“Cane aggredito da un lupo. A Pieve Santo Stefano aumentano gli avvistamenti “

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Arezzo, 13 febbraio 2025 – “Nella mattinata di ieri, 11 febbraio, un lupo ha attaccato un cane in un’area privata” è quanto segnalato dal Comitato Resistenza Pastorale e Comitato Emergenza Lupo Arezzo.

“L’animale, di proprietà di un pievano era stato portato fuori per fare una passeggiata ed i propri bisogni, ma è stato intercettato da un lupo, fra i due animali è iniziato uno scontro violento. Il lupo ha attaccato il cane alla gola, provocando ferite che, fortunatamente, non si sono rivelate mortali grazie al collare indossato dall’animale domestico.

Il proprietario del cane, trovandosi a meno di venti metri di distanza, si è portato a ridosso del lupo, che infastidito dalle urla e dalla presenza minacciosa dell’uomo, lo ha messo in fuga. Il predatore si è quindi ritirato nel vicino bosco.

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Negli ultimi tempi, Pieve Santo Stefano, comune della Valtiberina con una popolazione di poco inferiore ai 3.000 abitanti, ha registrato un vertiginoso incremento di avvistamenti e attacchi da parte dei lupi. Solo il 7 Febbraio scorso, un lupo è stato visto e fotografato nei pressi della palestra del paese nel tardo pomeriggio.

L’animale si trovava nel centro abitato, a poche decine di passi dai frequentatori della palestra, inclusi bambini, e dai passanti della zona. Non lontano da Pieve Santo Stefano a Ville di Roti è presente da molti anni una numerosa colonia felina.

Recentemente decimata dalle predazioni di lupi, che da tempo frequentano quella stessa area, come riferito dal proprietario del cane aggredito. Nelle campagne circostanti, la presenza del lupo e i suoi ululati sono diventati una costante.

I cacciatori locali riportano avvistamenti di branchi di lupi nei boschi che arrivano alle 8 unità, una consistenza numerica in costante aumento. Lupo avvistato nel centro di Pieve Santo Stefano Lupo avvistato nei pressi della palestra di Pieve Santo Stefano Cane aggredito a Pieve Santo Stefano La situazione non può essere sottovalutata.

Le predazioni sui cani sono all’ordine del giorno e i lupi sono presenti permanentemente nei centri abitati e nei luoghi frequentati dall’uomo. La progressiva scomparsa dei gatti della colonia felina è un ulteriore segnale allarmante.

Chi sostiene che questa sia una situazione normale tenta, inutilmente, di indottrinarci all’idea che il lupo non sia pericoloso per l’essere umano e che la sua popolazione non sia così numerosa come invece appare. Il territorio aretino è duramente colpito dagli attacchi predatori dei lupi, sia ai danni degli animali da compagnia che di quelli da reddito.

Non siamo stati nemmeno immuni agli attacchi nei confronti degli esseri umani. Ricordiamo quanto accaduto il 1° novembre 2024, quando nel comune di Cortona un ciclista venne azzannato a una gamba da un lupo. La situazione è palesemente fuori controllo. Ci teniamo a ricordare, come, grazie all’iniziativa del Comitato Emergenza Lupo Arezzo e al consigliere regionale Marco Casucci, il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato una mozione che prevede l’introduzione di tamponi salivari in tutti i pronto soccorso toscani.

Questa misura mira a raccogliere campioni di DNA dalle ferite in caso di aggressioni, al fine di distinguere tra attacchi di lupi, cani o ibridi, migliorando così la gestione e la comprensione di tali eventi. È fondamentale attuare misure di tutela concrete per garantire la sicurezza della popolazione e la protezione degli animali domestici e da allevamento.

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A tal proposito, è importante ricordare che nel dicembre 2024 il Comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato a favore del declassamento dello status di protezione del lupo, passando da “rigorosamente protetto” a “protetto”.

Questa decisione, che entrerà in vigore il 7 marzo 2025, apre la strada a una gestione più flessibile della specie, consentendo agli Stati membri di adottare misure più efficaci per controllare la popolazione di lupi e mitigare i conflitti con le attività umane, ma siamo consapevoli anche del fatto che prima che ogni stato membro UE e ogni regione italiana prendano atto del provvedimento, potrebbero passare anche alcuni anni, anni in cui, però, non possono essere lasciati soli né gli allevatori e nemmeno i cittadini che si vedono minacciati da questo animale.

È essenziale che le autorità competenti implementino strategie adeguate per garantire una convivenza sicura tra l’uomo e il lupo, tutelando al contempo le attività produttive e la sicurezza dei cittadini”.



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