Fantagreenwashing, Greenpeace all’attacco del Festival di Sanremo


Fantagreenwashing, la campagna social di Greenpeace per evitare che il Festival di Sanremo si trasformi in una vetrina per il greenwashing delle imprese inquinanti

Attraverso una campagna affidata ai social, Greenpeace dichiara di non vedere l’ora di conoscere chi, tra gli sponsor della kermesse canora, si aggiudicherà il Fantagreenwashing del 2025, definito dall’associazione ambientalista “il premio più ambito dalle aziende inquinanti”.

“La competizione si preannuncia avvincente, e il suo esito al momento è imprevedibile –continua Greenpeace– Su una cosa, però, non ci sono dubbi: anche quest’anno, il vero vincitore di Sanremo sarà il greenwashing”.

Il Festival di Sanremo è da sempre sinonimo di musica, spettacolo e grandi polemiche. E, tra le varie consuetudini, negli ultimi anni sono da annoverare anche il Fantasanremo e le intepellanze delle associazioni ambientaliste.

Anche per questa edizione Greenpeace va all’attacco, con l’obiettivo di puntare i riflettori e stimolare un dibattito sul ruolo delle aziende nella lotta al cambiamento climatico e sulla necessità di una maggiore trasparenza nella comunicazione aziendale. E lo fa attraverso proprio il Fantasanremo, il famoso fantasy game basato sul Festival della canzone italiana che in questi ultimi anni ha preso piede tra i telespettatori.

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In realtà, alla vigilia del 75° Festival di Sanremo, Greenpeace Italia ha inviato una richiesta di accesso civico generalizzato (FOIA) a Rai Pubblicità per ottenere informazioni sui finanziamenti provenienti dalle aziende inquinanti destinate al celebre evento televisivo, trasmesso dalle reti del servizio pubblico.

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L’organizzazione ambientalista ha chiesto di accedere a documenti e atti per rivelare l’entità degli investimenti effettuati dalle aziende partner e sponsor del Festival, secondo gli ambientalisti tra i principali responsabili della crisi climatica, e per comprendere gli eventuali benefici pubblicitari ricevuti in cambio.

L’obiettivo di Greenpeace è evitare che il Festival si trasformi in una semplice vetrina per il greenwashing delle imprese inquinanti.

I protagonisti del contro-contest lanciato da Greenpeace

Per il quarto anno consecutivo, ENI, gigante del petrolio, figura tra gli sponsor principali del Festival, accompagnato da Costa Crociere e Suzuki, mentre Generali e Coca-Cola sono partner. Queste aziende, nonostante i loro messaggi pubblicitari che enfatizzano impegni ecologici, secondo Greenpeace sono gravemente responsabili della crisi climatica e ambientale. Ed entrano così di diritto nel contest Fantagreenwashing 2025.

«Con un numero crescente di sponsor inquinanti e l’assenza di trasparenza sugli accordi, il Festival di Sanremo sta diventando il Festival del Greenwashing», ha dichiarato Federico Spadini di Greenpeace Italia nel presentare la campagna Fantagreenwashing 2025.

«Così come oggi è inaccettabile che le multinazionali del tabacco sponsorizzino eventi come il Festival, non dovrebbe essere permesso alle aziende che sono in prima linea nella crisi climatica, come ENI, di utilizzare il greenwashing come strategia di comunicazione. ENI è presente ovunque, dagli eventi culturali e sportivi alle università».

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Nonostante ENI promuova le sue società delle rinnovabili durante il Festival, il colosso italiano dell’energia è accusato di continuare a concentrarsi principalmente sui combustibili fossili. Di contro, gli impegni per la transizione energetica sono stati valutati dagli ambientalisti come ampiamente insufficienti.

Sotto accusa anche la partnership con Coca-Cola, che solleva preoccupazioni in quanto la multinazionale è ritenuta essere il maggiore inquinatore al mondo di plastica, soprattutto a causa dell’eccessivo ricorso a prodotti monouso. Coca-Cola è anche accusata di greenwashing, avendo recentemente ritirato in silenzio i suoi impegni per l’uso di imballaggi riutilizzabili.

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Saldo e stralcio

 

Costa Crociere, sempre tra gli sponsor, promette di raggiungere emissioni zero entro il 2050 “ma ad oggi l’Italia risulta il Paese europeo più inquinato dalle navi da crociera“, denunciano da Greenpeace Italia.

Per quanto riguarda infine Suzuki, Greenpeace non dimentica che in passato l’azienda automobilistica era stata accusata di aver truccato i dati sulle emissioni delle auto diesel, mentre per Generali viene sottolineato come, nonostante i passi avanti negli ultimi anni, continui ad essere legata al settore dei combustibili fossili.

Fantagreenwashing, Greenpeace all’attacco del Festival di Sanremo
ultima modifica: 2025-02-14T00:15:57+01:00
da Redazione eHabitat.it





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