Suggerimenti e azioni contro lo spreco alimentare in una mini-guida edita da Fondazione Barilla – Foto 1 di 4

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La nuova pubblicazione di Fondazione Barilla si intitola ‘Il Libro del Risparmio’, mini-guida di circa 120 consigli e soluzioni pratiche per combattere lo spreco di cibo e aiutare a risparmiare.

Diffondere la cultura del risparmio è uno degli obiettivi centrali del libro oltre al fatto di suggerire come diventare più abili e attenti nelle fasi di conservazione, preparazione, pianificazione e consumo di cibo.

La nuova mini-guida, disponibile per tutti gratuitamente online sulsito di fondazionebarilla.com è stampata anche in una tiratura limitata di 200.000 copie che verranno distribuite al pubblico su richiesta e poste in siti strategici per comunicare la lotta allo spreco alimentare.

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Il libro del risparmio cerca di unificare l’interesse personale con quelli della comunità e dell’ambiente.

Paolo Barilla, vicepresidente della Fondazione Barilla e del Gruppo Barilla, sottolinea quanto lo spreco nasca dalla disattenzione e quanto il porre attenzione alle scelte alimentari, a ciò che si mette in un piatto e all’azione di mangiare aiuta ad aumentare la consapevolezza di ognuno.

Riccardo Valentini, professore e premio Nobel per la Pace con l’IPCC, analizza quanto lo spreco alimentare a livello globale assuma dimensioni molto rilevanti: circa un terzo del cibo prodotto finisce per essere buttato, dal campo alla tavola.

Il professor Valentini è testimone insieme al volto televisivo Mara Maionchi, di alcune clip di comunicazione che mettono in pratica in video i consigli presenti nel libro, sottolineando come semplici gesti quotidiani possano fare una grande differenza.

“Fare attenzione – dichiara Maionchi – è più divertente che sprecare ed essere distratti. Con questa mini-guida e i ragionamenti di Valentini ho aperto la parte del cervello disattenta e ho trovato una realtà fatta di piccole nuove attenzioni e soluzioni furbe e intelligenti”.

La strana coppia ha girato, in alcune delle clip video, la ricetta di come fare un gustoso pesto con i resti delle foglie di un mazzetto di carote oppure come fare durare i rametti di rosmarino in casa, posti in barattolini di acqua come fossero vasi di fiori che, inoltre, profumano l’ambiente.

Può sembrare ovvio, ma unite ad altre piccole azioni concrete, si può ridurre la cifra titanica di oltre un miliardo di tonnellate di cibo sprecato, diventando, ognuno, parte della soluzione.

Matteo Pauri, direttore di Fondazione Barilla, pone l’accento sull’opera di divulgazione della Fondazione stessa: “Dopo anni di studi e ricerche, Fondazione Barilla intende rivolgersi alle persone, a tutti noi con un approccio positivo, fornendo gli strumenti per comprendere ed agire. Con Il Libro del Risparmio si vuole contribuire a combattere lo spreco alimentare, perché attraverso un approccio più consapevole possiamo finalmente restituire al cibo il grande valore che merita”.

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A dare voce alla grande distribuzione e al mondo economico-finanziario, c’è anche Astrid Palmieri, chief sustainability officer di Esselunga, interessati in prima linea a ridurre lo spreco alimentare e a creare collaborazione con i fornitori per ottimizzare i tempi di consegna, in modo da assicurare un cibo più fresco possibile, ad a ottimizzare gli eccessi tramite un riordino automatico, in modo da calcolare la quantità giusta di richiesta, e a collaborare con realtà quali Banco Alimentare e Pane Quitidiano (ai quali hanno donato circa 4 milioni di pasti nel 2024).

La piattaforma tech di blochchain Megamark che opera in sud Italia, diretta da Francesco Pomarico, è un altro esempio virtuoso che si occupa di mettere online prodotti vicino alla scadenza e trovare partner che portano cibo a chi ne ha bisogno, in modo veloce e tracciato. 

Finanza e banche, rami che si occupano di presente e futuro, sono concordi nel creare una cultura della cura, come sostiene il direttore commerciale di Banca Mediolanum, Stefano Volpato.

“Siamo passati dal periodo in cui si aggiustava tutto a quello nel quale si butta tutto, anche le relazioni. La sostenibilità è pensare a migliorare l’oggi, sostituendo la cultura dello spreco con la cultura della cura. Nei giovani, che spesso non sono totalmente autonomi se non quando raggiungono la mezza età, va ripetuto che non esiste solo oggi, ma anche domani e dopodomani. Bisogna imparare a raccontare che chi fa le cose per bene è di ispirazione, chi rispetta l’altro è di esempio. Una nuova mentalità dove fare bene, ottimizzazione e risparmio, tutti insieme, anche se ognuno nel proprio ambito, porta nuove e costruttive soluzioni”. 

 





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