RENTRi, blitz del Senato sui tempi di iscrizione

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Nel corso delle votazioni sul ‘milleproroghe’ le forze di maggioranza e opposizione hanno approvato una serie di emendamenti identici che chiedono al ministro dell’Ambiente di modificare le tempistiche di iscrizione al RENTRi. Ma il sistema è già partito e ora si rischia il caos


Un autentico blitz. Nella tarda serata di ieri, quando mancavano poche ore alla partenza ufficiale della nuova tracciabilità dei rifiuti, operativa da oggi, la commissione affari costituzionali del Senato ha approvato ben otto emendamenti identici che chiedono al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin di modificare le tempistiche di attuazione del sistema spostandone l’avvio di 60 giorni, al prossimo 14 aprile. Oggi il testo andrà in aula per il voto finale e sarà poi trasmesso alla Camera per la conversione entro il 25 febbraio.

Gli emendamenti identici portano la firma di tutti i partiti di maggioranza e delle principali forze politiche di opposizione (PD e IV, non M5S), che hanno riformulato una serie di proposte per convergere sul testo presentato nei giorni scorsi dalla Lega, contro il parere espresso dallo stesso Ministero dell’Ambiente. A conferma ulteriore delle tensioni che stanno agitando la maggioranza di governo, già emerse in occasione del forcing della Lega sulla riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali.

Dal piano politico, sicuramente non secondario, l’agitazione si trasferisce ora però su quello tecnico. Perché nella loro formulazione, e alla luce delle tempistiche di conversione del ‘milleproroghe’, gli emendamenti approvati in Senato aprono scenari di grande incertezza La nuova tracciabilità dei rifiuti, infatti, è operativa già da oggi, con il passaggio dai vecchi ai nuovi registri di carico e scarico e formulari, la chiusura del primo scaglione di iscrizioni al nuovo sistema informatico RENTRi e il contestuale avvio, per i soggetti iscritti, del registro digitale. Un processo già avviato, non senza difficoltà, e sul quale gli emendamenti approvati in Senato intervengono ora a gamba tesa.

I testi identici, infatti, chiedono al ministro dell’Ambiente di adottare un decreto per modificare le tempistiche fissate dal decreto 59 del 2023, ovvero il regolamento del RENTRi. Il decreto dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del ‘milleproroghe’, che a sua volta dovrà essere adottata definitivamente dal Parlamento entro il 25 febbraio. Contando i tempi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e quelli per l’entrata in vigore (15 giorni), questo significa che, al più tardi, il nuovo decreto firmato da Pichetto potrebbe vedere la luce, entro il 12 di aprile, per spostare la data di chiusura delle iscrizioni al RENTRi, e quindi l’intero avvio della nuova tracciabilità, al 14 aprile, due giorni dopo. A quel punto, tuttavia, sarebbe di fatto inutile, visto che anche un decreto ministeriale ha bisogno di 15 giorni per l’entrata in vigore.

In ogni caso, fino all’approvazione del decreto di modifica dei termini si dovrebbe andare avanti con il nuovo sistema, poi tornare ai vecchi modelli cartacei di registri e formulari una volta modificata la data, e poi ripartire con il nuovo sistema a metà aprile. Non esattamente l’intervento auspicato dalle associazioni di categoria che nei giorni scorsi avevano chiesto un allungamento delle tempistiche del sistema e una deroga alle sanzioni. Intervento, quest’ultimo. che forse sarebbe stato più utile e che il Senato, invece, ha scelto di accantonare. Nel frattempo, stando a quanto apprende Ricicla.tv, sugli emendamenti approvati in commissione sarebbe arrivato il parere contrario dell’ufficio legislativo del MASE. “Rinviare una scadenza già superata è un errore tecnico, per questo gli emendamenti vanno stralciati”, è il ragionamento di Via Cristoforo Colombo. L’ipotesi che circola è che gli interventi sul RENTRi possano restare fuori dal maxiemendamento che il governo presenterà in aula a Palazzo Madama e sul quale, con ogni probabilità, verrà chiesto il voto di fiducia.





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