Il mercato della Sardegna punta sul market place

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I mercati ortofrutticoli all’ingrosso rispetto a 20 o 30 anni fa hanno visto crescere esponenzialmente  la concorrenza. A iniziare dalla Gdo e negli ultimi anni da piattaforme digitali – dai grandi  player mondiali come Amazon Fresh ai piccoli produttori che riescono a distribuire  la loro merce in tutto il mondo – che grazie alla tecnologia  riescono a presidiare fette di mercato sempre più ampie. 

Che fare? Al mercato  di Sestu – non lontano da Cagliari e sito di riferimento per la Sardegna – stanno aprendo un marketplace b2b. Myfruit.it ne ha parlato con uno dei protagonisti: Marco Biasin della società Ecommerce School che partecipa  al progetto finanziato con risorse del Pnrr con l’ente gestore Coagri (uno dei pochi mercati gestito direttamente dagli imprenditori) che ha ingaggiato la società  Abilita (specializzata nel mondo digitale e alla guida del progetto) e Noasolution (si occupa degli aspetti logistici). Ecommerce School copre la dimensione strategica e tecnica dell’e-commerce . 

L’obiettivo 

Biasin lo sintetizza in poche righe: “Creare un marketplace b2b, inizialmente rivolto esclusivamente ai grossisti del mercato ortofrutticolo di Sestu. Tuttavia, c’è già un forte interesse per ampliare l’offerta, includendo altri grossisti e distributori, con un focus particolare sul settore Horeca e sulla distribuzione di piccole e medie dimensioni”.

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La sempre maggior presenza di preparati con frutta – a iniziare dalle più semplici spremute – e della crescita di vegani, vegetariani e flexitariani  rende questo settore più attento e selettivo nella ricerca dei prodotti. E qui i mercati possono giocare un ruolo. Più veloce, snello ed efficace con la digitalizzazione. 

Il cronoprogramma

Il progetto, come sottolinea Biasin, hai suoi tempi: “Sarà sviluppato in più fasi. La prima prevede il go-live intorno a settembre, con un sistema che consentirà la ricezione degli ordini senza integrazione immediata del pagamento. Successivamente, verrà implementata la possibilità di pagamento online e, in una fase ancora successiva, la contrattazione diretta tra le parti. Questo modello rispecchia l’evoluzione già avvenuta nei mercati ortofrutticoli fisici, dove la contrattazione diretta è meno frequente rispetto al passato e si punta sempre più a fornire un servizio efficiente”.

Sistema integrato con i gestionali aziendali

Più nel concreto: “Sarà un marketplace strutturato, con ordini integrati nei gestionali dei grossisti. È probabile che venga sviluppata anche un’app dedicata, per rendere la digitalizzazione ancora più accessibile agli operatori del settore.

I grossisti in prima linea

Una particolarità del mercato di Cagliari è la sua proprietà che non fa capo a un Comune o a una Regione. “Un elemento distintivo del mercato di Sestu è che è gestito direttamente dai suoi operatori, una caratteristica rara in Italia. Questo rappresenta un grande punto di forza: il marketplace nasce dalle esigenze reali degli imprenditori“. Anche negli altri mercati gli operatori sono a favore e lottano per la digitalizzazione, ma in Sardegna  non c’è ombra di dubbio sulla loro volontà.  A guidarli Vincenzo Pisano, presidente di Fedagro Sardegna, che ha utilizzato una interessante metafora: “Le contrattazioni dalla galleria fisica a quella virtuale”. 

L’innovazione delle nuove generazioni 

“Durante le visite al mercato di Sestu, ho notato anche la presenza di molti giovani – sottolinea l’imprenditore – che vedono nella digitalizzazione un’opportunità per il futuro delle loro aziende. Questo progetto modernizza il commercio”.

Infine, “c’è una riflessione più ampia sul ruolo dei mercati ortofrutticoli. In passato erano al centro delle città, come ha detto di recente l’amministratore del mercato Giorgio Licheri – poi, a causa delle scelte urbanistiche, sono stati spostati in periferia, facendo perdere loro visibilità. La grande distribuzione ha teso a bypassare questi intermediari, ma i mercati restano fondamentali per la determinazione dei prezzi e per la regolazione della domanda e dell’offerta”. 

“Questo strumento digitale potrebbe restituire loro una centralità che oggi si sta perdendo, trasformandoli non solo in hub logistici, ma in attori protagonisti del settore agroalimentare”.

La ricetta dell’amministratore Licheri 

E a proposito di Licheri in un lungo post sui social constata con i numeri il declino della filiera ortofrutticola sarda. Ma sottolinea l’importanza alcune ricette, quelle sta sperimentando al mercato: “Il Mercato Agroalimentare della Sardegna sta già lavorando su progetti concreti, quali: “Il Mercato Agroalimentare della Sardegna sta già lavorando su progetti concreti, tra cui il marketplace digitale per vendere i prodotti locali; l’efficientamento energetico con la comunità energetica Via del Sole; il Distretto rurale Sud Sardegna per rafforzare la filiera agricola”. Tradotto: transizione digitale ed energetica. 

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