Il deposito di aerei dismessi più grande al mondo 

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Pochi chilometri a sud est di Tucson, in Arizona, nel sud ovest degli Stati Uniti, si estende un enorme deposito grande oltre tre volte Central Park: si trova in una zona desertica circondata da una parte periferica della città e dentro ci sono migliaia di aerei dismessi di molti tipi, prevalentemente militari. Il deposito è soprannominato “the boneyard”, il cimitero: è un luogo suggestivo, talvolta utilizzato come scenografia per film e serie televisive, e le sue foto scattate dall’alto circolano spesso sui forum online di persone appassionate di aviazione.

Il “309th Aerospace Maintenance and Regeneration Group” (AMARG) è la più grande struttura di stoccaggio e conservazione di aerei al mondo. Al suo interno ci sono circa 3.200 aerei di una settantina di tipi diversi, provenienti da tutte le agenzie del governo statunitense che si servono di questo tipo di mezzi.

Sono perlopiù aerei militari del dipartimento di Difesa, da combattimento e non, ma ci sono anche mezzi di agenzie civili come la NASA o il dipartimento dell’Agricoltura, che utilizza gli aerei per seminare i campi, spegnere gli incendi, distribuire insetticidi e fertilizzanti sui campi, oppure cibo per i pesci nelle zone acquatiche e marine che ricadono sotto la giurisdizione statunitense. Alcuni aerei sono ancora interi, altri no, e vengono utilizzati per prelevare pezzi di ricambio per altri aerei ancora in attività: nel deposito ci sono oltre 6mila motori e circa 280mila pezzi di attrezzatura di vario tipo.

La zona di Tucson è il posto ideale per la conservazione degli aerei e i loro pezzi. L’Arizona infatti è uno stato desertico e ha un clima molto secco: c’è poca umidità, quindi un minor rischio di corrosione dei metalli, e un suolo molto duro che impedisce a mezzi molto pesanti come gli aerei di affossarsi nel terreno, anche se restano nello stesso punto per molti anni.

– Leggi anche: Il cimitero dei sottomarini nucleari russi

L’AMARG esiste con questo nome dall’inizio degli anni Duemila. È collocato nella base militare Davis-Monthan, che esisteva già ai tempi della Seconda guerra mondiale, e iniziò a essere utilizzato come deposito già nel 1945, per lo stoccaggio di qualche centinaio di aerei precedentemente usati in guerra.

Negli anni seguenti il deposito iniziò a essere usato anche per sostituire pezzi di aerei ancora in attività e per vendere aerei ai governi stranieri, funzione che ha ancora oggi. Sempre negli anni Cinquanta dal deposito vennero per esempio prelevate e rinnovate centinaia di aerei dismessi per riutilizzarli nella guerra di Corea, che fu combattuta tra il 1950 e il 1953 tra la Corea del Sud, sostenuta da vari paesi occidentali, e la Corea del Nord, sostenuta invece da Cina, Unione Sovietica e da una serie di governi dell’Europa orientale.

Nel 1965 il deposito venne ampliato, denominato Military Aircraft Storage and Disposition Center e ci vennero trasferiti altri 800 aerei fino a quel momento conservati in un deposito della marina vicino a Phoenix, sempre in Arizona. Un ulteriore ampliamento fu deciso dopo il ritiro degli Stati Uniti dal Vietnam, negli anni Settanta: allora il deposito raggiunse gli oltre 6mila aerei.

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Oggi l’AMARG è utilizzato in vari modi. Alcuni aerei dismessi vengono utilizzati per creare nuove armi, per esempio nel programma per trasformarli in droni, attivo dagli anni Settanta. Il sito specializzato in questioni militari War on the Rocks spiega che, una volta trasformati in mezzi che non necessitano di un pilota, gli aerei dismessi possono essere riempiti di missili o esplosivi e lanciati contro uno o più obiettivi. Da quando è entrato in vigore il programma sono oltre mille gli aerei a essere stati trasformati in droni, e oggi il deposito di Tucson è diventato una specie di punto di riferimento per questo tipo di trasformazione.

In altri casi gli aerei dismessi vengono mantenuti nel deposito solo per prenderne e riutilizzarne dei pezzi, fino a quando non c’è più nulla da prelevare e le agenzie governative che li posseggono chiedono al deposito stesso di demolirli. In questo caso dal mezzo vengono estratte tutti i componenti più pericolosi, o che non si vogliono disperdere nell’ambiente, come le sostanze tossiche o quelle esplosive: quel che resta, di solito acciaio, viene poi schiacciato con dei macchinari e infine passato in un trituratore, per poi essere utilizzato per produrre pezzi di ricambio, magari per le automobili.

L’AMARG è utilizzato anche come deposito sicuro di armi di cui gli Stati Uniti intendono monitorare la posizione e la circolazione. Dopo il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan nel 2021, per esempio, il governo statunitense ha portato nel deposito di Tucson una serie di elicotteri che aveva acquistato per darli in dotazione all’esercito afghano: quegli elicotteri sono rimasti nell’AMARG per un po’, per poi essere spediti all’esercito ucraino in seguito all’inizio dell’invasione russa.

In altri casi ancora i mezzi dismessi possono essere mantenuti nel deposito per inviare dei messaggi: nell’AMARG c’è per esempio un cumulo di B-52, cioè bombardieri strategici inclusi tra le armi vietate dal primo trattato START (Strategic Arms Reduction Treaty), un accordo stretto nel 1991 tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Nell’accordo entrambe le parti si impegnavano a non utilizzare più alcuni tipi di armi, nucleari e non: l’Economist scrive che mantenere quei bombardieri in mostra, visibili ai satelliti, serve agli Stati Uniti per manifestare la propria aderenza agli impegni presi con il trattato.



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