza, in molti hanno però fatto notare delle difficoltà ancora presenti nell’accessibilità allo sport: il 31% ha posto l’attenzione sulla necessità di migliorare l’accessibilità economica delle attività sportive mentre il 28,9% chiede più spazi pubblici dedicati allo sport come campetti, piste ciclabili e parchi. Inoltre, l’uso crescente delle tecnologie nello sport (dagli smartwatch ai tradizionali contapassi) non può essere ignorato, anzi: quasi la metà degli italiani (45,9%) utilizza app per la pratica sportiva e per monitorare la propria salute. Infine, la metà degli intervistati riconosce il potenziale dell’Intelligenza Artificiale (IA) nell’analizzare le prestazioni degli atleti aiutando a creare degli allenamenti personalizzati (49,7%) e nell’assistere gli arbitri nelle decisioni (48,3%), anche se il 29,0% ritiene che questo tipo specifico di tecnologia non abbia alcun tipo di utilità in ambito sportivo.
Gazzetta dello Sport
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