I CEO del futuro dovranno essere agenti di cambiamento, capaci di guidare l’innovazione, adattarsi rapidamente ai nuovi scenari e promuovere una cultura aziendale inclusiva e orientata al digitale. Le riflessioni di Leonardo Forzoni (Canon Medical); Gabriele Fischetto (Johnson & Johnson MedTech) e Onofrio Mastandrea (Incyte). A margine del Talk del Festival dell’Innovazione dei Life Science Excellence Awards 2024 anche le premiazioni per le categorie “Best Digital Campaign of the Year” e “Best Digital Project of the Year”.
La trasformazione digitale non riguarda solo l’introduzione della tecnologia, ma richiede anche una nuova visione del ruolo dei leader. I CEO del futuro dovranno essere agenti di cambiamento, capaci di guidare l’innovazione, adattarsi rapidamente ai nuovi scenari e promuovere una cultura aziendale inclusiva e orientata al digitale. E’ questo che è emerso nel corso del quarto Life Science Excellence Show promosso a Roma, dall’11 al 13 febbraio, da Homnya nell’ambito del Festival dell’Innovazione, e nel corso del quale vengono premiati i 10 migliori progetti delle 19 categorie che compongono i Life Science Excellence Award.
Dedicato al tema “Ceo of the future: come la leadership evolverà nell’era della digital transformation”, il talk ha visto protagonisti Leonardo Forzoni, Presidente e Amministratore Delegato – Canon Medical; Gabriele Fischetto, Presidente e Amministratore Delegato – Johnson & Johnson MedTech; Onofrio Mastandrea, Regional Vice President & General Manager Incyte Italia.
Capacità di visione e approccio sistemico sono, per Leonardo Forzoni, le parole chiave per la trasformazione digitale e l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nel settore delle lifescience. “E’ importante, per una azienda, avere una strategia chiara, altrimenti le idee rimangono tali, senza applicazione nel mondo reale. Questo vuol dire anche avere le conoscenze tecniche per sapere valutare ogni aspetto dell’investimento, a partire dall’impatto che potrà avere sulla vita delle persone. Significa anche sapere valutare il fattore umano, comprese le possibilità di fruizione di una innovazione”, ha spiegato.
Forzoni ha raccontato l’esperienza di Canon Medical nello sviluppo di strumenti di Intelligenza Artificiale che a supporto degli operatori e dei pazienti. “Abbiamo esempi in aspetti poco percepiti ma molto importanti, come la possibilità di avere un’alta qualità dell’immagine con la minore dose di radiazioni ionizzanti o la maggiore velocità di acquisizione nel caso, ad esempio, della risonanza magnetica”. Un ulteriore utilizzo importante citato dal Presidente e Amministratore Delegato di Canon Medical è quello che riguarda l’ictus, in ambito emergenziale, attraverso piattaforme automatiche che, fornite le informazioni sul paziente, consentono di avere un quadro veloce e di indirizzare il paziente alla struttura per il trattamento più corretto.
Forzoni ha sottolineato come, per una azienda come Canon Medical, che si occupa di prodotto di diagnostica per immagini, la componente digitale sia importantissima e di come l’Intelligenza artificiale rappresenti un booster importante. Il Presidente e Amministratore Delegato di Canon Medical ha evidenziato come, in questo contesto, rivestano prioritaria importanza aspetti come “la privacy e la sicurezza del dato. Parliamo di dati importanti, che devono fornire competenza diagnostica, di cui dobbiamo garantire la non vulnerabilità, la privacy, il rispetto del paziente e di tutta la catena dei fruitori di tali contenuti”.
La leadership del futuro, ha concordato Gabriele Fischetto, “deve sicuramente avere una visione strategica. Questo è sempre stato un elemento fondamentale ma in un momento, come quello che viviamo oggi, in cui il cambiamento è così veloce e dinamico, questa capacità diventa più importante che mai”. Per il presidente e Amministratore Delegato di Johnson & Johnson MedTech, questo vuole dire non solo sapere interpretare il mondo esterno e i suoi bisogni insoddisfatti, ma anche sapere fare evolvere la propria azienda: “La leadership del futuro è quella che sa realizzare re-skilling, quel processo di riorganizzazione e apprendimento di nuove competenze che un tempo richiedeva decadi e che ora può avvenire nel giro di mesi”. Ma leadership, per Fischetto, significa anche “essere ben consapevoli delle responsabilità sociali”, sia nei confronti dell’esterno che all’interno della propria azienda. Per questo, ha evidenziato Fischetto, “la leadership deve essere una leadership empatica, il generale manager chiuso in una torre di avorio non è la figura giusta per guidare il cambiamento oggi”.
Il Presidente e Amministratore Delegato di Johnson & Johnson MedTech ha molto insistito su questo punto, evidenziando come oggi, all’interno delle aziende, coesistano anche gruppi di persone di generazioni molto diverse tra loro, ognuno con la propria visione ma anche con il proprio bagaglio di competenze: “E’ responsabilità della leadership sviluppare programmi affinché ciascuna di queste persone possa coesistere ed essere valorizzata. L’azienda è e deve essere un centro di dialogo”.
Il cambiamento, del resto, non può essere evitato, per più di una ragione. “La trasformazione digitale e l’AI sono oggi asset su cui tutte le aziende giocano una partita importante per lanciarsi verso il futuro e rappresentano anche importanti leve per la sostenibilità, grazie ai risparmi che possono generare”, ha detto Onofrio Mastandrea. Il Regional Vice President & General Manager Incyte Italia ha spiegato, ad esempio, come un progetto di Intelligenza Artificiale applicato all’ambito produttivo abbiamo consentito a Incyte di massimizzazione la resa del 17% all’interno di uno stabilimento. “Ma le sfide più importanti della trasformazione digitale nelle life science sono sicuramente quelle applicate alla ricerca – ha sottolineato -. Nell’ultimo ventennio – ha argomentato – il paradigma della ricerca non è cambiato: si investono circa 2,5 miliardi per ogni singola molecola, ma solo il 10% di queste arrivano alla fase I e il tasso di fallimento nella fase II e III arriva al 50%. Ora sappiamo che l’Intelligenza Artificiale può ottimizzare questi processi e gli outcome della ricerca. E’ evidente come questo si traduca in risparmi per l’azienda, ma anche in vantaggi per i pazienti, perché porterà a terapie più efficaci e a più risposte ai bisogni oggi insoddisfatti”.
Qual è, dunque, il ruolo della leadership in questo contesto? “Il CEO – ha detto Mastrandera – non deve essere più visto come colui che ha le risposte a tutto, ma come colui che è in grado di guardare oltre e di intercettare i talenti e le competenze giuste. Il focus è sulle persone, sulla differenza che può fare l’individuo nel mondo digitale”. La vera sfida del CEO allora per Mastrandrea, è “riappropriarsi della capacità di attrarre talenti e di essere catalizzatore dell’innovazione ma non in termini di competenza specifica, quanto nella capacità di far comprendere i benefici che l’innovazione può portare e condurre le professionalità della propria azienda a realizzarli”.
Ricordiamo che da oggi, 11 febbraio, sono anche aperte le candidature per l’edizione 2025 dei Life Science Excellence Awards. Per presentare i progetti, ci sarà tempo fino al 18 aprile.
A margine del Talk del Festival dell’Innovazione dei Life Science Excellence Awards 2024 anche le premiazioni per le categorie “Best Digital Campaign of the Year” e “Best Digital Project of the Year”.
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