Il taekwondo è molto più di uno sport, è una filosofia di vita che insegna a superare i propri limiti, a rispettare gli altri e a trovare equilibrio tra corpo e mente.
Il significato del termine taekwondo racchiude in sé l’essenza di una disciplina marziale antica e raffinata. Letteralmente, “tae” significa “piede” o “calcio”, “kwon” indica il “pugno”, mentre “do” si traduce come “via” o “disciplina”. Il taekwondo, dunque, è la “via del piede e del pugno”, un’arte marziale che coniuga tecniche di combattimento con un profondo sviluppo personale. Nato in Corea del Sud più di duemila anni fa, si è evoluto attraverso le epoche, combinando tradizioni locali con influenze moderne, fino a diventare uno degli sport da combattimento più praticati al mondo.
Rispetto ad altre arti marziali come il karate, il judo o il kung fu, il taekwondo si distingue per la predominanza delle tecniche di calcio, spesso eseguite con grande rapidità e precisione. Difatti, è considerato un mix tra karate e judo.
Inoltre, il suo approccio si basa non solo sulla forza fisica, ma anche sulla capacità di controllare la mente e il corpo in perfetta armonia; è proprio tale combinazione a rendere il taekwondo uno sport unico.
Taekwondo: focus
Il taekwondo è una disciplina complessa e strutturata, che si basa su principi di rispetto, autocontrollo e determinazione. Il combattimento, elemento centrale, prevede l’utilizzo di tecniche di calcio, pugno e parata, con un sistema di punteggio che valorizza precisione, potenza e controllo. Le regole sono rigorose; difatti, colpi illegali o comportamenti scorretti vengono severamente puniti.
Coloro che praticano tale sport indossano un dobok, ossia la tradizionale uniforme bianca, completata da una cintura, il cui colore indica il livello di esperienza (taekwondo belts). Si parte dal bianco, simbolo di purezza e inizio, fino ad arrivare alla cintura nera, che rappresenta maestria e profonda conoscenza. Gli atleti di taekwondo devono anche utilizzare protezioni specifiche, come casco, corpetto, guanti e protezioni per gambe e braccia, per evitare infortuni durante i combattimenti.
Lo scopo principale del taekwondo è mettere ko l’avversario con le proprie mosse, ma non solo in quanto ogni sfida è un’opportunità di crescita personale.
Il taekwondo ai Giochi Olimpici
Il taekwondo ha fatto il suo ingresso ufficiale ai Giochi Olimpici nel 2000, durante l’edizione di Sydney. Questa svolta è stata il culmine di un lungo percorso di riconoscimento internazionale, che ha premiato l’impegno della World Taekwondo Federation nel promuovere lo sport a livello globale. Da allora, il taekwondo è diventato una presenza fissa nel panorama olimpico, attirando l’attenzione di milioni di spettatori per la spettacolarità dei suoi combattimenti.
Tra i momenti più memorabili delle olimpiadi di taekwondo spiccano le performance di atleti straordinari come il sudcoreano Hwang Kyung-seon, vincitore di tre medaglie olimpiche consecutive, o lo statunitense Steven Lopez, che ha portato il taekwondo americano ai vertici mondiali. La presenza del taekwondo alle Olimpiadi ha anche contribuito a far crescere l’interesse per questa disciplina, con un aumento significativo del numero di praticanti in tutto il mondo.
Il taekwondo in Italia
In Italia, il taekwondo ha trovato terreno fertile grazie all’attività della Federazione Italiana Taekwondo (FITA), che promuove e coordina la pratica di questo sport su tutto il territorio nazionale. Fondata negli anni Settanta, la FITA ha lavorato per diffondere il taekwondo non solo come disciplina sportiva, ma anche come strumento educativo per le nuove generazioni.
Gli atleti italiani hanno ottenuto risultati di rilievo a livello internazionale, portando il tricolore sul podio in numerose competizioni. Tra i protagonisti, spicca Vito Dell’Aquila, che nel 2021 ha conquistato l’oro olimpico ai Giochi di Tokyo, diventando un’ispirazione per tanti giovani praticanti. Il taekwondo è particolarmente apprezzato, dunque, anche dai bambini, grazie alla sua capacità di coniugare divertimento, disciplina e sviluppo motorio. Molte palestre italiane offrono corsi specifici per i più piccoli, che imparano non solo le tecniche di base, ma anche valori fondamentali come il rispetto, la perseveranza e la collaborazione.
Taekwondo: benefici
Praticare il taekwondo offre una serie di benefici che vanno ben oltre l’aspetto fisico. Sul piano corporeo, questa disciplina migliora la forza muscolare, la flessibilità e la resistenza cardiovascolare, grazie a un allenamento che coinvolge tutti i principali gruppi muscolari. La combinazione di calci veloci e movimenti precisi aiuta anche a sviluppare equilibrio, coordinazione e agilità, rendendo il corpo più reattivo e armonioso.
Dal punto di vista mentale, il taekwondo è un ottimo strumento per ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. La pratica regolare stimola la mente a rimanere focalizzata sugli obiettivi, insegnando a gestire le sfide con calma e determinazione. Inoltre, l’apprendimento delle tecniche richiede disciplina e perseveranza, valori che si riflettono anche nella vita quotidiana.
Un altro aspetto fondamentale è l’impatto positivo sulle relazioni sociali. Il taekwondo si pratica spesso in gruppo, creando un senso di comunità e appartenenza tra i praticanti.
Infine, il taekwondo è una disciplina inclusiva, adatta a persone di tutte le età e livelli di abilità, il che lo rende una scelta ideale per chiunque desideri intraprendere un percorso all’insegna del benessere fisico e mentale.
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