Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore – L’altra notte ho sognato un’opposizione che incalza il governo perchĂ© contenga i costi energetici, ho sognato un’opposizione che difende la manifattura, un’opposizione che ama gli operai. Che sogno meraviglioso!
Corrado Beldì
presidente Laterlite S.p.A.
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Al direttore – L’iniziativa della Regione Toscana di approvare una legge per disciplinare il suicidio medicalmente assistito, credo si possa dire con  volontĂ deliberatamente provocatoria,  non mancherĂ di aprire numerosi conflitti: con lo stato riguardo alle attribuzioni dei poteri regionali, con la classe medica sempre contraria a leggi che sottraggano le decisioni tragiche sulla fine della vita alla alleanza tra il medico il paziente e la sua famiglia e, naturalmente con i vescovi italiani che giĂ hanno espresso in piĂą occasioni la grave preoccupazione per la emanazione della suddetta legge. Vedremo. Ma c’è un altro aspetto che mi preme sottolineare ed è quello non della presenza dei cattolici nella vita politica, giĂ sussistente nei diversi schieramenti politici, ma la reale rappresentanza che dette presenze riescono a esprimere nel campo dei valori derivanti dalla tradizione cattolica. Allora, assai preoccupante sembra essere la situazione generatasi in Italia dove il cattolicesimo appare sempre piĂą ridimensionato con l’avanzare di concezioni relativiste che respingono l’idea della sussistenza di una concezione etica assoluta derivante dalla storia. Il  clima odierno, assai insidioso per l’attacco globale condotto ai princìpi evangelici e al magistero della Chiesa, in adesione a una attuale visione culturale  che vorrebbe relegare, le manifestazioni di autentica e lodevole religiositĂ popolare, in una sfera esclusivamente privata,  non in grado di esternare, in una societĂ postmoderna, qualsiasi influenza, richiede un approfondimento complessivo sul ruolo che il laicato cattolico deve riassumere in coordinamento con l’episcopato per aprire un confronto con i vari movimenti politici per recuperare nel paese i princìpi fondanti della tradizione cattolica. Appare urgente, allora, la definizione di una questione cattolica sulla quale imperniare il futuro della Patria italiana. In questo contesto è di conforto prendere atto della rinnovata attenzione dell’episcopato italiano verso le iniziative di carattere socio-politico intraprese da vari settori del laicato cattolico. Anche di questi temi si parlerĂ durante un convegno in programma alla Camera il prossimo 25 febbraio, promosso dall’associazione “Politica e societĂ nell’impegno dei cattolici”.
Vincenzo Saraceni
giĂ presidente dei medici cattolici italiani
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Al di là del problema della costituzionalità , il tema è quello che abbiamo provato a mettere a fuoco ieri: la scelta della Toscana è un passo verso una direzione pericolosa, perché fa uscire la questione dell’eutanasia dalla cosiddetta “area grigia”, dalle situazioni in cui sono cioè i medici e i famigliari a ragionare su un tema reale, e trasforma il suicidio assistito in un affare e in un dovere di stato, facendo scorrere la pallina dei diritti verso il piano inclinato dell’eutanasia, dove si sa da dove si comincia e non si sa dove si finisce (chiedere per credere ai legislatori e ai medici canadesi).
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Al direttore – Che coincidenza! Nello stesso giorno (10/02) in cui il Foglio pubblica un pregevole articolo-saggio a firma dello storico Andrea Graziosi, “La morale non è politica”, in cui si analizza criticamente la situazione della sinistra italiana ed europea che, anzichĂ© affrontare  i problemi reali che ci circondano in questa fase storica secondo una visione di sinistra di governo, si è rifugiata nel moralismo; la segretaria del Pd, Elly Schlein, dalle colonne di un noto giornale nazionale, afferma perentoria, con motivazioni moralistiche, che “Ci opporremo duramente alla nuova legge sull’export di armi”, dando così conferma diretta di quanto fondata sia la diagnosi critica dello storico Graziosi. Insomma, per farla breve, la Schlein, aderendo all’appello “Basta favori ai mercanti di armi! Fermiamo lo svuotamento della legge 185/90” (sostenuto, tra gli altri, da Agesci, Caritas, Focolarini, ecc.) conduce il Pd ad assumere una collocazione di pacifismo moralistico. In questa fase storica, invece, a me pare evidente che solo una politica selettiva di export-import di armi, rispondente a una visione geopolitica adeguata all’oggi da parte dello stato italiano e dell’Ue, potrebbe essere parte di una strategia di costruzione di un equilibrio di potere volto alla pace, a partire dal delicato scacchiere del Mediterraneo allargato. Fornire armi o riceverne a/da stati alleati o potenzialmente amici può rafforzare la loro e nostra – italiana,  europea, atlantica  – deterrenza, in termini di capacitĂ di dissuasione e di difesa da potenziali aggressori, contribuendo a mantenere la stabilitĂ e l’equilibrio regionale mediterraneo.
Alberto Bianchi
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