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(wn24)-Roseto – “Sulla questione Luciani”, esordisce la consigliera Rosaria Ciancaione, capogruppo dei Liberi Progressisti“ , ci sentiamo di dire che si tratta della punta di un iceberg, di un modus operandi abiurato in sede di campagna elettorale e sistematicamente adottato amministrando la città”
Non è sufficiente dimettersi dal consiglio direttivo dell’associazione, cui l’assessore Luciani oggi in conferenza stampa rivendica di essere socio fondatore, per poi poter partecipare a una giunta in cui si decide sull’anticipo del co-finanziamento, riferito all’evento organizzato proprio da questa associazione.
E’ una questione di etica politica, di morale, che non può sfuggire a una maggioranza che durante la campagna elettorale parlava di svolta, di una politica fatta di partecipazione e di coinvolgimento.
Purtroppo, si assiste a un fare ben lontano dai proclami elettorali e la cd. “vicinanza” sembra il criterio principale seguito nell’amministrare risorse e beni pubblici, nel gestire attività che abbracciano il territorio, anche dal punto di vista urbanistico, della viabilità, della manutenzione e così via.
In tanti consigli comunali abbiamo ribadito come, ad esempio, per poter ottenere l’utilizzo gratuito del palazzo del mare occorra chiedere il patrocinio dell’amministrazione, quindi, associazioni ed enti del terzo settore, che agiscono nell’ambito della disabilità, dell’ambiente, della cultura, dei servizi socio-assistenziali, a prescindere dal valore dell’iniziativa, devono prima passare al vaglio della maggioranza e, non è un caso, che tante associazioni meritevoli di sostegno soffrano molto della poca considerazione e, quindi, dello scarso o assente sostegno.
Gestire i fondi e gli spazi pubblici in maniera poco trasparente significa anche danneggiare il mondo del terzo settore e, soprattutto, le associazioni che hanno ricevuto finanziamenti, talvolta anche esigui per lodevoli iniziative, che rischiano di essere offuscate o, addirittura, travolte da un’amministrazione che, a ben vedere, sembra gestirle strumentalmente nell’esclusivo esercizio del potere.
D’altronde, nella commissione contributi ciò che arriva è già deciso dalla maggioranza, nulla di più, un’offesa anche per i componenti che, in più occasioni, hanno avuto modo di sottolineare questo modo di fare poco rispettoso che fa venire meno la garanzia di universalità dei presidi democratici.
“In sostanza”, conclude la consigliera, “l’amministrazione Nugnes farebbe bene a dimettersi in blocco, visto che ha semplicemente svoltato nel passato con un modus operandi che fa tanto pensare a una politica amichettistica e, Roseto, deve ancora aspettare per vedere realizzato quel cambiamento tanto atteso”.
Gruppo consiliare liberi progressisti
MoVimento 5 Stelle
Europa Verde
Un’Altra Idea di Roseto
Roseto Progressista e Coraggiosa
COMUNICATO ITALIA VIVA ROSETO
Italia Viva Roseto: “Sulla vicenda Luciani chiediamo alla maggioranza Nugnes un’assunzione di responsabilità politica.”
La conferenza stampa indetta dal Sindaco Nugnes, vista anche la numerosa e, a nostro avviso veramente eccessiva presenza dei consiglieri di maggioranza, è stata palesemente un boomerang, a dir poco imbarazzante sul piano politico, evidentemente difensivistica e a tratti alquanto spavalda.
Italia Viva è da sempre un partito garantista, non siamo nè giudici nè pubblici ministeri, e sarà compito, eventualmente, delle autorità competenti stabilire l’aspetto giuridico della vicenda. Le nostre valutazioni sono e saranno sempre politiche. Ed è proprio sul piano politico che riteniamo che l’Assessore Luciani abbia sbagliato.
Non è e non può essere solo una questione di tempi e di mail a dirimere la bontà o meno dell’operato di Luciani. L’Assessore non doveva entrare a far parte del direttivo dell’associazione e avrebbe dovuto evitare la partecipazione alla votazione della tanto discussa delibera di giunta. Le argomentazioni portate a difesa dalla maggioranza, ci sono sembrate più una capziosa difesa d’ufficio per distogliere l’attenzione dei più dal nocciolo della questione, che una vera e sincera analisi politica.
Invece di difendere l’indifendibile dichiarando che non sussiste nessun conflitto d’interessi, di cui non ci appassiona entrare nel merito giuridico, ci saremmo aspettati dalla maggioranza un atto di responsabilità: chiedere semplicemente scusa ed ammettere l’errore politico.
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