Assalto di Monaco, morte madre e figlia. E in Austria ucciso un 14enne a coltellate


Le notizie sono arrivate quasi nello stesso momento, ieri pomeriggio, da Monaco di Baviera e da Villach, in Austria. Prima la fine della speranza per le due vittime più gravi dell’attentato di giovedì di Farhad Noori, il 24enne afghano che ha lanciato la sua Mini bianca contro un corteo di manifestanti: mamma e figlia non ce l’hanno fatta, sono morte quasi alla stessa ora a qualche chilometro di distanza, la donna, Amel, 37 anni, all’ospedale di Harlaching, e la piccola, Hafsa, due anni, all’ospedale pediatrico von Hauner. A Villach, cittadina della Carinzia, nel sud dell’Austria, è morto un ragazzo di 14 anni, accoltellato in mezzo alla strada da un 23enne di origine siriana che ha ferito altri quattro passanti, colpendo all’impazzata sulla piazza principale particolarmente affollata di sabato pomeriggio. È stato un rider, che si trovava in auto per un giro di consegne, a vedere per primo l’attacco. Si è diretto con la macchina contro l’aggressore ed è riuscito a fermarlo, prima che fosse poi catturato dalla polizia. Secondo i primi elementi dell’inchiesta, è un siriano con permesso di soggiorno, che non avrebbe precedenti giudiziari.

Ieri sera l’intero centro di Villach era ancora blindato. La polizia continuava a cercare eventuali complici, una perquisizione è stata condotta in un centro di accoglienza. Due dei quattro feriti (il più grande ha 32 anni) sono in gravi condizioni. «Sembrava un film dell’orrore, tutto è accaduto in un attimo», ha raccontato un testimone. Le stesse parole con cui è stato raccontato l’attacco di Farhad Noori giovedì mattina sulla Seidlstraße contro i manifestanti, quasi tutti dipendenti comunali, che avevano risposto all’appello del sindacato dei Verdi per chiedere un aumento degli stipendi.

Quando Farhad Noori ha lanciato l’auto contro la folla, è su di loro che ha puntato per primo: Amel e sua figlia Hafsa. Il passeggino della piccola era rimasto lì per ore, dopo che era tutto finito, l’uomo arrestato, i circa quaranta feriti ricoverati. Un passeggino in mezzo alla strada, disarticolato, tra scarpe, borse, sangue sull’asfalto. Si sapeva che tra le vittime più gravi c’era una piccola di due anni, non si sapeva che l’altra era la sua mamma. Una dipendente del comune. Come molti colleghi, aveva portato con sé la figlia.

STRUMENTALIZZAZIONI
Amel era di origine algerina, era arrivata in Germania a 4 anni, aveva fatto studi ambientali e dirigeva l’ufficio comunale della gestione delle acque. I suoi hanno chiesto che la morte di Amel non sia strumentalizzata: «Credeva nella giustizia, si è sempre battuta per i diritti dei lavoratori e contro la xenofobia». Hanno solo chiesto di pubblicare i loro nomi. Subito dopo l’arresto Farhad Noori ha affermato di aver agito per «motivazioni religiose», ha gridato «Allah Akbar» agli agenti che lo portavano via, poi si è messo a pregare. I periti escludono per ora disturbi psicologici. Poco tempo fa posava sorridente, ben vestito, vicino alla sua Mini bianca di cui era molto fiero. Ieri il sindaco di Monaco, Dieter Reiter, si è detto «devastato» dalla notizia della morte di Amel e Hafsa. «Purtroppo è accaduto quello che temevamo», ha detto, «sapevamo che erano gravissime. I miei pensieri vanno ai suoi cari, ai suoi amici. Non ho parole per esprimere il mio dolore». Il cancelliere Scholz si è recato sul luogo dell’attentato e ha lasciato una rosa bianca: «Sono scioccato, immensamente triste».

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L’attentato arriva nel mezzo della campagna per le elezioni tedesche del 23 febbraio, che vedono i conservatori della CDU e l’estrema destra AfD in testa ai sondaggi. Clima teso anche in Austria, dove pochi giorni fa si sono concluse con un nulla di fatto le trattative per formare il governo tra il partito di estrema destra FPÖ e i popolari dell’ÖVP che non sono riusciti a trovare un accordo. A tre mesi dalle elezioni, non è escluso un ritorno alle urne. Il leader di FPÖ, Erwin Angerer, è stato tra i primi a reagire: «Noi mettiamo in guardia da anni su questa insostenibile politica del diritto di asilo, siamo gli unici a chiedere una sospensione del diritto di asilo e l’espulsione sistematica dei criminali stranieri».

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